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La conferenza stampa

Luca Zaia, ricoveri ancora in calo: «Preoccupazione per l'Ucraina, ci prepariamo all'arrivo di un milione di profughi»

Luca Zaia in diretta 4 marzo 2022
Luca Zaia in diretta 4 marzo 2022
Luca Zaia, diretta 4 marzo 2022

Il Presidente della Regione, Luca Zaia, torna in diretta dalla sede della Protezione Civile Regionale  di Marghera per dare gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza sanitaria per Covid.  Situazione in via di miglioramento con il progressivo calo di tutte le curve, dai contagi ai ricoveri. Per il governatore non si arriverà però all'azzeramento dei ricoveri ma alla trasformazione del paziente Covid in un paziente di routine.

La preoccupazione del presidente si sposta ora sul fronte degli aiuti a chi scappa dalla guerra: sono già stati messi a disposizione quattro ex ospedali per ospitare i profughi, sono stati avviati degli screening e l'accoglienza sanitaria per chi arriva dall'Ucraina e sono stati attivati 30 posti letto per bambini ucraini malati. La regione ha già inoltre attivato un conto corrente per gli aiuti e la protezione civile si sta coordinando a livello nazionale per intervenire in modo omogeneo dove c'è più bisogno. E non mancano nemmeno le polemiche sulle dichiarazioni del presidente sul «superamento del Super Green Pass per i profughi che hanno necessità di spostarsi». Polemiche che Zaia tenta di placare specificando quali sono state le sue proposte al tavolo nazionale.

Qui di seguito i dettagli della diretta:

 

BOLLETTINO

Contagi Covid pressoché stabili in Veneto, dove nelle ultime 24 ore sono stati 3.769 (ieri erano 3.918) i nuovi positivi trovati con i tamponi. Si contano anche 15 vittime. Il totale dei malati da inizio dell’epidemia si porta a 1.345.175, quello dei decessi a 13.879. Continua la discesa dei dati ospedalieri: i pazienti Covid in area medica sono 926 (-29), quelli nelle terapie intensive 87 (-3). 90 (-3). In diminuzione anche gli attuali positivi, che sono 50.334 (-895). Quasi ferma l’attività vaccinale, che ieri ha visto solo 4.042 somministrazioni nell’intera regione, delle quali 244 prime dosi, 684 richiami del ciclo primario e 3.114 addizionali/booster.

CURVE RICOVERI

«L'RT è di 0,50, siamo al 5% in intensiva e 9% area critica mentre è di  483,2 l'incidenza di ieri. L'89,3 per cento dei veneti è vaccinato. Le vaccinazioni ormai vanno a rilento. Osservando le curve di ricoveri negli ultimi due anni, noto che il livello dei ricoveri sta scendendo, stiamo raggiungendo i minimi storici, quelli dell'estate 2020. Non penso azzereremo le presenze dei pazienti Covid negli ospedali, ci saranno sempre, ma il malato Covid diventerà per così dire un paziente più routinario».

PREOCCUPAZIONE UCRAINA

«Siamo in una fase che ci toglie delle preoccupazioni sanitarie anche se ci porta quelle nuove della guerra. Abbiamo fatto finora circa 350 tamponi a profughi ucraini ma siamo pronti al peggio, le previsioni parlano di circa un milione di persone che dovrebbero arrivare in Italia. Il conflitto sta prendendo una piega che non ci fa ben sperare. Per noi intollerabile che ci sia una aggressione del genere, spero che ci siano dei pontieri ed è già positivo che vi siano tavoli di trattative e spero che si trasformino in qualcosa di proficuo e auspichiamo che i grandi del mondo intervengano per la pace: bene le risoluzioni Onu, ma qui ci vuole qualcuno che prenda sottobraccio le parti e dica "adesso basta" con autorevolezza e credibilità.»

PIANO DI EMERGENZA

«Stiamo preparando dei piani di emergenza regionale visto che Veneto e Friuli Venezia Giulia saranno la porta di ingresso di questo milione di profughi diretti in Italia. Avrò il ruolo di commissario come è avvenuto per il Covid. Ho dichiarato che questi signori hanno dei problemi reali da profughi, forse c'è qualche veneto che non ha capito cosa vuol dire scappare dalla morte. Quando arrivano qui hanno bisogno di una diagnostica veloce e poi di una copertura sanitaria e in Veneto, che si faccia o meno il decreto, si curano tutti. Alcuni arrivano anche senza documenti ed è un problema da risolvere. La quasi la totalità arriva senza soldi e chiede solo un biglietto per raggiungere i parenti in Italia. Molti non hanno nemmeno la mascherina»

SUPER GREEN PASS PER PROFUGHI

Ulteriore problema, non hanno il Super Green Pass per viaggiare e quindi ho proposto il superamento...apriti o cielo. La proposta che ho fatto è stata quella di garantire il superamento per il trasporto da un punto all'altro. Cosa che ci sembra ragionevole. Ho anche detto, attenzione perché c'è anche il tema del lavoro per permettere a queste persone di poter lavorare. Questa è una tragedia che ci tocca da vicino»

TRENTA LETTI A DISPOSIZIONE PER BIMBI MALATI

«Il Veneto ha a disposizione 30 posti letto nelle varie strutture ospedaliere della regione per i bambini malati provenienti dall’Ucraina.  Tra letti di oncologia, pediatrici, dialisi e terapie intensive neonatali abbiamo 30 posti tra due Aziende sanitarie e hub. C’è totale disponibilità».

NO CAMPI PROFUGHI MA ACCOGLIENZA

«In Veneto non ci saranno campi profughi, anche perché saremo probabilmente una regione di transito. Abbiamo già detto che possiamo usare gli ospedali dismessi, ma abbiamo avuto la disponibilità anche degli alberghi vuoti nella fascia costiera. Oggi si fanno tutte le previsioni, dalle migliori alle peggiori, ma che il Veneto sia punto di arrivo e permanenza la vedo dura. Sono tutti profughi con delle destinazioni e dei collegamenti. Poi faremo un piano di Protezione civile in linea con quello nazionale»

SITUAZIONE SANITARIA PROFUGHI

Assessore Lanzarin: «Sono circa 360 le persone arrivate dall'Ucraina che si sono sottoposte a tamponi, circa 15 positivi e sono scattate le misure di isolamento. Abbiamo messo a disposizione 30 posti letto per bambini malati tramite il sistema Cross ("Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario in caso di emergenza nazionale" ). Nel pomeriggio dovrebbe arrivare a Padova un bambino con una malattia genetica mentre ieri è arrivato un bambino oncologico a Belluno. Alcune Ulss si stanno organizzando con ambulatori specifici per permettere l'afflusso di famiglie di profughi per lo stato di salute e lo stato vaccinale. Per quanto riguarda la parte sanitaria nazionale non ci sono ancora indicazioni definitive, ci sono delle richieste delle Regioni di screening ai confini».

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Giorgia Cozzolino

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