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Veneto

Chiazza verde fosforescente compare sul Canal Grande a Venezia

Nessuna rivendicazione del fatto, indaga la Polizia locale. Zaia: «Nessun pericolo, rischio emulazione»

Una chiazza di liquido verde fosforescente è apparsa stamani sul Canal Grande di Venezia, all'altezza del Ponte di Rialto. A segnalarla, intorno alle ore 9:30, sono stati alcuni cittadini, che hanno avvisato la Polizia locale. Per la modalità dell'evento, il fatto ricalca le dimostrazioni avvenute in altre città da parte di militanti ambientalisti, ma a differenza di quelle non risulta alcuna rivendicazione.

Il Prefetto di Venezia, Michele di Bari, si è subito attivato ed ha convocato una riunione urgente di coordinamento tra le varie forze di Polizia della città. Scopo della riunione sarà quello di capire l'origine del fenomeno e studiare le azioni da intraprendere. Dai primi dati quello versato a Rialto sarebbe una sorta di "tracciante" assolutamente innocuo, la cosiddetta fluorescina ovvero un liquido che viene immesso nelle tubature o negli scarichi urbani in caso di una perdita d'acqua, per comprenderne il tragitto. Nessuna situazione di pericolo, dunque, per la salute della popolazione.

Il primo pensiero è andato a una delle ormai frequenti azioni "dimostrative" a base di vernici contro monumenti e fontane d'Italia, in nome della tutela dell'ambiente. O forse a uno dei troppi atti di vandalismo e maleducazione da parte di qualche turista.

La città lagunare, come ogni domenica, era presa d'assalto dai turisti, e oggi ha anche ospitato la Vogalonga, una regata non competitiva lungo la Laguna, con quasi 2.000 barche a remi che hanno attraversato anche il Canal Grande e sfiorato la macchia fosforescente. 

Mentre le ricerche proseguono, una nuova riunione è stata convocata per domani 29 maggio.

 

Zaia: «Nessun pericolo, ma rischio emulazione»

Nessun pericolo di inquinamento dalla chiazza verde fluorescente apparsa a Venezia, ma «è il rischio emulazione che più mi preoccupa». Lo ha detto all'ANSA il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito dell'episodio di stamani. «Venezia, come altri luoghi simbolo del Veneto - ha spiegato Zaia - hanno una tale visibilità che gesti come quello di oggi potrebbero diventare la vetrina per sempre più 'personaggi' in cerca di clamore. Bene ha fatto la Prefettura a convocare immediatamente una riunione d'urgenza, mettendo attorno ad un tavolo le varie forze dell'ordine. Serviva un primo segnale compatto di risposta, ora attendiamo le indagini per capire meglio quello che è accaduto».

Zaia ha riferito che «i tecnici dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente, l'Arpav, hanno prelevato l'acqua colorata effettuando dalla tarda mattina le prime analisi. Il liquido verde sembra essere un composto organico colorante utilizzato per ispezioni idriche o in speleologia. Se verrà confermato potremo tirare un sospiro di sollievo: questi composti si usano solitamente anche nelle falde, senza alcun pericolo per la salute umana. Resta il fatto che purtroppo Venezia è diventata palcoscenico di azioni ben sopra le righe: servono risposte adeguate e forti. Dobbiamo tutelare la città, i beni monumentali, il diritto di tutti - ha concluso - di poter godere delle bellezze storiche senza sfregi di singoli scalmanati».

BUO

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