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La replica

Covid, assessore Lanzarin: «Accuse infamanti per dibattito politico»

«Triste pensare che tamponi abbiano favorito mortalità»

«Provo grande tristezza a vedere come in nome del dibattito politico si possa insistere sul concetto che le decisioni in materia di test antigenici hanno favorito la mortalità».
Lo afferma in una nota l’assessore alla sanità del veneto, Manuela Lanzarin, intervenendo a proposito delle intercettazioni telefoniche legate all’indagine sui tamponi rapidi per Covid-19. «Un’accusa infamante e gravissima - prosegue Lanzarin - più volte smentita da autorevoli studi internazionali, che nessun amministratore o nessun professionista della sanità si merita dopo essersi impegnato senza sosta per contrastare una sciagura che ha attraversato il mondo con milioni di morti. Sforzi che hanno salvato migliaia di vite».

Secondo Lanzarin «il sistema sanitario veneto non può essere tenuto sotto scacco da dubbi e da illazioni. Tutte le posizioni sono legittime e rispettabili in democrazia, ma non possono ingenerare confusione nei cittadini, soprattutto se contengono il rischio di arrecare discredito sull’impegno massiccio che la sanità veneta, a tutti i suoi livelli, sta portando avanti da oltre due anni per contrastare il Coronavirus e tutelare la salute pubblica. Un impegno che la Regione Veneto ha fatto proprio da subito. È profondamente avvilente vedere che questo sforzo immane non solo viene messo in discussione, ma viene dipinto come dannoso e controproducente per la salute pubblica.

 

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