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VACCINO DAY

I primi vaccinati in Veneto. Zaia: «Un grazie agli operatori, dimostrazione dell'eccellenza della sanità veneta»

La prima vaccinazione in Veneto
La prima vaccinazione in Veneto
Vaccinazione in Veneto

Ore 12. La prima vaccinazione in Veneto all’ospedale Cà Foncello di Treviso all’avvio della campagna vaccinale contro il Covid 19. Analogamente, sempre alla stessa ora, l’assessore regionale alla sanità e sociale Manuela Lanzarin per la stessa ragione nell’ospedale di Bassano.

 

Luca Zaia: «Ringrazio tutti gli operatori della sanità veneta per il lavoro ciclopico fatto e che continuano a fare in un momento non facile, con quasi 3.400 persone ricoverate in questo momento. La pressione si sente forte, ma il Veneto non è come Bergamo, curiamo tutti. Abbiamo perso oltre 6mila persone. Un bilancio tragico, un anno fa avremmo detto che era un film di fantascienza se ce lo avessero raccontato. Ci siamo dentro e oggi è un'altra dimostrazione dell'eccellenza del nostro sistema sanitario. Se avessimo avuto il vaccino un anno fa non avremmo avuto tutte queste tragedie».

 

E prosegue: «Vaccineremo per primi i sanitari e gli ospiti delle nostre case di riposo. Avremo potenzialmente da vaccinare quasi 60 mila dipendenti della sanità e altrettanti, tra sanitari e pazienti, nel mondo delle rsa. Si è fatta la scelta dalla volontarietà della vaccinazione, ma è giusto dire che l'immunità di gregge si raggiunge con il 65 per cento dei vaccinati. Chi si vaccinerà volontariamente proteggerà se stesso e gli altri. Questo vaccino previene la malattia ma è anche disinfettante, è valido anche per evitare la diffusione del contagio».

 

Zaia poi precisa: «Non è vero che abbiamo il 36 per cento dei positivi sui tamponi, la verità è che se caricate tutti i positivi solo sui tamponi molecolari la percentuale schizza in alto, ma bisogna conteggiare anche i test rapidi. Il ministero ha detto che modificherà questo dato. Abbiamo isolato delle mutazioni presenti in Veneto ed è emerso che il virus che avevamo a marzo è diverso da quello che abbiamo adesso, il virus che abbiamo avuto quest'estate non ha niente a che fare né con quello della prima né della seconda ondata. Attualmente abbiamo trovato tre persone con la mutazione inglese che è altamente infettante. Poi abbiamo trovato altre 8 varianti, di queste due sono solo venete e le stiamo studiando per capire come si comportano.» 

 

Ore 10. Otto automezzi sono partiti dall’Azienda ospedaliera di Padova per portare gli 875 di vaccini alle Uls e agli ospedali del Venero a cui sono stati assegnati. I veicoli sono scortati dalle forze dell’ordine. La partenza da Padova è avvenuta alla presenza del Prefetto e dei Comandante del Nas. «Eravamo pronti a questa giornata - commenta all’ANSA il direttore generale della Sanità del Veneto Luciano Flor - . Alle 12 partiamo con la vaccinazione delle persone».

 

I vaccini sono arrivati all'aeroporto militare del Terzo Stormo di Villafranca ieri in tarda serata e da lì sono partiti, scortati, con i furgoni per Padova, Bolzano e Trento, da dove saranno appunto oggi redistribuiti.

 

 

 

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