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Coronavirus: quarantena obbligatoria

Svizzera, anche il Veneto nella lista rossa
Zaia: «Allora vediamo i dati degli elvetici»

È salito a quattro il numero di regioni italiane inserite dalla Svizzera nella lista dei Paesi e delle aree ad alto rischio di contagio da coronavirus: oltre alla Liguria, l’Ufficio federale della sanità pubblica ha aggiunto oggi la Campania, la Sardegna ed il Veneto. L’elenco aggiornato, che sarà valido dal 12 ottobre, comprende un totale di 61 Paesi e 28 regioni. Chi torna in Svizzera da tali zone deve mettersi in quarantena al ritorno.

 

«Qui si stanno penalizzando quattro regioni italiane senza nessun dato epidemiologico che vada in questa direzione: mi spiace che accada questo, ne prendiamo atto, ma è altrettanto vero che se il Governo c’è deve battere un colpo». Lo afferma il governatore del Veneto, Luca Zaia, dopo la lista di 4 regioni italiane (tra cui il Veneto) inserite dalla Svizzera tra le aree a rischio contagio. «Non si può - dice Zaia - selezionare per Regioni, tu si, tu invece no: l’Italia non l’ha mai fatto nei confronti di altri Paesi».

 

«Per noi - prosegue il governatore - la Svizzera è un punto di riferimento, non solo dal punto di vista economico, ma in generale: abbiamo sempre tenuto un rapporto da cugini e da vicini di casa. Sul fronte del turismo, gli svizzeri ci hanno sempre scelto come meta privilegiata per le vacanze». «Ci spiace ora - sottolinea Zaia - venire a conoscenza di questo provvedimento, perché non si capisce da dove nasca. Di certo, sappiamo che ormai la storia del Covid-19 è fatta da tanti provvedimenti adottati a macchia di leopardo, sia a livello europeo che internazionale, senza una regia dell’Oms. Di questo dobbiamo esserne consapevoli; se l’Oms avesse fatto una lista e desse una indicazione scientifica certa potremmo avere anche unità di misura di graduazione e intensità degli interventi».

 

«A questo punto - conclude - sarebbe utile avere i dati epidemiologici della Svizzera, quanti tamponi fa ogni giorno, su quale percentuale di cittadini e quanti sono i positivi. Magari veniamo anche a conoscenza di una situazione che oggi non si conosce».

 

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