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Giorgio Ferrara nuovo direttore del Teatro Stabile Veneto. Registi Irina Brook e Bepi Morassi

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Giorgio Ferrara
Giorgio Ferrara
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Giorgio Ferrara

Il regista Giorgio Ferrara è il nuovo direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto. La nomina, a partire dall’aprile prossimo, è stata decisa all’unanimità dal cda e vale per il prossimo triennio. Ferrara subentra a Massimo Ongaro, direttore per sette anni in scadenza il 31 marzo prossimo. Il mandato a Ferrara - come evidenziato dal presidente Giampiero Beltotto e da un documento programmatico fatto dal cda e che accompagna le nuove nomine, tra cui l’incarico a Irina Brook a regista residente (è la figlia di Peter Brook) - è sintesi del percorso intrapreso dallo Stabile del Veneto ad essere teatro nazionale e dare valore artistico «alla propria identità e propria produzione». Beltotto ha sottolineato che Ferrara «ha l’esperienza, le relazioni e i rapporti internazionali per riportarci dove eravamo».

Tra i prossimi impegni del nuovo direttore artistico, che per quanto riguarda la produzione avrà la collaborazione del regista Bepi Morassi, la formulazione del piano triennale 2022-24 che sarà presentato al Ministero per richiedere il ritorno dello Stabile Veneto a teatro nazionale. Da parte sua, Ferrara tra l’altro, ha parlato dello Stabile - con le sedi del Goldoni a Venezia e di Padova e Treviso - come di «una officina creativa» che avrà tra le sue caratteristiche il muoversi in chiave multidisciplinare con uno sguardo rivolto ai giovani e alla dimensione internazionale. «Credo molto nella multidisciplinarietà - ha detto - perché solo così si riesce ad aprire l’orizzonte del pubblico». In questo lungo periodo segnato dal Covid, lo Stabile Veneto è stato molto attivo sul fronte delle proposte in rete, ma l’auspicio è che si possa tornare presto a riaprire le sale dei teatri con la speranza che il grande pubblico che ha seguito le produzioni in video possa risentire il desiderio di rivedere dal vivo gli spettacoli. A Irina Brook, in questi giorni impegnata alla Scala a Milano, il compito di portare avanti da Venezia il suo progetto dedicato ai giovani di oggi, ai problemi della solitudine e dell’isolamento, attraverso l’Amleto shakespeariano. La nomina di Ferrara è stata salutata con messaggio di auguri e aperture a possibili collaborazioni da varie esponenti dello spettacolo italiano ed internazionale.

 

GIORGIO FERRARA:

Nato a Roma, figlio di Maurizio e di Marcella De Francesco (e fratello maggiore di Giuliano), dal 1958 al 1961 abita a Mosca, dove il padre è corrispondente de l'Unità. Ha seguito il corso di laurea in Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza e il corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico". Inizia la carriera come regista teatrale, inizialmente come aiuto di Luca Ronconi e Luchino Visconti con i quali poi ha collaborato intensamente. Dirige in seguito in proprio opere di autori quali Carlo Bernari, Luigi Pirandello, August Strindberg, Francesca Sanvitale, Carlo Goldoni, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Natalia Ginzburg, Cesare Musatti, Corrado Augias, con attori quali Adriana Asti (divenuta sua moglie nel 1982), Valeria Moriconi, Andrea Giordana, Franco Citti, Gato Barbieri, Paolo Bonacelli, Ilaria Occhini, Ugo Pagliai. Per la RAI ha diretto il film L’uomo che ho ucciso dal romanzo 1912+1 di Leonardo Sciascia, sceneggiatura di Domenico Rafele, Pierre Dumayet e la serie Avvocati di Giancarlo de Cataldo. Per il cinema ha diretto Un cuore semplice (premio speciale ai David di Donatello 1977 e Nastro d'argento al miglior regista esordiente) sceneggiatura di Cesare Zavattini dal racconto di Gustave Flaubert. Ha diretto anche Caccia alla Vedova, sceneggiatura di Enrico Medioli dalla Vedova scaltra di Goldoni; Tosca e altre due dalla omonima commedia di Franca Valeri, sceneggiatura di Enrico Medioli. Ha diretto anche opere liriche con l'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. Per il teatro ha messo in scena spettacoli di autori classici e contemporanei come Pirandello, Strindberg, Goldoni, Carlo Bernari, Francesca Sanvitale, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Cesare Musatti, Natalia Ginzburg e Corrado Augias. Per il Teatro dell’Opera di Roma ha messo in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Per il Festival dei Due Mondi di Spoleto ha messo in scena: Gogo no eiko di Hanz Werner Henze; Amelia al ballo di Gian Carlo Menotti; Il giro di vite di Benjanim Britten; The Piano Upstairs di John Weidman; Così fan tutte e Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart. Come attore ha partecipato a: Misura per misura e Riccardo III di Shakespeare, regia di Luca Ronconi; Nina di André Roussin, regia di Bernard Murat; Alcool scritto e diretto da Adriana Asti; La Maria Brasca di Testori, regia di Andrée Ruth Shammah; L’inserzione di Natalia Ginzburg, regia di Giorgio Ferrara; Le sedie di Ionesco, regia di Tullio Pericoli; Danza macabra di August Strindberg, regia di Luca Ronconi. È stato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e Presidente del Forum des Instituts Culturels Étrangers à Paris. Presidente e Direttore Artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi dal 2008 al 2012. Direttore Artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi dal 2013 al 2020.

 

IRINA BROOK:

Regista e attrice. Nata a Parigi, 05 aprile 1962 Cavaliere delle Arti e delle Lettere Ministero della Cultura Francese (2002) Legion d’Onore (2017) “Dopo 30 anni, Irina Brook ha riportato nel repertorio una produzione fresca e impertinente del Don Pasquale di Donizetti e l’ha trasformato in un’opera burlesca che vi farà morire dal ridere” Wilhelm Sinkovicz, Die Presse, Don Pasquale, Opera Statale di Vienna Irina Brook è nata a Parigi, figlia del regista cinematografico Peter Brook e dell’attrice Natasha Parry. È cresciuta fra Inghilterra e Francia. All’età di 16 anni si trasferisce a New York per prendere lezioni di teatro da Stella Adler ed è lì che fa il suo debutto. A Parigi ha recitato al Bouffes du Nord nell’interpretazione di Peter Brook dell’opera di Čechov Il Giardino dei Ciliegi e nel Don Giovanni e il Festin de Pierre di Molière. Dopo aver lavorato in numerose produzioni teatrali a Londra, ha presentato il suo primo lavoro come regista nel 1996 con Best on the Moon di Kalinoski, Mrs Klein di Nicholas Wright e Tutto è bene ciò che finisce bene di Shakespeare. Nel 1998 ha creato una versione francese di Best on the Moon per il teatro Vidy-Lausanne. Ha quindi intrapreso un tour internazionale e messo in scena opere al MC93, Bobigny e al Teatro dell’Opera di Parigi, grazie alle quali ha vinto 5 Premi Molière fra cui miglior regista e miglior spettacolo. Nel 2000 dirige Morphic Resonance di Katherine Burger al Teatro dell’Atelier di Parigi. Per il Festival di Sartrouville sviluppa una versione dell’Odissea di Omero. A questo seguono il Romeo e Giulietta di Shakespeare, il Dancing at Lughnasa al teatro Vidy-Lusanne, il The Glass Menagerie di Tennessee Williams in una co-produzione del Teatro dell’Atelier e del Vidy-Lousanne. Nel 2003 fonda l’Irina’s Dream Theatre, con base a Parigi, e avvia una serie di tour mondiali con produzioni proprie. Fra queste contiamo L’anima buona di Sezuan di Brecht, L’isola degli schiavi di Marivaux, Somewhere...La Mancha, Sogno di una notte di mezz’estate e Peter Pan. Le produzioni di Brook Peer Gynt di Ibsen e La Tempesta di Shakespeare debuttano nel 2012 al festival di Salisburgo e proseguono con rappresentazioni rispettivamente al Barbican Center e al Festival di Spoleto. La sua produzione La trilogia dell’isola (L’isola degli schiavi, La Tempesta!, Un’odissea) è messa in scena al Festival di Spoleto, al Festival Internazionale dell’arte della Georgia e al Teatro dell’arte di Milano nel 2013. Nel 2014 Brook diventa Direttrice del Teatro Nazionale di Nizza. Brook ha anche diretto numerose opere liriche. Fra queste emergono Il Flauto Magico di Mozart (alla Nederlandse Reisopera), Yevgeny Onegin (Festival d’Aix-en- Provence) La Cenerentola di Rossini (Théâtre des Champs-Elysées/Teatro Comunale di Bologna/Opera Reale Svedese). Ha, inoltre, diretto il Giulio Cesare di Handel (Teatro degli Champs-Elysées), La traviata di Verdi (Opéra di Lille/Teatro Comunale di Bologna) ed altri. Stagioni future includono il suo debutto alla Scala di Milano e una première mondiale nella sua installazione House of Us/Amleto in Italia e Giappone.

 

GIUSEPPE (BEPI) MORASSI:

Regista veneziano. Direttore della Produzione e dell’Organizzazione Scenica e Tecnica della Fondazione Teatro la Fenice. Veneziano, allievo di Giovanni Poli, dopo il percorso di studio e perfezionamento in teatro e musica, inizia nel 1978 l’attività di aiuto-regista al fianco di alcuni dei più prestigiosi registi italiani e stranieri (Pizzi, Ronconi, Bolognini, De Simone, Serban, tra gli altri). Laureatosi subito dopo anche in Giurisprudenza e specializzatosi in Produzione ed Organizzazione Teatrale, è impegnato da quel momento praticamente in tutte le Istituzioni Teatrali di Venezia: Regista Stabile dopo Poli al Teatro a l’Avogaria; Responsabile Formativo della Scuola “Giovanni Poli” per tutti gli anni ’90; Consulente Teatrale del Comune di Venezia negli anni ’80 (coordinando manifestazioni tra le più acclamate di allora: Venezia a Napoli, Napoli a Venezia, Venezia e gli Stranieri, ecc); la Direzione artistica del Teatro Comunale Goldoni nei primi anni '80 con Giannantonio Cibotto; il Premio Campiello in varie edizioni dal 1989; i vari Carnevali. Scrive stabilmente di Teatro per varie testate locali e nazionali. Lavora per numerosi programmi TV presso l’allora Centro di Produzione RAI di Venezia. È responsabile di coproduzione per alcuni dei più importanti progetti teatrali nati a Venezia negli anni ‘90: Helzapoppin! col Teatro dell’Elfo (regia G. Salvatores); Sior Todero Brontolon (con Gastone Moschin); Bye Bye show Bizz (regia J. Savary); Lucrezia Borgia in Campo San Lorenzo (regia A. Vitez). Coordina anche, per conto di Giorgio Gaber, le attività collaterali del Festival “La Mostra del Teatro” promosso dal Teatro Goldoni. Impegnato in molti teatri italiani (Bologna, Genova, Roma, Verona, tra i maggiori), lavora frequentemente all’estero (Barcellona, Parigi, Lione, Montreal, Sydney, Lisbona, Pretoria, Nizza) partecipando a prestigiosi festival internazionali (Buxton, Atene, Amburgo, Bruxelles, Guanajuato, Strasburgo, Edimburgo, St. Andrews). E, nell’ambito del progetto Euro Mediterraneo - Culture dei Mari, coordina, tra le varie manifestazioni, due edizioni del Festival di Cooperazione Culturale Italo - Albanese a Tirana. Tra le varie cariche assegnategli, significativa la Direzione Tecnico - Artistica del Festival Autunno Musicale a Como nel 1999 e 2000. È stato, tra l’altro, responsabile organizzativo delle trasferte a Tokyo (2001, 2005 e 2013) ed a Pechino del Teatro la Fenice. Autore, direttore e coordinatore organizzativo di significativi progetti di “animazione totale” (Salonicco Capitale della Cultura, per esempio; oppure l’inaugurazione presso il Duomo di Milano delle Manifestazioni Ufficiali Ambrosiane), a Venezia progetta e realizza lo spettacolo-concerto Canto degli spiriti sopra le acque realizzato in Basilica San Marco per il trentennale della Grande Acqua Alta del 1966. Ha svolto e svolge un’intensa attività di ricerca e docenza curando altresì, in qualità di studioso della Commedia dell’arte e del Teatro Rinascimentale, varie pubblicazioni (tra cui la prima traduzione in assoluto in italiano di alcuni classici francesi del Medioevo) e tenendo corsi e stage in Italia (Veneto Musica, Regione Veneto, Teatro Stabile del Veneto) ed all’Estero (Conservatorio di Quebec, Università di Belgrado, Istituto Artistico di Città del Messico). Firma diversi programmi televisivi per varie emittenti. In qualità di regista, a partire dal 1980, si segnala da subito per l’attenzione al teatro, musicale e non, del Sei-Settecento, in particolare di ambito veneziano: il suo debutto è segnato, tra l’altro, dalle regie del Caffè di Campagna di Galuppi, di Prima la musica, poi le parole di Salieri, dello Schauspieldirektor mozartiano; ad esso fanno seguito fortunate edizioni del Barbiere di Siviglia, di Noye’s fludde di Britten, della Bohème, di Tosca e Manon Lescaut di Puccini, del Campanello di Donizetti, nonché degli allestimenti in prima assoluta di Lego di Nicola Campogrande e del musical Un provinciale a Parigi da Molière, dell’operetta Lustige Witwe e, più recentemente, di Lady, be good! nella versione originale americana. Di notevole interesse anche televisivo la Sonnambula messa in scena alla Fenice con la direzione musicale di Gabriele Ferro. Tra i suoi ultimi spettacoli: L'inganno felice, La scala di seta e Il Signor Bruschino hanno coronato le sue frequenti incursioni in Rossini, riscuotendo grande ed unanime successo, così come le sue regie più recenti de Il Barbiere di Siviglia e di Elisir d'Amore. Al Maggio Musicale di Firenze ha ultimamente registrato grande consenso con una edizione particolarmente apprezzata da pubblico e critica di Sonnambula di Bellini. Ultima fatica, una pregevole edizione di Italiana in Algeri a Venezia alla Fenice. Incursioni felici nel mondo barocco sono stati Dafne di Caldara in Palazzo Ducale nonché un allestimento di Olimpiade di Vivaldi recentemente proposto anche in RAI e prodotto dal Festival Vicenza in Lirica al Teatro Olimpico di Vicenza e l'inedito di Goldoni/Galuppi La diavolessa sempre all'Olimpico. Come regista di prosa, ha firmato numerose pièces: La finta ammalata e Le morbinose di Goldoni, Turandot ed Il Corvo di Gozzi, I mariti di Torelli, I nobili Ragusei di Marin Drzic. Interessato ai testi minori dei grandi classici sei-settecenteschi, ha scoperto ed allestito alcuni inediti assoluti del Seicento (Lo schiavetto di Andreini e La turca di Della Porta); particolare risonanza suscita il suo allestimento dell’Alfabeto dei Villani presentato al Festival del Teatro Classico del Teatro Olimpico di Vicenza. A Venezia, realizza al Goldoni lo spettacolo-progetto speciale su testo di Paolo Puppa Svevo a Venezia con Alberto Lionello nonché Uno di quelli che fanno i re con Giancarlo e Mattia Sbragia (prod. Biennale di Venezia) incentrato sulla figura di Orson Welles. È stato Direttore della Produzione e dell’Organizzazione Scenica e Tecnica della Fondazione Teatro la Fenice.

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