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Monitoraggio settimanale dei dati

Iss: «La curva decresce, i vaccini funzionano. Preoccupano le terapie intensive». Veneto arancione da martedì

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Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro in diretta
Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro in diretta
Conferenza stampa monitoraggio settimanale Covid

Il Veneto, con le Marche e la Provincia autonoma di Trento, dovrebbe passare in arancione dopo Pasqua. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore dopo i tre giorni di area rossa nazionale previsti per il 3/4/5 Aprile. A partire da martedì 6 aprile le regioni Marche e Veneto e la Provincia Autonoma di Trento passano in area Arancione. 

Il Veneto, secondo il report della Cabina di regia del Ministero della salute, ha complessivamente alcuni valori di allerta, ma non da classificazione di rischio alto.

QUI I DATI DEL MONITORAGGIO 2 APRILE 2021

QUI I DATI DEL MONITORAGGIO DEL VENETO

 

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Alle 15 conferenza stampa del Ministero della salute, sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di regia, con il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero, Gianni Rezza.

 

Brusaferro: I casi sono in decrescita in generale, soprattutto tra operatori sanitari e over 80, segno dell'efficacia delle vaccinazioni per queste categorie.

Il Veneto ha nella settimana 26 marzo - 1 aprile, 227 casi per 100mila abitanti e 4,4% di tamponi positivi (la soglia è 4%).

L'Rt nazionale è 0,98 ma molte regioni sono sopral'1 (Il Veneto è a 1,12).

Crescono i ricoveri in Italia, preoccupa la crescita delle terapie intensive.

 

Rezza: sopra il 30% delle terapie intensive occupate siamo in situazione critica, e ora siamo al 41%. Quindi se in generale la situazione sta migliorando, il carico sulle strutture sanitarie non diminuisce per ora.

La variante inglese ha sostanzialmente sostituito le varianti precedente circolanti. La brasiliana è intorno al 4%, stabile, quindi non corre più di quella inglese, ma questo 4% è concentrato in regioni dell'Italia centrale dove arriva al 20%.

L'unica soluzione sono i vaccini. A breve ne avremo quattro tipi a disposizione e altri sono in fase di sperimentazione e validazione.

 

 

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