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Nel Vicentino

Maxi piantagione di marijuana in un capannone artigianale, arrestato un 46enne

Sequestro di droga a Zané

Un capannone artigianale apparentemente abbondonato era in realtà usato per una maxi coltivazione di marijuana. 

Gli agenti della polizia locale Nordest Vicentino tenevano d'occhio da tempo un 46enne di Malo, perché frequentava persone note per lo spaccio. Pedinandolo hanno scoperto che, di mattina presto, era solito andare in un capannone artigianale di via Palladio a Zanè, apparentemente abbandonato e dove si fermava un paio d'ore. Il capannone era già stato segnalato dall'amministrazione comunale per vari movimenti sospetti e per il fatto che non si conosceva l'attività dell'attuale affittuario, anche in relazione alle concessioni edilizie.

È stato quindi organizzato un servizio di controllo. Il 46enne è entrato verso le 6.20 e quando è uscito, alle 8.30, è stato fermato dagli agenti.

Il cane Ronnie ha immediatamente fiutato odore di stupefacenti su F.C.  È quindi scattata la perquisizione e sono state trovate 148 piante di marijuana, alte circa mezzo metro e curate con i più moderni sistemi di coltivazione per agevolare la crescita ma soprattutto per arricchire la presenza del principio attivo, il THC.

Nel capannone c'erano sale adibite alle varie fasi della crescita delle piante, con impianti di areazione, illuminazione, dosaggio fertilizzanti, irrigazione e trituratori. Inoltre è stata trovata una notevole quantità di marijuana in varie fasi di lavorazione, dall'essicazione, alla triturazione e all'imbustamento sotto vuoto in confezioni da 500 grammi. Un congelatore a pozzetto era pieno di sacchi di  pronti per il confezionamento.

Complessivamente sono stati trovati 18 chili di marijuana, 148 piante in rigogliosa crescita ed i residui vegetali scarti della lavorazione.
I 18 chili di marijuana al dettaglio avrebbero fruttato almeno 160mila euro. L'uomo ha ammesso di avere prodotto mediamente dieci/dodici chili ogni trimestre.

Per F.C. è scattato l'arresto e sono in corso accertamenti per ricostruire la rete di produzione e spaccio dello stupefacente.


 

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