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Dopo 22 mesi

Patrick Zaki viene scarcerato, ma «non è stato assolto»

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Patrick Zaki
Patrick Zaki
Patrick Zaki
Patrick Zaki

Lo studente egiziano Patrick Zaki sarà scarcerato «anche se non è stato assolto» dalle accuse. A riferirlo sono gli avvocati al termine dell’udienza a Mansura. Non si sa quando sarà scarcerato se oggi o nei prossimi giorni. Zaki aveva fatto sapere di star bene al diplomatico italiano che gli aveva parlato per rappresentargli la vicinanza delle istituzioni italiane.

Si terrà il 1 febbraio la prossima udienza. «Speriamo sia il primo passo per l’assoluzione» commenta Amnesty International. Gioia di familiari e amici alla notizia. «Speriamo di riabbracciarlo presto a Bologna» dice il sindaco Lepore.

 

«Bene, bene, grazie»: alzando il pollice, così Patrick Zaki ha risposto a un diplomatico italiano che gli chiedeva come stesse. Lo studente ha risposto dalla gabbia degli imputati poco prima dell’inizio dell’udienza. Si è appreso che il diplomatico ha potuto parlagli brevemente per rappresentargli la vicinanza delle istituzioni italiane e Patrick ha ringraziato per quello che l’Italia e l’Ambasciata stanno facendo per lui. Il diplomatico italiano si era intrattenuto anche con i genitori di Patrick poco prima.

 

Patrick, durante i 4 minuti in cui è stato in aula fuori dalla gabbia, era vestito di bianco, colore simbolo degli imputati, portava una mascherina nera calata sul mento, codino, occhiali e si dondolava sui piedi. Accanto a lui, di fronte al banco del giudice, c’erano tre legali e un poliziotto. 

 

LE TAPPE 

Dopo 22 mesi di carcere Patrick George Zaki potrà uscire di prigione, benché ancora non assolto, con la prossima udienza del processo in Egitto fissata al primo febbraio prossimo. Ecco le tappe del calvario dello studente dell’Università di Bologna.

7 FEBBRAIO 2020. Patrick atterra al Cairo intorno alle 4.30 di notte per quella che doveva essere una breve vacanza in famiglia prima di tornare a Bologna e proseguire gli studi nel master europeo ’Gemma'. In aeroporto viene fermato e, secondo le denunce di attivisti e legali, sottoposto a torture durante un interrogatorio su questioni legate al suo lavoro e al suo attivismo per i diritti Lgbt.

8 FEBBRAIO. È il giorno della formalizzazione dell’arresto in Egitto e della breaking news che arriva anche in Italia. Il ricercatore compare a Mansura, sua città natale, in stato di arresto per un mandato di cattura emesso nel 2019. Per lui 15 giorni di custodia cautelare. Da una petizione su Change.org inizia la mobilitazione internazionale per chiederne la liberazione. Tra le accuse formalizzate: istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo, gestione di un account social che punta a minare la sicurezza pubblica.

9 FEBBRAIO. ’Libertà per Patrick’, flash-mob in piazza Maggiore a Bologna. L’Università di Bologna costituisce un gruppo di crisi. La Farnesina monitora.

12 FEBBRAIO. Si muove l’Europa. Sassoli chiede che Zaki sia rilasciato subito. Intervengono i genitori di Giulio Regeni: «I governi ne tutelino l’incolumità».

14 FEBBRAIO. Il Cairo reagisce. Il Parlamento egiziano assicura che Zaki «ha pieni diritti» e bolla quella di Sassoli come una «inaccettabile ingerenza».

17 FEBBRAIO. Corteo a Bologna, partecipano in 5mila.

22 FEBBRAIO. È il primo rinnovo di 15 giorni di custodia cautelare. Zaki in aula si difende: «Non ho mai scritto i post per i quali mi accusate».

2 MARZO. Patrick si fa sentire dal carcere: «Sto bene ma ridatemi i miei libri».

5 MARZO. Zaki viene trasferito al carcere di Tora al Cairo.

23 MARZO. La famiglia lancia un appello: «Soffre d’asma ed è a rischio per il coronavirus». Cominciano anche i rinvii delle udienze, «causa Covid-19». Le visite per la pandemia sono interrotte dal 7 marzo.

16 GIUGNO. Patrick trascorre in carcere il suo 29esimo compleanno.

13 LUGLIO. Il Tribunale egiziano dispone il rinnovo della custodia cautelare, stavolta per 45 giorni.

29 AGOSTO. Patrick riceve la prima visita in carcere dopo 5 mesi e mezzo.

2 DICEMBRE. Nella mobilitazione internazionale irrompe un video dell’attrice di Hollywood Scarlett Johansson che chiede libertà per Zaki.

21 DICEMBRE. Lo sfogo di Patrick in prigione: «Sono esausto fisicamente e depresso».

11 GENNAIO 2021. Patrick George Zaki diventa cittadino onorario di Bologna.

1 FEBBRAIO. L’ennesima doccia fredda: altri 45 giorni di custodia cautelare.

5 FEBBRAIO. Il sogno della cittadinanza italiana: è l’appello lanciato da una petizione online di cittadini e studenti, cui si unisce la famiglia di Patrick.

7 FEBBRAIO. Patrick da un anno esatto in cella lancia un appello agli amici e agli attivisti: «Lottate per me».

5 APRILE. « Zaki sta male», i legali chiedono il cambio dei giudici, che viene però negato.

14 APRILE. Sì del Senato alla richiesta al governo per la cittadinanza italiana. In aula c’è anche Liliana Segre.

16 GIUGNO. Incubo senza fine, un altro compleanno in carcere.

13 SETTEMBRE. Dopo 19 mesi di custodia arriva il rinvio a giudizio. Zaki va a processo per un articolo sui copti perseguitati in Egitto. Resta in carcere e una nuova udienza è fissata per il 7 dicembre 2021.

16 SETTEMBRE. I compagni del master di Patrick si laureano a Bologna. Alla cerimonia compare la sagoma di Zaki.

7 DICEMBRE. Il tribunale di Mansura ordina la scarcerazione di Patrick ma non lo assolve dalle accuse che gli sono contestate. La prossima udienza del processo viene fissata al primo febbraio 2022.

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