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dopo i ballottaggi delle amministrative

Possamai conquista Vicenza. Tommasi: «Ora faremo rete». Il centrodestra: «Serve un'analisi seria»

Lungo la A4, da Brescia a Padova, l'asse del centrosinistra si consolida. Il sindaco scaligero: «Agsm Aim, Tav, autostrade: progetti comuni». Maschio. FdI: «Vicenza unico ballottaggio perso nei capoluoghi»
La filiera Il sindaco scaligero Damiano Tommasi, di spalle, ieri a Vicenza per festeggiare con Giacomo Possamai
La filiera Il sindaco scaligero Damiano Tommasi, di spalle, ieri a Vicenza per festeggiare con Giacomo Possamai
La filiera Il sindaco scaligero Damiano Tommasi, di spalle, ieri a Vicenza per festeggiare con Giacomo Possamai
La filiera Il sindaco scaligero Damiano Tommasi, di spalle, ieri a Vicenza per festeggiare con Giacomo Possamai

Anche Vicenza nella “sottile linea rossa” lungo l’autostrada A4 Brescia-Padova, dove tutti i sindaci sono di centrosinistra. E salgono a quattro, per il centrosinistra, nei capoluoghi del Veneto. A trazione centrodestra, da sempre, nelle province. Da 13 anni con il leghista trevigiano Luca Zaia presidente, e dove Fratelli d’Italia alle elezioni politiche del settembre scorso ha preso un terzo dei voti.

La vittoria, seppure risicata, a Vicenza di Giacomo Possamai, il trentaquattrenne capogruppo del Pd in Consiglio regionale, contro l’uscente di centrodestra Francesco Rucco, che era sostenuto da FdI, Lega e Forza Italia, è l’unica del centrosinistra nei ballottaggi di domenica 28 e ieri, 29 maggio, nei capoluoghi. E questo apre una scenario inedito, nelle prossime partite politico-amministrative, dalle infrastrutture, stradali e ferroviarie, agli enti partecipati alle aziende di servizio.

Scenario inedito

Curiosamente da Torino, con Ignazio Lo Russo, a Milano con Giuseppe Sala, e Bergamo con Giorgio Gori; quindi a Brescia con Laura Castelletti, neoeletta in continuità con Emilio Del Bono, quindi a Verona con Damiano Tommasi, quindi ora a Vicenza con Possamai e Padova con Sergio Giordani, poi Rovigo con Edoardo Gaffeo. E la vicina Mantova con Mattia Palazzi. Tutti sindaci a trazione Pd o centrosinistra, con una quota di mondi civico.

Tanto che Damiano Tommasi, che ieri è andato a complimentarsi a Vicenza con Possamai, dopo essere andato a sostenerlo anche in campagna elettorale, vede già imminenti confronti per ulteriori collaborazioni. «Al di là del personale rapporto con Giacomo, sono contento perché ha raggiunto il suo obiettivo», dice Tommasi, «con una proposta che assomiglia molto alla mia a Verona, quella di stare in mezzo alla gente». 

Possibili collaborazioni sull'asse Verona-Vicenza

Ma ora quali scenari potrebbero aprirsi, sull’asse Verona-Vicenza, Comuni comproprietari di Agsm Aim, azienda nel tritacarne da mesi, sul caso Compago ma ora anche per una chiara frattura nel Consiglio di amministrazione? Con i consiglieri in quota a Vicenza che accusano il presidente Federico Testa di «mancanza di collegialità», come nel caso della distribuzione dei dividendi?

«Cercheremo, in maniera molto concreta, di collaborare, anzitutto su Agsm Aim, ma non solo. Aspettavamo questo risultato per affrontare i vari temi senza condizionamenti. Del resto abbiamo chiamato il nostro progetto veronese Rete, guardando oltre i confini di Verona, anche su temi come la A22, la Tav: serve un gioco di squadra, anche con chi non è della stessa parte politica. Con Vicenza, ma anche con altre territori vicini, sarà così».

L'analisi del centrodestra

Sul fronte del centrodestra si analizza la sconfitta, a Vicenza, dove amministrava il centrodestra, come a Verona un anno fa con l’Amministrazione del sindaco Federico Sboarina. «Senza fare drammi, porteremo avanti una riflessione sui capoluoghi, del Veneto», dice Paolo Borchia, segretario provinciale ed eurodeputato della Lega. «Nella provincia, dove il senso della comunità e più forte, come Lega e centrodestra siamo più incisivi, mentre nei capoluoghi il centrosinistra è più facilitato, pur se altrove il centrodestra, unito come io auspico sia sempre, ha vinto i ballottaggi. Comunque, Possamai ha vinto ma non ha trionfato, a Vicenza. A Sona e ad Adria invece il centrodestra regge bene e noi nel Veronese entriamo in maggioranza ovunque, tranne a Bussolengo».

Altolà di Ciro Maschio, sull’esito di Vicenza. Il deputato scaligero e coordinatore provinciale di FdI, pone una premessa. «Non posso non rilevare che il centrodestra vince ampiamente questa tornata amministrativa, grazie all’effetto Meloni e al non effetto Schlein», dice. «Spiace che tra i capoluoghi importanti in cui abbiamo vinto sia mancata Vicenza: Rucco ha fatto un buon recupero, ma non è bastato a recuperare lo svantaggio».

Ma perché i capoluoghi del nord vanno al centrosinistra? «Dovremo analizzare questa “filiera delle Ztl” Milano-Padova di centrosinistra, in regioni e province fortemente di centrodestra, con sindaci di un centrosinistra mascherato. In alcuni casi abbiamo sbagliato i candidati», aggiunge, «in altri servirà un’analisi più approfondita sul motivo di queste sconfitte, cominciando dai temi».

Resta uno scenario inedito, questo di un nord quasi tutto di centrosinistra, nei capoluoghi, lungo la linea autostradale, che Possamai ha considerato anche quella della linea ferroviaria, parlando anzitutto della Tav.

Secondo l’ex sindaco scaligero Flavio Tosi, ora deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, dopo i ballottaggi in Veneto, Vicenza compresa, spiega che «nei Comuni dove Forza Italia ha espresso un suo candidato sindaco, vedi Sona nel Veronese e Adria in provincia di Rovigo, il centrodestra è risultato vincente. Senza ovviamente nulla togliere alla coalizione», precisa, «perché è chiaro che si vince e si perde tutti assieme, è però evidente che Forza Italia si conferma partito capace di indicare personalità radicate nei territori, elemento vincente nei Comuni, dove il voto è meno politico e più personale».

Tosi poi su compie una riflessione sulla sconfitta del centrodestra a Vicenza, dove appunto ha vinto Possamai, esponente del Pd, vicino all’ex segretario nazionale Enrico Letta, ma forte di una coalizione ampia, con il mondo civico, Azione, ma anche con Sinistra italiana. «Purtroppo quando l’affluenza alle urne cala, il centrodestra storicamente paga dazio. Ciononostante Rucco ha sfiorato la vittoria e questo attesta l’ottimo lavoro suo e del centrodestra, in un contesto molto difficile e con un avversario che si sapeva essere molto competitivo. Del resto Rucco», conclude Tosi, «è stato un bravo sindaco, infatti grazie a lui Vicenza è la città veneta che ha intercettato più fondi del Pnrr».

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Enrico Giardini

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