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Il conducente polacco
ucciso a colpi di coltello
«Era un bravo ragazzo»

Un’immagine di Lukasz Urban
Un’immagine di Lukasz Urban
Un’immagine di Lukasz Urban
Un’immagine di Lukasz Urban

«Era un bravo ragazzo»: il titolare della ditta di trasporti polacca proprietaria del tir della strage di Berlino descrive così il 37enne Lukasz Urban, il camionista trovato morto sul sedile del passeggero dell’automezzo, che era anche suo cugino.

Intervistato dai media internazionali, riporta la Bbc online, Ariel Zurawski non ha dubbi: «Una persona non sarebbe riuscita a sopraffarlo», ha detto, sottolineando che suo cugino era di corporatura robusta, un metro e 83 per 120 chili. Zurawski ha riconosciuto Urban attraverso una foto fornita dalla polizia. «Abbiamo visto le ferite» ha detto. «La sua faccia era insanguinata e gonfia». E poi ha aggiunto: «C’era una ferita da coltello. La polizia mi ha anche detto che c’era anche una ferita da arma da fuoco». Il cugino dell’autista ha spiegato anche che la famiglia di Urban è sotto shock.

Il tir usato per la strage era partito da Torino carico di elementi di acciaio da scaricare a Berlino, ha detto Zurawski. La ditta, la Ariel, che ha sede a Gryfino nella Polonia nordoccidentale (regione di Stettino), è attiva dal 2005 e attualmente opera nell’Unione europea, trasportando merci in particolare fra Italia e Germania, ma anche tra Danimarca e Svezia. Dispone di mezzi capaci di portare da 3,5 a 40 tonnellate di merci.

Il Tir era passato in Italia, per caricare tubi in acciaio e macchinari per la pulizia dei pavimenti: l’unico elemento che collega il nostro Paese al camion che ha fatto strage al mercatino di Berlino, risale a tre giorni prima dell’attentato. Ed è per questo che investigatori e 007, dopo i contatti avuti con i colleghi tedeschi, escludono che vi possa essere un qualche tipo di collegamento logistico o operativo tra l’attacco in Germania e l’Italia. Il tir della Ariel Zulawski, è entrato nel nostro Paese il 14 dicembre. Secondo il titolare dell’azienda di trasporti il camion avrebbe fatto una sosta a Torino, per caricare elementi di acciaio che dovevano poi essere consegnati a Berlino.

Il 16 dicembre invece il tir si è fermato alla «Omm lavapavimenti», una ditta di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, per caricare macchinari per la pulizia dei pavimenti.

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