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Crisi energetica

L'Europa firma l'accordo per il tetto al prezzo del Gas: cos'è e come funziona

Si sono astenute Austria e Olanda, contraria solo l'Ungheria. Ira di Mosca. Sarà attivabile da febbraio

È arrivato il 19 dicembre 2022 in seno all'Unione Europea, dal Consiglio Affari Energia, l'accordo per il price cap, il tetto sul prezzo al gas.

Un tetto di 180 euro, attivabile per venti giorni, a partire da febbraio 2023.

 

Il commento dell'Italia e la rabbia della Russia

«È la vittoria dell’Italia», hanno dichiarato Giorgia Meloni a Roma e il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a Bruxelles.

Un accordo che invece fa arrabbiare la Russia, potenzialmente danneggiata dal tetto al prezzo del gas, che nell'ultimo anno aveva avuto fortissimi rincari, acuiti dall'invasione di Mosca in Ucraina. «È un accordo inaccettabile che crea distorsione nel mercato, reagiremo», ha detto da canto suo il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

 

Cos'è il price cap

L'accordo impone un tetto al costo del gas se il prezzo all’ingrosso supera i 180 euro per MWh (megawattora) per tre giorni lavorativi e sarà superiore di 35 euro al prezzo del Gnl (gas naturale liquefatto) sui mercati globali. Il tetto fa riferimento al Ttf ((Title Transfer Facility), ovvero alla borsa virtuale sul prezzo del gas di Amsterdam.

Una volta attivato non sono consentite transazioni sui futures sul gas naturale che rientrano nell’ambito di applicazione del «tetto» al di sopra di un cosiddetto «limite di offerta dinamica».

Nell’intesa è inclusa l’ipotesi che possa essere applicato anche alle transazioni fuori Borsa. Il meccanismo di correzione del mercato viene monitorato dall’agenzia europea per l'energia Acer.

In caso di emergenza nella sicurezza dell’approvvigionamento il cap può essere disattivato immediatamente.

 

I commenti e chi ha votato contro

«L’Ue sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per il nuovo round di riempimento degli stock», ha sottolineato, come riporta l'Ansa, la commissaria Ue all’Energia Kadri Simson.

Ma non tutti erano a favore: Austria e Olanda si sono astenute e l’Ungheria ha votato contro. È arrivato il non scontato sì della Germania, che ha ottenuto una modifica al regolamento sui permessi sulle rinnovabili.

In Italia il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto ha ricordato il lavoro di mediazione fatto da Meloni all’ultimo Consiglio europeo. La premier non ha dimenticato di ringraziare anche Mario Draghi, che il 9 marzo aveva avanzato la proposta a Ursula von der Leyen, a lungo nel mirino per la lentezza con cui si è mossa.

 

Le reazioni della borsa

A fine giornata la Borsa di Amsterdam ha chiuso in calo del 6% a 108 euro al megawattora

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