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La conferenza stampa

Luca Zaia: «Cambio di colore per il Veneto? Per noi non è cambiato nulla. Verona in difficoltà: è in fascia 5»

Luca Zaia in diretta, 20 novembre 2020
Luca Zaia in diretta, 20 novembre 2020
Luca Zaia, diretta 20 novembre 2020

Il presidente della Regione Veneto torna in diretta per nuove comunicazioni sull'emergenza coronavirus.

 

BOLLETTINO

«Sono 3.468 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore mentre i ricoverati in area non critica sono 2.294 (+52) e meno dieci in intensiva. 66 i decessi» 

 

TENUTA DELLE INTENSIVE

«Sostanziale tenuta nelle terapie intensive, seppur con qualche difficoltà nel Veronese, tanto è vero che oggi registriamo un -10, in totale 286. Ci sono delle realtà entrate in area 5, Treviso e Verona, ma con sostanziale tenuta del sistema. Fondamentalmente abbiamo una situazione sotto controllo, ringrazio tutti gli operatori messi sotto grande pressione perché a differenza della prima fase abbiamo anche gli incidenti e i traumi nelle intensive, infatti ora complessivamente abbiamo 600 persone in intensiva. Nelle terapie intensive hanno visto un innalzamento dell'età, over 70, questo ci fa pensare a periodi di ricovero più lunghi, quindi meno turnover in intensiva»

 

FASCIA GIALLA

«Oggi è il giorno dei colori, per noi non è cambiato nulla rispetto alla scorsa settimana, poi non so come sia l'algoritmo nazionale e il nostro conteggio dà un rt in diminuzione»  

 

TAMPONI DAI MEDICI DI BASE

«Dei 3007 medici di base oltre mille fanno tamponi, quasi il 59 per cento fa tamponi, oltre 3mila tamponi al giorno, con diverse modalità, quindi li ringrazio. Il 96 per cento dei medici ha comunque aderito. Questo dimostra che il network territoriale da noi funziona. L'accordo nazionale prevede 30 tamponi giornalieri a medico, ogni tampone viene pagato 18 euro al medico se eseguito in ambulatorio e 12 in altre strutture, le necessità sono maggiori e noi stiamo lavorando per consegnarli, ma è chiaro che per le finanze regionali non possiamo andare avanti molto a 18 euro, dovremo trovare un nuovo accordo» 

 

ACCORDO VETERINARI

«Stiamo inoltre continuando a lavorare all'accordo con i veterinari e i dentisti. Sui veterinari attendo una risposta dal Governo, farà pure ridere ma nelle emergenze bisogna approfittare di tutte le opportunità, in un Paese dove si complica tutto. Ci sono protocolli rispettosi delle qualifiche ma che permettono, con l’addestramento dovuto, di far fare il tampone a molte categorie. Per questo mi sono permesso di pensare ai veterinari, non sono persone avulse da questo tema»

 

RISTORI

«Ho portato formalmente ieri l’istanza dei territori che hanno firmato provvedimenti restrittivi che non sono governativi. Il Presidente del Consiglio aveva detto che sarebbero stati accompagnati da provvedimenti di ristoro. Ieri il Governo ha rassicurato su questo. Ho sempre dato per assodato  che per i provvedimenti presi dai presidenti regionali, essendo d’intesa con il Ministro della Salute, ci sarebbero stati ristori. La nostra ordinanza chiude i negozi di domenica e i centri commerciali nel fine settimana, penso si debba pensare a un ristoro. Per i ristori alle città d’arte occorre una disciplina che prescinde da colore dell’area.Quando chiudi un centro commerciale, lo chiudi ovunque, ma non vale di più o di meno che sia in zona rossa, arancione o gialla. Il tema del colore non ha a che fare con il danno che si subisce nelle città d’arte».

 

INFERMIERA DI LEGNAGO SCRIVE A ZAIA

Una infermiera di Legnago fa sapere al presidente che il personale è sottoposto a turni massacranti e non reggono più  il peso. «Capisco, è un momento di grande pressione», risponde Zaia, «purtroppo ora è toccato alla sanità, altre volte è successo alla Protezione civile con le alluvioni. Magari avessimo personale da inserire, non se ne trovano sul mercato. Siamo coscienti del grande sacrificio»

 

VACCINO COVID

«Alla fine avremo il passaporto sanitario per il vaccino, finirà così. Oggi chiedono il test, domani il vaccino. La comunità internazionale si tutelerà in questo modo. Personalmente io farò il vaccino. Alla volta di gennaio ne avremo su piazza almeno sei. Non è obbligatorio, però si lascia la libertà di farlo a chi vuole. Rispetto la libertà di pensiero, ma ho impressione che non si sia valutato l’aspetto della tutela a livello mondiale».

 

Qui di seguito la conferenza stampa di ieri:

 

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