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La replica alle richieste di Zaia

«I test rapidi?
Il Governo aveva
già deciso di farli»

La replica alle richieste di Zaia
Test per la ricerca del coronavirus
Test per la ricerca del coronavirus
Nuovo punto tamponi in Fiera (Marchiori)

Ieri la richiesta di Zaia (assieme a quella di una maggiore libertà per i pediatri) di test rapidi per la ricerca di coronavirus nelle scuole. Oggi la risposta della maggioranza: il Governo aveva già deciso di farli.

Lo annuncia, non senza polemica, verso il presidente del Veneto e verso la stampa, il senatore del Pd Vincenzo D'Arienzo: «È finita la campagna elettorale, ma il giochino di Zaia continua. Complice la stampa veneta, si appropria delle scelte del Governo e del Comitato tecnico scientifico, annunciandole uno/due giorni prima della decisione finale. 

«I test rapidi a scuola non sono una sua decisione. Lo è, invece, la piena diffusione di questa importante opzione in tutte le scuole del Veneto. Scommettiamo che se non sarà in grado di farlo, darà la colpa al Governo e farà credere il contrario della verità?».

 

RICCIARDI: TEST RAPIDI OPZIONE PRATICABILE

«I test rapidi sono migliorati notevolmente e, in circostanze come negli aeroporti e nelle scuole, in cui bisogna fare analisi su una grande massa di persone, sono un’opzione molto seria perchè sono migliorati».

Lo ha spiegato a Buongiorno su Sky TG24, Walter Ricciardi, membro dell’esecutivo dell’Oms e consulente del ministero della Salute, in merito all’introduzione di test rapidi a scuola. I test rapidi, ha precisato «non danno sicurezza al cento per cento, ma consentono di identificare super diffusori e sono uno strumento importante. Abbiamo iniziato, per primi, ad applicarli negli aeroporti e stiamo pensando di utilizzarli sicuramente in altri ambienti come le scuole». Sul quando, però, ha concluso Ricciardi, «è una decisione del ministro»

 

 

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