<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il protocollo

La cultura veneta
verrà insegnata
in tutte le scuole

Il protocollo
La firma del protocollo
La firma del protocollo
La firma del protocollo
La firma del protocollo

Stamattina a Venezia firmato ill protocollo tra il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti per l’ingresso della storia e della cultura veneta nei programmi scolastici.

L’intesa tra Ministero dell’istruzione e della Ricerca e Regione Veneto prevede percorsi di formazione rivolti a docenti a studenti su temi e didattiche al fine di sviluppare «lo studio e la conoscenza della storia e della cultura del Veneto e della storia dell’emigrazione veneta in tutte le scuole del territorio regionale».

Il protocollo siglato oggi prevede che Regione e Ministero costituiscano una commissione paritetica (due componenti espressi dall’Ufficio scolastico regionale e due dalla Giunta regionale del Veneto) che selezionerà i ‘formatori’ e valuterà le proposte formative rivolte agli insegnanti del Veneto. Il Ministero si impegna a mettere a disposizione 5 insegnanti, scelti con procedure trasparenti nell’ambito della quota di potenziamento del corpo docenti , che dovranno elaborare il ‘piano di lavoro’ annuale di proposte formative, in ambito letterario e umanistico, da offrire alle scuole.

Obiettivi del piano congiunto è – afferma il documento - far conoscere e studiare «il patrimonio storico-culturale nelle sue dimensioni nazionali e locali» e «sviluppare le competenze degli alunni attraverso approfondimenti integrati e interdisciplinari inerenti il patrimonio storico e culturale del Veneto».

 

LA PROTESTA

Prima della firma flash mob  della Rete degli Studenti Medi e dell’Unione degli Universitari del Veneto. «Abbiamo incontrato il ministro Bussetti: gli abbiamo portato i problemi della scuola italiana: ancora oggi nessun investimento per risolvere i problemi più gravi, come l’edilizia e l’abbandono scolastico. Quando gli abbiamo spiegato che moltissimi ragazzi lasciano la scuola a causa delle loro condizioni economiche, del costo della scuola e dei provvedimenti come quello che limita agli studenti stranieri l’accesso al Buono Libri, lui ha saputo solo risponderci che non sono questi i problemi e che ci concentriamo solo sul fattore economico. Evidentemente per Bussetti, la povertà delle famiglie italiane e straniere che non riescono a mandare a scuola i figli non è un problema a cui dare soluzioni», ha detto Rachele Scarpa, coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto. «Zaia promuove lo studio delle migrazioni venete per comprendere meglio i flussi migratori? Ci sembra una gigantesca ipocrisia, da parte di una Regione e di un partito che da sempre discriminano i migranti, e che oggi lo fanno più che mai con il provvedimento razzista e discriminatorio che, similmente a quello di Lodi con le mense, limita l’accesso al Buono Libri agli studenti migranti»

 

Suggerimenti