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Cisgiordania

Scontri a Jenin, morti dieci palestinesi. Israele: «Operazione antiterrorismo». Hamas: «Pagherete caro»

«Un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano nel silenzio internazionale». Così Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente Abu Mazen
Rivolta per le strade di Jenin dopo il massacro
Rivolta per le strade di Jenin dopo il massacro
Rivolta per le strade di Jenin dopo il massacro
Rivolta per le strade di Jenin dopo il massacro

È salito a 10 il bilancio dei palestinesi morti oggi in Cisgiordania in scontri con l’esercito israeliano. Secondo l’agenzia di stampa di palestinese Wafa, Yussef Abdel Karim Hussein (22 anni) è stato colpito a morte oggi nel villaggio di a-Ram (Ramallah) durante incidenti verificatisi dopo l’ingresso di un’unità militare. Israele non ha ancora commentato questo episodio. In precedenza altri 9 palestinesi erano rimasti uccisi a Jenin in un'altra operazione militare israeliana..

Israele: «Operazione di antiterrorismo»

A Jenin l’esercito israeliano ha condotto oggi una «operazione di antiterrorismo» il cui fine era la cattura di «una cellula terroristica della Jihad islamica coinvolta pesantemente nella realizzazione e nella progettazione di molteplici attacchi terroristici, incluse sparatorie contro militari e civili israeliani». Lo ha reso noto un comunicato del portavoce militare in cui l’esercito afferma anche di essere al corrente che nel corso degli scontri a fuoco avvenuti oggi a Jenin «è stata colpita anche una civile palestinese. Le circostanze di questo episodio vengono ora accertate».

Nella ricostruzione dell’operazione, l’esercito ha precisato fra l’altro di aver scoperto all’interno di un edificio dove si barricavano miliziani palestinesi anche due ordigni pronti per l’uso. Sono stati fatti detonare da artificieri dell’esercito. Le forze israeliane non hanno avuto feriti, ha precisato l’esercito.

Fonti militari citate dai media aggiungono che si tratta di uno dei comandanti locali della Jihad islamica che «ha progettato un grave attentato, da realizzarsi nell’immediato». Secondo le fonti, a Jenin si sono avuti prolungati scontri a fuoco in uno dei quali miliziani palestinesi sono riusciti ad abbattere un drone dell’esercito. Si tratta, secondo le fonti, di una delle operazioni più importanti condotte a Jenin dall’esercito negli ultimi mesi.

In seguito ai gravi scontri a Jenin (Cisgiordania) il premier Benyamin Netanyahu ha avviato consultazioni con i responsabili alla sicurezza. Fra questi il Capo di stato maggiore generale Herzi Halevi, il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar, il ministro per la sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ed il capo della polizia Yaakov Shabtai. Lo rende noto un comunicato dell’ufficio del primo ministro

Abu Mazen proclama tre giorni di lutto nazionale

Il presidente della Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e ha ordinato l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionali in onore dei «martiri del massacro» condotto oggi dall’esercito israeliano a Jenin, Cisgiordania. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa.

In precedenza Abu Mazen aveva convocato a Ramallah una riunione straordinaria dell’esecutivo dell’Anp. Fonti locali aggiungono che in diverse città palestinesi della Cisgiordania sono in corso scioperi del commercio in protesta per le uccisioni dei palestinesi nel corso dei duri scontri avvenuti a Jenin.

 «Un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano nel silenzio internazionale». Così Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente Abu Mazen, ha definito quanto successo a Jenin. «L’incapacità e il silenzio internazionale - ha aggiunto Abu Rudeinah - incoraggiano il governo di occupazione a commettere massacri contro la nostra gente di fronte al mondo».

«Israele pagherà  il prezzo per il massacro di Jenin»

Israele «pagherà il prezzo per il massacro di Jenin». Lo ha detto il numero due di Hamas, e responsabile per l’organizzazione in Cisgiordania, Saleh al-Arouri aggiungendo, citato dai media: «La nostra resistenza non si spezzerà e la risposta arriverà presto». Anche il portavoce della Jihad islamica palestinese Tariq Salmi ha sostenuto che «la resistenza è ovunque, pronta e volenterosa per il prossimo confronto».

Intanto un’emittente televisiva nazionalista, Canale 14, ha riferito che Israele ha elevato lo stato di allerta a ridosso della striscia di Gaza, nel timore di lanci di razzi palestinesi. Israele «non punta ad una escalation» ma «le forze di sicurezza sono pronte ad affrontare ogni sviluppo sui vari fronti per garantire la sicurezza dei suoi cittadini». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu al termine della consultazione di governo sulla situazione dopo i fatti di Jenin. «I soldati - ha aggiunto - hanno sventato attentati che potevano costare molte vite umane».

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