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Prima ruba il furgone dei panini, poi chiede il riscatto

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Prima il furto del furgone dei panini, poi la richiesta di riscatto. Ma la vittima non aveva pagato e si era rivolta alle forze dell’ordine denunciando l’accaduto. Ora, a otto anni da quel movimentato episodio, il giudice Poi, accogliendo la richiesta della procura, ha condannato a due anni di reclusione e 400 euro di multa Oscar Zanon, 44 anni, padovano di Vigodarzere. L’imputato, assistito dall’avv. Paolo Mele junior, ha ottenuto la sospensione condizionale della pena, ma dovrà risarcire i danni alla vittima Lucia Toniolo, 57 anni, della città, che si era costituita parte civile con l’avv. Rosanna Pasqualini. La cifra sarà stabilita dal tribunale civile in un secondo momento. È stato infine assolto, perché il fatto non costituisce reato, Claudio Beccaro, 62 anni, anche lui di Vigodarzere: doveva rispondere però solamente del furto aggravato.

 

Zanon, invece, in base a quanto ricostruito dal pubblico ministero De Munari, aveva portato avanti l’azione criminale nei suoi vari sviluppi per tutta l’estate del 2013. Stando a quanto emerso, Toniolo, attiva nel settore del commercio ambulante con il suo autocarro Daf accessoriato di cassone per la somministrazione di bibite e alimenti, in particolare panini, aveva subito il furto del furgoncino il 13 luglio. Il mezzo era parcheggiato ad Arcugnano ed era sparito nel nulla. Per l’esercente un grosso problema: oltre al danno economico, non avrebbe più potuto lavorare.

Gli autori del furto sarebbero stati Beccaro e Zanon. Qualche giorno dopo, secondo l’accusa, Toniolo era stata contattata in città dallo stesso Zanon e da una terza persona, inizialmente indagata, poi uscita di scena. Le avevano chiesto 9 mila euro di riscatto: se rivoleva il camion, doveva pagare. Il danno economico, altrimenti, sarebbe stato ingente. Nel frattempo, dal cassone dell’autocarro Zanon aveva fatto sparire alcune attrezzature per la preparazione degli alimenti, oltre ai generi alimentari che vi erano conservati, in parte vendendole a terze persone ignare, per un valore comunque consistente. I tentativi di ricatto erano andati avanti per qualche settimana, fino ad agosto, quando Toniolo, esasperata dalla situazione e dal fatto di non poter lavorare, e certa che non avrebbe mai pagato, aveva sporto denuncia chiedendo aiuto.

Gli inquirenti avevano così cercato di comprendere se le persone che avevano fatto sparire il Daf e coloro che le chiedevano quattrini fossero le stesse. Le indagini, dopo qualche tempo, avevano consentito di risalire ai tre indagati, ma in aula Beccaro (anche lui assistito dall’avv. Paolo Mele junior) è riuscito a convincere il tribunale della sua estraneità alle contestazioni. In aula sono sfilati diversi testimoni, nel corso del lungo dibattimento, per ricostruire nel dettaglio le varie fasi di quanto accaduto fra Arcugnano e Vicenza. Zanon si è sempre difeso, professando la propria innocenza. Il giudice, al termine del processo, ha ritenuto invece il padovano responsabile di entrambi i reati e lo ha condannato; il danno che ha compiuto all’ambulante vicentina dovrà essere quantificato. Per far valere le sue ragioni, ora l’imputato potrà ricorrere in Appello.

Diego Neri

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