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Scontri Armenia-Azerbaigian Nuovo fronte per Putin ed Erdogan media

Lo scorso 14 settembre, vicino a Baku, folla 
per il funerale 
di militari azeri uccisi durante 
gli scontri 
al confine 
con l’Armenia
Lo scorso 14 settembre, vicino a Baku, folla per il funerale di militari azeri uccisi durante gli scontri al confine con l’Armenia
Lo scorso 14 settembre, vicino a Baku, folla 
per il funerale 
di militari azeri uccisi durante 
gli scontri 
al confine 
con l’Armenia
Lo scorso 14 settembre, vicino a Baku, folla per il funerale di militari azeri uccisi durante gli scontri al confine con l’Armenia

Pericolosi venti di guerra sono tornati a soffiare nel Caucaso meridionale, dove combattimenti si sono registrati al confine tra Armenia e Azerbaigian con decine di militari uccisi negli scontri. L’Azerbaigian non ha fatto sapere quanti dei suoi militari siano caduti o rimasti feriti nei combattimenti, i più sanguinosi dal conflitto dell’autunno 2020 nel conteso Nagorno-Karabakh, dove si stima che morirono oltre 6.500 persone. Da Washington a Mosca, da Bruxelles a Parigi, gli attori internazionali hanno chiesto ad Armenia e Azerbaigian di evitare che la situazione degeneri. La Russia sostiene di aver fermato i combattimenti mediando un cessate il fuoco. Il premier armeno Pashinyan ha dichiarato che «l’intensità delle ostilità si è ridotta» ma che «gli attacchi dall’Azerbaigian continuano», mentre Baku ha detto di aver impedito un’offensiva delle truppe armene. La Turchia si è schierata dalla parte dell’Azerbaigian, suo alleato. Mosca è più vicina all’Armenia, a cui è legata dall’alleanza a trazione russa Csto, e il Consiglio di Sicurezza armeno aveva chiesto aiuto a Mosca, che dovrebbe intervenire in caso di «aggressione». Ma questo potrebbe dipendere dalla zona attaccata, perché il Nagorno-Karabakh è abitato prevalentemente da armeni ma è riconosciuto a livello internazionale come territorio azero. Mosca inoltre ha buoni rapporti anche con Baku e due anni fa ha mediato l’accordo di cessate il fuoco che mise fine agli scontri tra armeni e azeri. L’Azerbaigian ha mantenuto i territori conquistati e l’Armenia gli ha ceduto altre zone del conteso Nagorno-Karabakh, dove Mosca ha inviato 2.000 soldati con l’obiettivo di far rispettare la tregua. Per analisti del New York Times, l’Azerbaigian potrebbe aver attaccato incoraggiato dalle difficoltà delle truppe russe in Ucraina. Putin e Erdogan hanno discusso a Samarcanda e il portavoce di Putin ha detto che il presidente russo «sta facendo ogni sforzo per allentare le tensioni». La Russia ha dichiarato che i contrasti vanno «risolti con mezzi politici e diplomatici». Parole simili dal presidente del Consiglio europeo: «Serve un cessate il fuoco completo e sostenibile», ha detto Michel. E il segretario di Stato Usa Blinken ha detto di aver parlato col presidente azero e con quello armeno e di «averli esortati a fare il possibile per ritirarsi dal conflitto». La Francia, che con Mosca e Washington presiede il Gruppo di Minsk, ha annunciato che intende discutere della situazione al Consiglio di Sicurezza Onu.•. VA.ZA.

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