<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L'intervento

Crisanti: «In Veneto serve zona rossa per 2-3 settimane. Uso dei test rapidi inappropriato»

«Veneto, zona gialla e uso di test rapidi inappropriato, servono 2-3 settimane di zona rossa». Lo ha detto Andrea Crisanti direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova intervenendo a 24Mattino su Radio 24.

 

La situazione del Veneto «è il risultato di due fattori: le zone gialle non hanno limitazioni sufficienti per bloccare la trasmissione, inoltre sono classificate come tali in base alla capacità teorica dei posti in terapia intensiva, ma il numero di terapie intensive non dipende solo da posti letto ma anche dal personale - ha aggiunto Crisanti - il secondo punto è l’uso non appropriato dei test rapidi che, con una sensibilità bassa, non possono essere usati come misura di prevenzione per proteggere comunità vulnerabili. Cosi invece di una barriera creiamo una groviera». «Il Veneto - ribadisce - ora dovrebbe fare 2-3 settimane di zona rossa, ritornare ai test molecolari e applicare i test rapidi per lo screening di comunità».

 

Crisanti ha poi lanciato la proposta per Natale di «allungare l’orario dei negozi per diluire il flusso. Evitare poi lo spostamento tra regioni e festeggiamenti, occasioni conviviali con di più gruppi familiari, queste sono le cose più pericolose». «Le regole da zona rossa per tutta Italia, se il valore è quello della salute umana e risparmiare vite dobbiamo cogliere l’opportunità del Natale per ottenere questo risultato, con le scuole chiuse e le attività produttive ridotte si tratta di un’occasione unica che non compromette l’economia, con un piccolo sacrificio si può raggiunger l’obiettivo», ha concluso. 

 

Leggi anche
Zaia: «Dal 19 dicembre al 6 gennaio in Veneto confini comunali chiusi dalle 14»

Suggerimenti