Se il Mose ieri ha risparmiato Venezia da una delle peggiori alte maree della storia, lo stesso non si può dire di Grado, l'isola affacciata sull'Adriatico alle porte del golfo di Trieste.
Viaggio a piedi da Aquileia a Trieste con...imprevisto
Partito oggi, mercoledì 23 novembre, da Aquileia lungo il Cammino Celeste, per raggiungere Trieste attraverso la via Flavia, chi scrive se ne è accorto in prima persona. «Doveva vedere com'era ieri, alta tanto così», mi racconta un gradese, mettendo il palmo di traverso all'altezza della vita. «Mai vista una cosa del genere», rincara un'altra, mentre avanza prudente calzando degli stivali di gomma che le arrivano oltre il ginocchio.
Ieri infatti la combinazione di pioggia, scirocco e bora ha fatto finire sott'acqua il porto della cittadina e il ponte girevole che la collega ad Aquileia e che unisce le province di Udine e di Gorizia. Questa mattina il collegamento è stato riaperto ma resta interdetto la ciclopedonale, invasa da alghe e materiali riportati dal mare, mentre diverse parti di Grado sono ancora sott'acqua, come la rotonda di accesso alla cittadina, che risulta impraticabile a piedi e che mette a rischio anche le auto che la attraversano.
L'aiuto che non ti aspetti
Sergio, un argentino estremamente cordiale, mi carica sul suo furgone. Con la preoccupazione per gli allagamenti, mi confida, quasi non si è accorto dell'incredibile debacle della sua nazionale ai mondiali contro l'Arabia Saudita. Grazie a lui, guado la zona sommersa e riparto.
La Protezione Civile intanto è dislocata su tutta l'isola a sostegno della popolazione locale e ieri la regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato trecentomila euro per i danni provocati da questa ondata di maltempo. «Ci vorrebbe il Mose anche da noi», ha detto amareggiato ieri il sindaco di Grado Claudio Kovstsch.
Leggi ancheVenezia "salvata" dal Mose. Acqua alta come nei picchi del 2019 e 1966 e litorali sommersi