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Il caso

Balasso cancella il post per il quale Zaia l'ha querelato: «Ma non potevano chiedermelo prima?»

Natalino Balasso
Natalino Balasso
Natalino Balasso
Natalino Balasso

Natalino Balasso ha cancellato il post per il quale è stato querelato dal presidente della regione Veneto Luca Zaia.

Il comico, attore e autore teatrale l'ha annunciato in un lungo post su Facebook, dopo che ieri in conferenza stampa il Governatore aveva detto di essere pronto a ritirare la denuncia per diffamazione se Balasso si fosse scusato.

Balasso all'inizio della vicenda aveva spiegato di non sapere il perché della querela e Zaia ieri ha spiegato che il motivo era un post del sassofonista dei Pitura Freska (Marco Forieri) che diceva: «Io me lo ricordo Zaia all'Odissea, dopo un concerto dei Pitura Freska è entrato in camerino domandandoci se volevamo delle tr*** per il post concerto. Oggi è il nostro governatore. Figata». Lo stesso Forieri aveva poi cancellato il post e ammesso che era falso, ma Balasso, che del post aveva fatto uno screenshot, l'aveva mantenuto sulla sua pagina.

Ora Balasso commenta così (sotto trovate il post completo, ndr): «Da un anno c’è gente che lavora per costruire una trappola giuridica attorno al sottoscritto e a quasi 200 altre persone, quando bastava tirare su un telefono, ma abbiamo scherzato. Diciamo al tribunale, ai giudici che abbiamo scomodato, alla macchina già intasata della giustizia che contribuiamo a ingolfare con una mole di denunce e querele evitabilissime, che in realtà era solo una cazzata, come dice Zaia.

Signor Presidente della Regione Veneto, come vede io non ho problemi a chiedere scusa e ad ammettere i miei torti quando lancio accuse sbagliate. Ma in questo caso non ho lanciato nessuna accusa, nessuno mi ha mai contattato per dire che il post condiviso era stato smentito dal suo autore. Sicuramente mi dispiace umanamente, per l’empatia che mi sento di provare nei confronti di chi dice che ci è rimasto male e che ci ha sofferto, ecco, mi dispiace, ma invece di meditare vendette legali, sarebbe stato molto meglio, anche per evitare altro disagio alla sua famiglia, tirare su il telefono, se era così importante. Se davvero voleva le scuse non avrebbe dovuto pretenderle un anno fa? Ovviamente non è che posso aspettare le conferenze stampa e leggere tutti i giornali del veneto per sapere com’è andata la faccenda, né credo che debba essere la velina di un giornale a spiegarmi come devo comportarmi, perciò a giugno mi presenterò al tribunale di Venezia e sentirò cosa il gip mi vuole chiedere. Forse sarò una persona semplice, ma per me la convocazione di un giudice non è uno scherzo».

 

 

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