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Tutte le regole

Il Veneto conquista la zona bianca: addio coprifuoco, si torna a una vita (quasi) normale

Da oggi il Veneto in zona bianca (Marchiori)
Da oggi il Veneto in zona bianca (Marchiori)
Zona Bianca e coprifuoco: scattano oggi le nuove regole

La morsa del Covid si allenta e oggi anche il Veneto finalmente conquista la zona bianca. La nostra regione, insieme a Liguria, Abruzzo e Umbria si aggiunge a Sardegna, Molise e Friuli-Venezia Giulia già bianche da una settimana. 

 

Inoltre, e questo è un altro segnale di ritrovata normalità, concluse le lezioni, partono gli esami di terza media che, a differenza dello scorso anno, saranno in presenza.

 

Tutti gli indicatori dell’epidemia continuano, quindi, il loro trend di miglioramento. La promozione in zona bianca significa, in pratica, che riapre tutto, che si torna a una vita pressoché normale e che non ci sarà più il coprifuoco (da oggi in zona gialla persiste ancora dalle 24 alle 5). L’abolizione di tale misura equivale a una completa libertà di spostamenti in orario notturno.

 

L’ingresso nella fascia a minor rischio prevede, come da protocollo siglato tra Regioni e governo, solo l’obbligo «relativo all’utilizzo delle mascherine» (sia all’aperto che al chiuso), il «distanziamento per scongiurare gli assembramenti», e poi l’areazione, la sanificazione e la necessità di assicurare un monitoraggio dell’evoluzione dei contagi.

 

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Da oggi, quindi, un italiano su cinque, per un totale di 11,6 milioni di persone, si trova con il livello minimo di restrizioni. Una accelerazione dovuta all’avanzare della campagna vaccinale e alla riduzione dei contagi che dovrebbe portare presto l’intera penisola a colorarsi di bianco. Insieme alla ripresa di tutte le attività, anche quelle che in fascia gialla erano sottoposte a limitazioni o chiusure, particolarmente rilevante è la fine anticipata del coprifuoco con l’arrivo della bella stagione e la ripresa del turismo.

 

Una misura che consente in molte realtà della ristorazione la possibilità del doppio turno con un importante incremento dell’ospitalità e degli incassi, dopo un anno particolarmente difficile. In seguito all’ingresso del Veneto in zona bianca, il presidente della Regione Luca Zaia ha firmato un’ordinanza per disciplinare le varie attività.

 

Riaprono così parchi tematici e di divertimento, piscine, centri benessere e termali. Si potranno fare feste private all’aperto e al chiuso. Per quanto riguarda i ristoranti, pranzi e cene anche al chiuso.

 

Via libera alle fiere (comprese sagre e fiere locali), grandi manifestazioni fieristiche, congressi e convegni. Aperti sale giochi, centri culturali, sociali e ricreativi e corsi di formazione.

 

Fino al 21 giugno, in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività di ristorazione per un massimo di sei persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Per bar e ristoranti non ci sono più limiti di orari e non c’è nessun limite all’aperto. Resta l’obbligo di rispettare il distanziamento facendo in modo che ci sia almeno un metro tra i clienti che siedono in tavoli diversi. Continua anche a essere obbligatoria la mascherina quando non si sta seduti e al termine di ogni servizio al tavolo andrà assicurata la pulizia e la disinfezione.

 

Le linee guida raccomandano anche di «mantenere aperte porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni». Infine, per quanto riguarda i bar, in caso di consumazione al banco, bisogna «assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro tra i clienti».

 

In zona bianca viene anticipato il via libera a feste, matrimoni e battesimi, ma per gli ospiti è obbligatorio il green pass. Le certificazioni verdi servono ad attestare che si è guariti dal Covid o che si è stati vaccinati. In alternativa va bene anche un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo eseguito nelle 48 ore precedenti l’evento.

Enrico Santi

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