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tra i bestseller della piattaforma online

I lupi in vetta su Amazon. Vendite record per il libro

Il volume di Jessica Peruzzo è stato al primo posto nella classifica del sito di e-commerce. L'autrice: «Gli ungulati non se ne andranno, nessun impatto sul turismo»
Jessica Peruzzo La valdagnese, con il suo libro sui lupi, ha conquistato la vetta dei libri venduti su Amazon. Ve.Mo.
Jessica Peruzzo La valdagnese, con il suo libro sui lupi, ha conquistato la vetta dei libri venduti su Amazon. Ve.Mo.
Jessica Peruzzo La valdagnese, con il suo libro sui lupi, ha conquistato la vetta dei libri venduti su Amazon. Ve.Mo.
Jessica Peruzzo La valdagnese, con il suo libro sui lupi, ha conquistato la vetta dei libri venduti su Amazon. Ve.Mo.

Appena uscito, qualche settimana fa, «ha conquistato il primo posto nella classifica di vendite di Amazon per la sua categoria». Oggi è ancora in lizza nella sezione "ambiente" e porta la firma della giovane vicentina Jessica Peruzzo. Dopo 4 anni di lavoro, con una laurea in Gestione del territorio e dell'ambiente all'università di Trento, il nome della cofondatrice dell'associazione Naturalisti vicentini si è piazzato tra i bestseller della piattaforma on line col libro "Il ritorno del lupo sulle montagne vicentine. Implicazioni sociali, turistiche ed economiche".

La convivenza tra uomo e lupo

Con la prefazione di Giancarlo Ferron, già ufficiale di polizia giudiziaria in seno alla provinciale, le 334 pagine seguono le orme dell'animale, oggi al centro di accesi dibattiti, dal Carega all'Altopiano di Asiago fino al monte Grappa con scorribande in Trentino. E lo fanno con spunti ecologici e culturali per affrontare lo scottante tema della convivenza tra l'uomo e lupo. «C'è molta disinformazione ad iniziare dalla falsa rientroduzione del lupo nel nostro territorio per mano dell'uomo - ha spiegato Peruzzo -. In realtà conoscendo l'ecologia dell'animale, con le ricerche scientifiche e i dati gps, è facile capire che è solo tornato con le sue zampe.

I nomi cimbri certificano una lunga presenza dell'animale

Basti pensare a toponimi come Boffetal o Bovental dove bolf in cimbro vuol dire lupo, Lovati, Lovara, il Sengio del Lovo o la Sella del Rotolon, storicamente del Lovo, dove lovo in veneto sta per lupo. Un ritorno nelle nostre zone che li ha visti arrivare dall'Est Europa e sull'arco alpino, in generale, dal centro Italia passando per Liguria, Piemonte e dal resto del vecchio Continente. Nella fase di dispersione alla ricerca di nuovi territori il lupo percorre 50 chilometri ogni notte. Pensare di arginare il numero con gli abbattimenti, oltre a essere illegale, è come voler svuotare il mare con un bicchiere. Tornerebbe».

Nel Triveneto 21 branchi di lupi

La naturalista valdagnese ha raccolto numeri presentati per la prima volta nel libro: «Lo scorso anno nel Triveneto erano presenti 21 branchi per più di un centinaio di lupi. Di questi 7 sulle montagne vicentine e di confine per una settantina di lupi: uno sul Carega di 13 esemplari, 3 sull'Altopiano di 6, 10 e altri 10 esemplari e uno sul Grappa con una quindicina di unità. Solo stime perché i lupi sono molto elusivi e dispersivi. Sulle montagne siamo alla saturazione, ma c'è la pianura da ricolonizzare anche se è più difficile che si creino branchi stabili per la maggiore antropizzazione e conseguente carenza di boschi, rifugi e prede».

Le predazioni risarcite al 100%

E se le notizie delle predazioni, risarcite in Veneto al 100% nel 2020 con 290.678 euro, sembrano all'ordine del giorno, in realtà i dati sono stabili se non in diminuzione. «Sull'Altopiano nel 2020 gli attacchi di lupi-canidi sono stati 81 con 215 capi morti contro i 70 dello scorso anno con 104 capi morti. Sul Carega, invece, nel 2021, risultano tre attacchi e 8 capi morti, altrettante predazioni sul Grappa con 5 capi morti».

Nella terza parte del volume sono racchiuse le interviste a turisti, malgari, operatori turistici ed enti. «Sul turismo la presenza non ha alcun impatto - ha proseguito l'autrice - Lo hanno dichiarato i turisti intercettati, ma anche gli operatori economici e gli stessi malgari. Arrivare alla convivenza è necessario e occorre cambiare mentalità. È necessario dotarsi di protezioni fornite gratuitamente dalla Regione e di cani anti lupo, oltre a fare corretta informazione naturalistica. Tutto questo costa fatica e pazienza, ma solo così è dimostrato che le predazioni si riducono quasi a zero».

Veronica Molinari

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