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Primi casi in Veneto

Attenzione agli «sciacalli dei tamponi»: finti operatori derubano gli anziani

Un vero operatore durante una visita domiciliare (Archivio)
Un vero operatore durante una visita domiciliare (Archivio)
Un vero operatore durante una visita domiciliare (Archivio)
Un vero operatore durante una visita domiciliare (Archivio)

Sono gli sciacalli dei tamponi e sono già entrati in azione. Si tratta di truffatori che, bardati quasi come infermieri, suonano al campanello di qualche anziano che vive da solo presentandosi come operatori dell’Ulss. Lavorano in coppia e spiegano che, poiché un conoscente della vittima è risultato positivo, è necessario sottoporlo al Covid-test. Mentre uno armeggia con un cotton fioc, l’altro fa sparire gioielli e contante; quindi se ne vanno dicendo che l’esito sarà comunicato al telefono.

Le prime segnalazioni sono arrivate dal Vicentino, ovviamente c'è attenzione anche nel Veronese.

In un caso, a Saviabona, una pensionata è stata derubata di soldi e preziosi. Segnalazioni di raggiri analoghi sono giunte anche dai quartieri di Ancoretta e di Sant’Andrea, sempre in città; altre da alcuni Comuni dell’hinterland.

È bene precisare che il personale Ulss si muove solo dopo aver contattato le persone interessate: gli altri sono truffatori.

 

Diego Neri

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