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Merkel rieletta cancelliera Ma voti sul filo

La cancelliera Angela Merkel
La cancelliera Angela Merkel
La cancelliera Angela Merkel
La cancelliera Angela Merkel

BERLINO Angela Merkel è per la quarta volta la cancelliera tedesca dopo che ieri ha incassato la fiducia del Bundestag che ha dato il via libera al nuovo esecutivo di «grande coalizione». Berlino ha finalmente il governo, e Merkel può mettersi al lavoro. Ma le difficoltà attraversate per costruire questa terza alleanza con i socialdemocratici (sei mesi dopo il voto del 24 settembre) hanno avuto i loro strascichi anche in parlamento: Merkel ha ottenuto 364 voti, solo nove in più dei 355 necessari alla cosiddetta «maggioranza del cancelliere». E l’opposizione ha subito colto la palla al balzo per attaccarla: «Non mi aspettavo un dissenso di queste dimensioni, non è un buon segnale», ha affermato Wolfgang Kubicki dei liberali, mentre il leader Christian Lindner ha aggiunto fra il profetico e il minaccioso: «Governeranno di cattivo umore». In effetti alla cancelliera mancano ben 35 voti della sua coalizione, che ne avrebbe avuti a disposizione 399. È il risultato più debole mai raggiunto, ma non è affatto un mistero che la leadership della donna un tempo più potente del mondo si sia logorata, soprattutto in questo semestre in cui è stato chiaro come nessuno avesse voglia di governare con lei. È un fatto però che in circostanze anche molto complicate Merkel sia ancora lì. Pronta per volare a Parigi, domani, e accelerare sulle riforme europee, in sospeso da mesi. «Sono contenta di aver avuto ancora una volta la fiducia», ha commentato Merkel, ridimensionando le critiche sull’esito della votazione. E a chi le chiedeva se questo sia l’ultimo mandato, ha lasciato la risposta aperta: «Lei mi conosce, sa che rispondo solo a domande necessarie...». Al Bundestag ieri si respirava un diffuso buon umore: il sollievo, dopo settimane di ansia con lo spettro delle nuove elezioni, è tangibile. La squadra di governo è quasi del tutto nuova, e l’età media dimostra un ringiovanimento complessivo: c’è il vice-cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, che sarà il nuovo ministro delle Finanze e che dovrebbe dar tregua nelle trattative sull’eurozona dopo anni di austerity. Il 37enne Jens Spahn, viene invece chiamato a collaborare al delicato dicastero della Sanità mentre Caterina Barley, 50 anni, diventa ministro della Giustizia, sostituendo Heiko Maas, 51 anni, divenuto nuovo ministro degli Esteri. Julia Kloeckner, 45 anni, va all’Agricoltura mentre Hubertus Heil, sarà al Lavoro. Il più anziano è il bavarese Horst Seehofer, ministro degli Interni e della Patria, dopo quasi dieci anni alla guida del suo Land. Mentre alla Difesa viene confermata Ursula von der Leyen. «La democrazia viene messa alla prova», ha affermato il presidente della Repubblica tedesca Steinmeier, conferendo gli incarichi. «In Europa molti paesi vivono una forte polarizzazione e alcuni scelgono la via dell’isolazionismo. Non è la nostra». •

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