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Arrestato in Spagna

Tutti i crimini
di Igor il Russo
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Arrestato in Spagna
Arrestato Igor il Russo

La sera del primo aprile un rapinatore dal volto coperto entra in un bar di Budrio (Bologna) con un fucile. Il titolare, Davide Fabbri, lo disarma, lo colpisce, ma il bandito estrae una pistola e lo uccide e fugge. È il primo omicidio di Norber Feher- Igor Vaclavic, il latitante serbo di 36 anni arrestato in Spagna.

Il secondo è dell’8 aprile, quando la guardia volontaria Valerio Verri e l’agente di polizia provinciale Marco Ravaglia sono di pattuglia nel Mezzano, in provincia di Ferrara: notano un Fiorino sospetto e lo seguono per un tratto. Ma il conducente si ferma e spara, uccide Verri e ferisce gravemente Ravaglia.

A Igor sono dunque contestati i due omicidi e le lesioni. Ma nel fascicolo della Procura di Bologna c’è anche un’aggressione del 30 marzo ad una guardia a Consandolo, sempre nel Ferrarese, rapinata della pistola utilizzata poi per uccidere.

E un secondo episodio ai danni di un pachistano, avvicinato e minacciato nella zona, tra i due delitti, oltre al furto del furgone poi abbandonato da Igor l’8 aprile ai bordi di via Spina di Molinella. Su di lui pendeva già un mandato d’arresto per rapine commesse nel ferrarese nei mesi precedenti, per cui è a processo a Ferrara. A Ravenna inoltre Feher è indagato per un terzo assassinio, un caso irrisolto e risalente al 30 novembre 2015: a Fosso Ghiaia la vittima fu un metronotte, Salvatore Chianese e gli inquirenti sospettano di Igor, per analogie nelle modalità di azione: un fucile da caccia caricato a pallettoni e colpi di avvertimento sparati contro l’auto prima di quelli fatali.

Ai fatti commessi in Italia si aggiungono i crimini in Spagna: il 5 dicembre in un’azienda agricola ha ferito due persone. Nella sparatoria che poi ha portato alla cattura ci sono stati altri tre morti, tra cui due uomini della Guardia Civil.

 

IL DOLORE

«La cattura in Spagna del criminale che ha ucciso nostro padre non ci fa certo gioire. Non possiamo certo dichiararci soddisfatti se non altro perchè è costata la vita ad altre tre persone. Due militari e un civile. Il nostro pensiero va a loro».

Così Francesca e Emanuele Verri, figli di Valerio, seconda vittima di Norbert Feher, commentano l’arresto del killer del padre, ucciso durante un pattugliamento antibracconaggio a Portomaggiore, nel Ferrarese, l’8 aprile.

«Ancor di più - proseguono - vogliamo rivolgere la nostra attenzione verso coloro che hanno mandato nostro padre allo sbaraglio a fare un’attività di perlustrazione pericolosissima, disarmato e in una zona dove ben si sapeva che Igor vi si nascondeva. Con tanto di foto sui cellulari per poterlo riconoscere in caso si fossero imbattuti in lui. Qualcuno - dicono ancora - ha addirittura detto che mio padre ha fatto solo il suo dovere. Quale dovere? Nostro padre era un civile, semplice pensionato e volontario».

 

«MAI MOLLATA LA PRESA»

«Non abbiamo mai mollato la ricerca di questo pericolosissimo individuo»". Lo ha detto il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio del Sette, in merito all'arresto di Igor il russo.

«Igor è stato arrestato dopo un drammatico conflitto a fuoco in cui hanno perso la vita due nostri confratelli della Guardia Civil e un civile. Gli ultimi sviluppi dimostrano quanto sia pericoloso e che grosso peccato sia stato metterlo in libertà nel 2015, quando ancora doveva scontare degli anni di galera».

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