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IL CONFLITTO

Guerra Russia-Ucraina, aggiornamenti giorno per giorno/ MARZO 2023

 

31 MARZO - LA TURCHIA RATIFICA L'ADESIONE DELLA FINLANDIA ALLA NATO

Bombardato nella notte e al mattino presto dall’esercito russo il distretto di Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud-orientale, dove si trova la centrale nucleare più grande d’Europa. Secondo le autorità locali, le unità militari della Federazione russa hanno lanciato una serie di attacchi con un sistema missilistico antiaereo provocando la distruzione di infrastrutture civili. «Le strutture civili sono state distrutte: è scoppiato un incendio, le case vicine sono state danneggiate dall’onda d’urto. Non ci sono vittime», ha dichiarato l’amministrazione.

Secondo il report quotidiano dello Stato maggiore delle forze armate ucraine pubblicato su Facebook, le perdite della Russia in Ucraina fino ad oggi «hanno superato una nuova soglia psicologica: i militari russi morti in battaglia sono oltre 173mila». Nelle ultime 24 ore, afferma lo Stato maggiore di Kiev, 460 soldati russi sono rimasti uccisi in battaglia.

Intanto il parlamento turco ha ratificato i protocolli di adesione della Finlandia alla Nato. Dopo che il parlamento ungherese aveva approvato il 27 marzo l’entrata di Helsinki, con il voto di oggi la Turchia è l’ultimo Paese membro della Nato a dare il via libera all’entrata della Finlandia nell’Alleanza atlantica. Ankara non ha ancora approvato invece l’adesione di Stoccolma e chiede alla Svezia l’estradizione di militanti ritenuti terroristi per avviare il processo di ratifica.

 

 

30 MARZO - MOSCA ARRESTA GIORNALISTA AMERICANO  E IL PADRE DELLA GIOVANE CHE FECE DISEGNO PACIFISTA

Un giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, 32 anni, è stato arrestato a Ekaterinburg. Interfax cita un comunicato dei servizi d’intelligence interni Fsb. È accusato di spionaggio.

Allarme dell’Aiea: l’impianto nucleare di Zaporizhzhia «non può più essere protetto», per l’aumentato numero di truppe nella regione dell’impianto, occupata dalle unità militari di Mosca. S econdo Washington, la battaglia a Bakhmut sta diventando un massacro per i russi, perchè gli ucraini stanno attuando una difesa molto efficace.

Fermato a Minsk il padre dell’adolescente russa che aveva fatto il disegno contro la guerra: era fuggito dopo la condanna a due anni per aver screditato la Russia sui social.

 

29 MARZO - TELEFONATA MELONI-ZELENSKY: «SERVE UNA PACE GIUSTA»

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky. I due, riferisce Palazzo Chigi, hanno parlato della necessità di perseguire una "pace giusta". Nella telefonata con la premier Giorgia Meloni, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky "ha manifestato apprezzamento per la prossima Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell'Ucraina prevista per il 26 aprile, un'occasione importante per rafforzare i rapporti tra le imprese italiane e l'Ucraina", riferisce una nota di Palazzo Chigi. "Dopo la visita del presidente Meloni a Kiev del 21 febbraio scorso e l'intervento nel Parlamento italiano del 21 marzo scorso alla vigilia del Consiglio europeo - si legge nella nota -, il presidente ucraino ha espresso gratitudine all'Italia, ha ricordato la forte motivazione dell'esercito ucraino e espresso fiducia nella capacità di respingere gli attacchi della Russia a difesa dell'integrità territoriale dell'Ucraina, anche grazie all'assistenza degli Stati occidentali, compresa l'Italia"

 

ZELENSKY INVITA A KIEV XI JIPING. MOSCA: «RAGGIUNGEREMO TUTTI GLI OBIETTIVI» 

Volodymyr Zelensky ha invitato il leader cinese Xi Jinping a Kiev: lo ha reso noto lo stesso Zelensky in un’intervista esclusiva all’agenzia di stampa AP pubblicata online. «Siamo pronti a vederlo qui», ha affermato il presidente ucraino nell’intervista tenuta a bordo di un treno durante uno dei suoi spostamenti nel Paese. «Voglio parlare con lui - ha aggiunto -. Ho avuto contatti con lui prima della guerra su larga scala. Ma durante tutto questo anno, più di un anno, non ho avuto (contatti)».

Intanto il segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolay Patrushev, durante un incontro con i suoi omologhi dei Paesi membri dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai a Nuova Delhi ha affermato che tutti gli obiettivi dichiarati dell’operazione militare speciale saranno raggiunti «nonostante l’aumento dell’assistenza militare all’ Ucraina da parte dell’Occidente. Porteremo a termine la smilitarizzazione e la denazificazione dell’ Ucraina e garantiremo l’integrità territoriale della Russia e la sicurezza della nostra popolazione».

I mercenari del Gruppo Wagner hanno conquistato circa il 65% della città di Bakhmut, nella regione orientale ucraina di Donetsk: lo afferma l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto quotidiano sull’andamento del conflitto, come riporta il Kyiv Independent. Negli ultimi sette giorni le forze del gruppo hanno guadagnato un altro 5% della città, precisa il centro studi statunitense, sottolineando che probabilmente hanno preso anche il controllo del complesso industriale Azom nella parte settentrionale di Bakhmut.

 

28 MARZO - ATTACCO DRONI RUSSI SU KIEV, ESPLOSIONI E INCENDI

Esplosioni e incendi si sono verificati ieri sera (27 marzo) a Kiev, causati da un attacco di droni russi. Lo hanno reso noto le autorità locali, citate dal Kyiv Independent. L’amministrazione militare dell’oblast della capitale ucraina ha comunicato di aver abbattuto tutti i velivoli senza pilota usati dalle forze di Mosca per l’attacco, avvenuto poco dopo le 22 ora locale (le 21 in Italia) I vigili del fuoco sono intervenuti nei distretti di Sviatoshynskyi e Obolonskyi, a Kiev. Non si segnalano vittime o feriti, secondo il sindaco Vitalii Klitschko.

I russi hanno lanciato la notte scorsa 15 droni kamikaze Shahed-136 contro il territorio ucraina, di cui 14 sono stati distrutti dalle forze di Kiev: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine nel suo aggiornamento quotidiano sull’andamento del conflitto pubblicato su Facebook. L’esercito, secondo quanto riporta Ukrinform, ha inoltre reso noto che le forze russe hanno lanciato nel complesso 24 raid aerei, 12 attacchi missilistici e 55 attacchi con sistemi di razzi a lancio multiplo.

Intanto il Cremlino ha annunciato che la Russia procederà con i piani di dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia indipendentemente dalla reazione dell’Occidente. E il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev ha lanciato nuove minacce, mettendo stavolta nel mirino direttamente l’America: «La Russia possiede armi avanzate e uniche in grado di distruggere qualsiasi nemico, compresi gli Stati Uniti, in caso di minaccia alla sua esistenza», ha avvertito in un’intervista al quotidiano Rossiyskaya Gazeta.

 

27 MARZO - PUTIN: «SUPERATE TUTTE LE LINEE ROSSE CON LE ARMI A KIEV».  ARMI NUCLEARI IN BIELORUSSIA, KIEV CHIEDE RIUNIONE ALL’ONU

Vladimir Putin è convinto che l’Occidente stia oltrepassando tutte le linee rosse, e persino le linee rosse più profonde, fornendo armi all’Ucraina. «Sì, è quello che stanno facendo, l’hanno fatto fin dall’inizio nel 2014, quando hanno facilitato un colpo di Stato» in Ucraina, ha detto il presidente russo.

L’Ucraina intanto ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulle armi nucleari russe in Bielorussia.  «Il presidente russo Vladimir Putin cerca una vittoria completa in Ucraina, che sembra fiducioso di poter raggiungere nel tempo e rifiuta l’idea che l’attuale realtà militare richieda una soluzione negoziata del conflitto». Lo scrive nel suo ultimo report l’Institute for the study of the war (Isw) aggiungendo che «controffensive ucraine sono quasi certamente necessarie ma non sufficienti a persuadere Putin a negoziare in termini accettabili o a creare condizioni militari sul terreno sufficientemente favorevoli all’Ucraina e all’Occidente». «Né l’Ucraina né l’Occidente hanno convinto il capo del Cremlino a prendere in considerazione l’idea di accettare qualsiasi tipo di soluzione di compromesso. Putin rimane invece concentrato sul raggiungimento dei suoi obiettivi bellici iniziali attraverso un conflitto prolungato in cui vince o imponendo la sua volontà all’Ucraina con la forza o spezzando la volontà dell’Ucraina in seguito all’abbandono di Kiev da parte dell’Occidente», afferma l’Isw.

La telefonata tra oligarchi russi. È stata diffusa da Novaya Gazeta Europa e dai media ucraini una conversazione telefonica presumibilmente tra il miliardario russo Farkhad Akhmedov e il produttore musicale Iosif Prigozhin in cui dicono che «Putin ha seppellito la Russia, ha fottuto tutti e tutto, l’intero Paese, l’intera popolazione». Durante la conversazione, che sarebbe avvenuta due mesi fa, gli interlocutori valutano la leadership russa, condividono la visione di cupe prospettive per la Russia, si mostrano spaventati dalle sanzioni e mostrano un’acuta insoddisfazione per ciò che sta accadendo in relazione all’aggressione contro l’Ucraina evidenziando quello che a loro avviso è l’umore prevalente tra l’èlite russa.

«Non c’è dubbio che abbiano mandato a put....e il Paese», dice l’interlocutore che sembra essere Iosif Prigozhin. «Stanno incolpando Sergey Shoigu per tutto. Lo stanno chiamando un pezzo di m....a, ovviamente alle sue spalle », dice. L’uomo che sembra essere l’oligarca Akhmedov consiglia a Prigozhin di «vendere tutto», e lamenta che la sua carta è stata bloccata, mentre la sua barca «marcisce» «scrivono che sono un caro amico di Putin! Fan....o. L’ultima volta che ho visto Putin è stato nel 2008».

Iosif Prigozhin ha smentito di essere lui uno dei due che parlano nella registrazione e ha affermato: «Mentre ascoltavo l’audio, anch’io quasi credevo di essere io, le tecnologie odierne, le reti possono essere utilizzate per falsificare non solo una voce ma una conversazione», ha detto. L’audio è trapelato qualche settimana fa, ma solo adesso è finito sui media.

26 MARZO - KIEV: "BIELORUSSIA OSTAGGIO MILITARE DI MOSCA". PUTIN: "COOPERAZIONE CON CINA NON E' ALLEANZA MILITARE"

la Russia tiene Minsk come «ostaggio nucleare», accusa Kiev dopo l’annuncio del presidente russo Putin di voler dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia. Mossa che per gli ucraini rappresenta «un passo verso la destabilizzazione interna del Paese». Putin ha avvertito che la Russia ha già consegnato a Minsk il sistema missilistico Iskander, ed ha inoltre annunciato che produrrà oltre 1.600 carri armati entro un anno. Gli Usa: "Da Mosca nessun segnale sull’uso di armi nucleari". «Non abbiamo riscontrato alcun motivo per modificare la nostra posizione nucleare strategica, nè alcuna indicazione che la Russia si stia preparando a usare un’arma nucleare. Restiamo impegnati nella difesa collettiva dell’alleanza Nato», ha affermato l’alto funzionario, come riporta l’agenzia di stampa sul suo sito. La Russia e la Bielorussia parlano da tempo del trasferimento di armi nucleari, ha aggiunto.

Putin intanto sottolinea che con Pechino c’è una collaborazione tecnico-militare, ma con la Cina non si sta creando alcuna alleanza militare. E attacca dicendo che l’idea di creare una "Nato globale" con la partecipazione dei Paesi dell’Asia-Pacifico ricorda l’alleanza militare delle potenze dell’Asse ai tempi della Seconda guerra mondiale.

 

25 MARZO - L'ANNUNCIO DI PUTIN: «PORTEREMO IN BIELORUSSA ARMI NUCLEARI TATTICHE E AEREI»

Aggiornamento ore 18

«La Russia ha già consegnato alla Bielorussia il sistema missilistico Iskander, in grado di trasportare armi nucleari». Lo annuncia il presidente russo Vladimir Putin citato dalla Tass. «Schiereremo in Bielorussia anche 10 aerei in grado di trasportare armi nucleari tattiche», ha poi aggiunto Putin nell’intervista ai media russi.

La Bielorussia è per Putin un territorio alleato, situato alle porte dell’Unione europea. «Non c’è niente di insolito qui: gli Stati Uniti lo fanno da decenni. Hanno una lunga storia di dispiegamento delle loro armi nucleari tattiche sul territorio dei loro alleati», ha precisato Putin in un’intervista trasmessa alla televisione russa. «Abbiamo deciso di fare lo stesso», ha aggiunto, dicendo di avere l’accordo di Minsk. «Abbiamo già aiutato i nostri colleghi bielorussi e equipaggiato i loro aerei (...) senza violare i nostri impegni internazionali sulla non proliferazione delle armi nucleari. Dieci aerei sono pronti a utilizzare questo tipo di arma», ha continuato. «Dal 3 aprile inizieremo ad addestrare gli equipaggi. E il primo luglio completeremo la costruzione di un deposito speciale per armi nucleari tattiche sul territorio della Bielorussia», ha sottolineato.

Secondo Putin, questa decisione è stata motivata dall’annuncio di Londra sull’invio di munizioni all’uranio impoverito in Ucraina. Putin ha minacciato di usare anche questo tipo di proiettili se Kiev le riceverà. «La Russia, ovviamente, ha qualcosa con cui rispondere. Abbiamo, senza esagerare, centinaia di migliaia di tali munizioni. Al momento non le stiamo usando», ha detto.

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I comandanti delle forze aeree di Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca hanno firmato una lettera d’intenti per creare una difesa aerea nordica unificata volta a contrastare la crescente minaccia della Russia. L’obiettivo è quello di poter operare in modo congiunto, sulla base delle modalità operative già note nell’ambito della Nato, secondo quanto dichiarato ieri dalle forze armate dei 4 Paesi. La decisione di integrare le forze aeree è stata innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, ha detto alla Reuters il comandante delle forze aeree danesi, il maggiore generale Jan Dam.

Intanto, il Cremlino ridimensiona i piani per un’ulteriore offensiva in Ucraina di primavera, si concentrerà sulla difesa dei territori conquistati in previsione di una controffensiva di Kiev. Mosca cerca inoltre di arruolare fino a 400mila ’soldati a contratto' per rimpiazzare le perdite. Il presidente ucraino Zelensky afferma che la Cina non si è proposta a Kiev come mediatore nel conflitto, e aggiunge di voler parlare con Pechino.

 

24 MARZO - MOSCA: «PROIETTILI ALL'URANIO APRIREBBERO IL VASO DI PANDORA». RAID RUSSO SU RIFUGIO PER CIVILI NELL’EST DELL'UCRAINA

In Ucraina le forze russe potrebbero spingersi fino a Kiev e anche Leopoli, se Mosca lo ritenesse necessario. Lo ha detto l’ex presidente Dmitry Medvedev in un’intervista ai media russi. «L’ Ucraina dovrebbe soppesare le conseguenze dell’uso di proiettili all’uranio impoverito» forniti dall’Occidente e decidere se vuole «aprire il vaso di Pandora». Medvedev ha poi definito «inappropriato parlare di tempistiche per la fine dell’operazione speciale poichè tale valutazione potrebbe essere fornita solo dal presidente russo Vladimir Putin».

Prosegue poi il conflitto sul campo. Cinque persone - tre donne e due uomini - sono morti in un raid russo sulla città di Kostiantynivka, nella regione del Donetsk, nell’est dell’Ucraina. Il missile russo ha colpito un edificio di un piano che ospitava un cosiddetto «centro di invincibilità», come vengono chiamati i centri di accoglienza umanitaria per i civili. Kostiantynivka si trova a una ventina di chilometri a ovest di Bakhmut, epicentro dei combattimenti contro le forze russe, hanno aggiunto i soccorritori su Telegram.

Sul fronte diplomatico, Pechino difende la sua posizione sulla guerra in Ucraina, dopo l’incontro di Mosca tra i presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin, accusando gli Stati Uniti di «ostacolare» gli sforzi per i colloqui di pace. Cina e Russia, secondo la nota congiunta, dopo l’incontro si sono dette a favore dei colloqui di pace come metodo di risoluzione della crisi, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, secondo cui Pechino «ha svolto un ruolo costruttivo. Gli Stati Uniti non solo gettano benzina sul fuoco, ma ostacolano anche gli sforzi di altri Paesi per promuovere i colloqui di pace. Che intenzioni hanno?».

 

23 MARZO - MISSILI E DICHIARAZIONI

«I Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno deciso di portare l'umanità sull'orlo di un Armageddon nucleare»: lo ha detto a Washington, secondo la Tass, l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, rispondendo alle dichiarazioni di alti funzionari statunitensi secondo cui le munizioni all'uranio impoverito sarebbero armi utilizzate da decenni e non presenterebbero alcun rischio elevato.

«Commentare questo tipo di assurdità è davvero difficile. Le autorità statunitensi hanno raggiunto un nuovo minimo con le loro dichiarazioni irresponsabili», ha detto Antonov. 

Intanto almeno una persona è rimasta uccisa e altre 32 sono rimaste ferite negli attacchi missilistici di ieri a Zaporizhzhia. Lo riferisce il servizio di emergenza statale ucraino citato dalla Cnn. «Fino ad ora, 32 persone sono rimaste ferite a seguito di un attacco missilistico nemico tra due edifici di nove piani: 27 persone sono state ricoverate in ospedale, tra cui 3 bambini», ha dichiarato. «Cinque persone sono state curate sul posto. Una persona è morta». 

 

 

22 MARZO - PUTIN E XI RAFFORZANO ASSE PER UN «NUOVO ORDINE MONDIALE». DA LONDRA ARMI ALL'URANIO

È servito a stringere ulteriormente i legami economici tra Russia e Cina e a porre le basi per un ’nuovo ordine mondiale' l’atteso incontro tra Putin e Xi Jinping a Mosca, mentre la cauta apertura russa al piano di pace cinese per l’Ucraina non sembra preludere a soluzioni imminenti. Nessun colloquio in programma tra Xi e Zelensky, mentre la Casa Bianca accusa la Cina di non essere imparziale. In serata Pechino replica negando, ma ad aumentare la tensione è l’annuncio da Londra di una fornitura a Kiev di munizioni all’ uranio impoverito.

La decisione del governo britannico è stata annunciata lunedì dalla viceministra della Difesa britannica Annabel Goldie durante un’audizione di secondaria importanza alla Camera dei Lord ed è passata del tutto sotto silenzio finchè non è rimbalzata sui media ucraini. Non è però sfuggita a Vladimir Putin, che parlando accanto al leader cinese Xi Jinping a Mosca ha promesso che la Russia «reagirà» se Londra dovesse davvero inviare questo tipo di forniture. Mentre secondo il ministro della Difesa Sergei Shoigu, con le dichiarazioni del Regno Unito lo scontro nucleare è ormai «a un passo».

Oggetto delle tensioni sono i proiettili Charm 1 e Charm 3, usati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri montati su alcuni tank dell’esercito inglese, promessi a Kiev dal governo di Rishi Sunak. Replicando ad un’interrogazione presentata dall’ultranovantenne lord Hylton, la baronessa Goldie ha rivendicato seccamente che «assieme a uno squadrone di carri armati pesanti da combattimento Challenger 2, manderemo anche le relative munizioni: inclusi proiettili perforanti che contengono uranio impoverito», da tempo al centro delle polemiche sulla legalità del loro utilizzo in scenari di guerra passati, dall’ex Jugoslavia all’Iraq. Interpellato sulla faccenda, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha minacciato che se la Gran Bretagna fornirà tali munizioni, «non c’è dubbio che finirà male» per Londra.

 

21 MARZO - PUTIN RICEVE XI: «C’È INTERESSE PER IL PIANO DI PACE CINESE». USA: «TREGUA AIUTEREBBE LA RUSSIA». KISHIDA A KIEV DA ZELENSKY

Seconda giornata a Mosca degli incontri Putin-Xi, allargati oggi alle delegazioni. «Guardiamo con interesse alle proposte della Cina per risolvere la crisi in Ucraina», ha detto il presidente russo.

Gelo da Washington: «Se Pechino lancia un appello per un cessate il fuoco Kiev deve respingerlo», afferma il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa spiegando che la tregua «ratificherebbe» le conquiste dei russi e darebbe loro tempo per riorganizzarsi.

In viaggio per Kiev il premier giapponese Kishida, unico leader G7 a non aver ancora visitato l’Ucraina dall’inizio della guerra: oggi vedrà Zelensky.

20 MARZO - XI IN VISITA A MOSCA: «LA NOSTRA PROPOSTA PER LA PACE RIFLETTE VISIONI GLOBALI»

In Russia da oggi, 20 marzo, a mercoledì 22, il presidente Xi Jinping rafforzerà i suoi rapporti con Vladimir Putin, partner sempre più dipendente da Pechino ma anche sempre più imprevedibile. «Una missione per la pace», l’ha presentata il ministero degli Esteri cinese, collegandola alla guerra di Mosca contro l’ Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin ha accolto con favore «la volontà della Cina di svolgere un ruolo costruttivo» nella risoluzione del conflitto in Ucraina, sostenendo, inoltre, che le relazioni tra Mosca e Pechino sono «al punto più alto» della loro storia. Lo ha dichiarato Putin in un articolo scritto per un giornale cinese e pubblicato dal Cremlino, alla vigilia della visita in Russia del leader cinese Xi Jinping.

La proposta della Cina su come risolvere la crisi ucraina «riflette visioni globali» e cerca di arrivare a una sintesi, ma riconosce che «le soluzioni non sono facili». Lo afferma il presidente Xi Jinping in un articolo pubblicato su Rossiiskaya Gazeta nell’imminenza della sua visita a Mosca - la prima di un leader mondiale da quando la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin -, chiedendo anche «pragmatismo» sull’ Ucraina.

La proposta cinese, un documento in 12 punti diffuso a febbraio, rappresenta «per quanto possibile l’unità delle opinioni della comunità mondiale». L’articolo di Xi, più incentrato sulla guerra in Ucraina, punta a trovare un equilibrio difficile tra l’appello alla pace e l’evitare le critiche aperte alla Russia.

Pechino ha negato le accuse di Stati Uniti e Nato secondo cui sta considerando la fornitura di armi per aiutare l’aggressione di Mosca a Kiev, che Putin continua a insistere come «alimentata dall’Occidente». Il piano di pace dellla Cina, che prevede il rispetto della «sovranità di tutti i Paesi» e la fine di eventuali sanzioni, è «costruttivo» e promuove una «soluzione politica», ha affermato Xi, per il quale «i problemi complessi non hanno soluzioni semplici». Ma la fine della guerra garantirebbe «la stabilità della produzione globale e delle catene di approvvigionamento». E la soluzione si può trovare «se tutti sono guidati dal concetto di sicurezza comune, globale, congiunta e sostenibile, e continuano il dialogo e le consultazioni in modo paritario, prudente e pragmatico», ha scritto ancora Xi, riepilogando la posizione di Pechino sulla vicenda.

Il partenariato economico è una «priorità» per Cina e Russia, ha aggiunto ancora il presidente cinese, assicurando chele parti puntano a «una partnership omnicomprensiva», efficace in un mondo minacciato da «atti di egemonia, di dispotismo e di bullismo».

 

19 MARZO - PUTIN IN CRIMEA

Il presidente russo Vladimir Putin ha effettuato «una visita di lavoro» nella città ucraina di Mariupol, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Lo rende noto il servizio stampa del Cremlino, citato dall’agenzia russa Tass. 

Putin ha «ispezionato una serie di luoghi della città e parlato con i residenti locali», spiega Mosca aggiungendo che il presidente russo «si è recato a Mariupol in elicottero; ha guidato un veicolo lungo le strade della città, fermandosi in diverse località». Proprio pochi giorni fa l’amministrazione militare russa aveva inaugurato una piattaforma per elicotteri sull’acciaieria Azovstal di Mariupol, per mesi roccaforte della difesa ucraina fino alla resa del maggio scorso. Secondo quanto riferisce ancora il Cremlino, Putin ha anche tenuto un incontro nella città russa meridionale di Rostov sul Don con i vertici militari nel posto di comando «dell’operazione militare speciale» in corso in Ucraina.

 ha promesso che Mosca costruirà altri quartieri residenziali a Mariupol. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Tass, durante la sua visita nella città dell’Ucraina orientale Putin ha parlato con un residente locale, che ha definito il luogo «un piccolo angolo di paradiso». E il presidente russo ha detto: «Lo amplieremo».

 

 

18 MARZO - LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE: «PUTIN PUÒ ESSERE PROCESSATO»

Aggiornamento ore 13

Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha detto alla Cnn di ritenere che il presidente russo Vladimir Putin possa essere processato per presunti crimini di guerra nonostante Mosca sostenga di non essere soggetta alle decisioni della Corte. Khan ha ricordato i processi storici contro i criminali di guerra nazisti, l’ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic e l’ex leader liberiano Charles Taylor, come esempi di figure apparentemente intoccabili che hanno dovuto affrontare la giustizia: «Erano tutti individui potenti, eppure si sono ritrovati nelle aule di tribunale», ha affermato.

La dichiarazione del procuratore arriva dopo che ieri la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente Vladimir Putin per un presunto piano di deportazione di bambini ucraini in Russia. La Russia è tra le principali nazioni a non aver firmato il trattato che ha istituito la Corte. Per questo motivo, è altamente improbabile che Putin venga consegnato alla giurisdizione del tribunale. Tuttavia la mossa della Cpi ha già fatto storia, rendendo Putin il primo capo di Stato di un membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il quale è stato spiccato un mandato d’arresto, ha sottolineato Khan.

 

MOSCA SI PREPARA AD AMPLIARE L'ARRUOLAMENTO MILITARE

l presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato la legge che prevede la responsabilità penale e amministrativa, con pene da cinque a sette anni di carcere, fino a 15 per i casi più «gravi», per chi compie «azioni pubbliche volte a screditare qualsiasi partecipante all’operazione militare speciale (come Mosca chiama l’invasione dell’ Ucraina, ndr), comprese le unità di volontari, organizzazioni o persone che assistono» le forze armate regolari russe. Per quanto riguarda la parte amministrativa, il provvedimento prevede per lo stesso reato multe a persone o enti che possono arrivare fino a 500.000 rubli (circa 6.000 euro). Lo scrive la Tass. Nel caso della «consapevole diffusione di notizie false», la pena arriva a cinque anni, ma se il reato dovesse avere «gravi conseguenze» e causare la morte di qualcuno o gravi danni, la pena può essere estesa fino a 15 anni di reclusione e a 1,5 milioni di rubli. L’agenzia di stampa russa ricorda che finora il codice penale prevedeva - dopo l’approvazione dell’apposita legge quasi un anno fa - pene fino a un massimo di 15 anni solo per chi screditava le forze armate. Di fatto la censura viene quindi estesa ora anche alle milizie mercenarie che operano sul teatro ucraino, compreso il Gruppo Wagner.

È probabile che le autorità russe si stiano preparando a facilitare un più ampio arruolamento nell’esercito per soddisfare le esigenze militari del Paese: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Lunedì scorso, ricorda il rapporto pubblicato su Twitter, i deputati della Duma - la Camera bassa del Parlamento russo - hanno presentato un disegno di legge che prevede di spostare l’età della chiamata al servizio di leva dall’attuale fascia di 18-27 anni a 21-30 anni. Ed è probabile che la legge venga approvata ed entri in vigore nel gennaio 2024. «Molti uomini di età compresa tra i 18 e i 21 anni attualmente chiedono di essere esentati dal servizio di leva perchè frequentano l’istruzione superiore. È molto probabile che le autorità cambino la fascia d’età per aumentare il numero delle truppe, assicurandosi che gli studenti siano alla fine costretti a prestare servizio», concludono gli esperti di Londra.

 

17 MARZO - DEPORTAZIONE ILLEGALE BAMBINI, MANDATO D'ARRESTO PER PUTIN

La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin perché sarebbe «responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia». Lo si legge nel comunicato della stessa Corte. Oltre a Putin, un altro mandato di arresto è stato spiccato nei confronti di Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino. I reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022.

C’è anche un giudice italiano tra i tre membri della Corte penale internazionale che, accogliendo le richieste del procuratore Karim Khan, hanno emesso il mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin. Si tratta di Rosario Aitala, componente della Commissione del ministero della Giustizia che ha lavorato alla stesura del Codice sui crimini internazionali, prima con la ministra Marta Cartabia, poi con il Guardasigilli in carica Carlo Nordio. Proprio ieri il Codice è stato approvato dal Consiglio dei ministri e sarà illustrato il 20 marzo, a Londra, da Nordio alla conferenza dei ministri della giustizia di supporto all’azione della Corte penale internazionale. Ex funzionario di polizia, 54 anni, Aitala è nato a Catania e insegna Diritto internazionale alla Luiss.

«Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto divista legale», ha subito replicato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

«Il mondo è cambiato. La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per lo stratega Putin. È un chiaro segnale per le èlite russe di ciò che accadrà loro e perché non sarà come prima. È l’inizio della fine della Federeazione russa nella sua forma attuale sulla scena mondiale. È una chiara procedura legale. Aspettate». Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak, commentando il mandato di arresto.

 

 

15 MARZO - ALTA TENSIONE MOSCA-WASHINGTON, JET RUSSO CONTRO UN DRONE USA. AMBASCIATORE  ACCUSA GLI STATI UNITI: È UNA PROVOCAZIONE

Alta tensione Mosca-Washington. Un jet russo si è scontrato con un drone MQ-9 statunitense che «stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale» sul Mar Nero. Gli Stati Uniti hanno convocato l’ambasciatore di Mosca. «Un atto pericoloso e poco professionale dei russi», la reazione del Pentagono. La Russia non vuole lo scontro con Washington, ha detto il diplomatico parlando però di "provocazione". «Gli aerei americani - ha detto - non dovrebbero trovarsi vicino al confine russo». Intanto, nel consueto messaggio serale, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha assicurato ai concittadini che «vinceremo questa guerra. Stiamo facendo di tutto per questo», ha ribadito.

 

14 MARZO - WASHINGTON POST «KIEV A CORTO DI TRUPPE E MUNIZIONI». LA DUMA APPROVA LEGGE CONTRO CHI CRITICA L'OPERAZIONE IN UCRAINA

Aggiornamento ore 12

La Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato una legge che rende più stringenti le limitazioni alle critiche sulla cosiddetta Operazione militare speciale in Ucraina. La normativa prevede infatti pene fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di « notizie false» e fino a 7 anni per diffamazione di tutti i partecipanti all’operazione, non più solo i militari delle forze armate regolari, ma anche per i «volontari», compresi dunque quelli della Wagner.

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Secondo un’inchiesta del Washington Post, le forze ucraine hanno subito perdite significative di uomini e armi dall’inizio della guerra e i funzionari occidentali stanno mettendo in dubbio che resistere a Bakhmut sia una strategia saggia. «La qualità delle forze ucraine è stata degradata da un anno di perdite, l’umore delle truppe in prima linea è cupo, alcuni funzionari ucraini mettono in dubbio la prontezza di Kiev nell’organizzare la controffensiva di primavera. Wp riferisce che l’Ucraina potrebbe aver subito fino a 120.000 morti e feriti, rispetto ai 200.000 russi, sebbene le perdite siano tenuti segrete anche agli alleati. Il Washington Post osserva, sulla base di valutazioni di fonti occidentali e ucraine, che l’afflusso di reclute inesperte, portate in battaglia dall’esercito di Kiev per tamponare le perdite, ha cambiato il profilo delle forze ucraine, che soffrono anche di una carenza di base di munizioni, compresi i proiettili d’artiglieria e le bombe da mortaio, secondo il personale militare sul campo. La situazione sul campo di battaglia tuttavia potrebbe non riflettere un quadro completo delle forze ucraine, perchè Kiev sta addestrando le truppe per la prossima controffensiva separatamente e le sta deliberatamente trattenendo dai combattimenti in corso, compresa la difesa di Bakhmut, ha detto un funzionario statunitense.

Intanto questa mattina è risuonata la sirena a Kiev per indicare l’allarme di attacco aereo. Dalle mappe interattive risulta inoltre che l’allarme è stato diramato anche in altre regioni del Paese. 

La Corte penale internazionale è pronta all’invio di due mandati di arresto per funzionari russi ritenuti responsabili della deportazione forzata di bambini dall’Ucraina e di aver preso di mira le infrastrutture civili. Se ciò dovesse concretizzarsi, come sembra da indicazioni di stampa di testate internazionali fra cui il New York Times, si tratterebbe dei primi mandati emessi dalla Cpi relativi all’invasione russa dell’Ucraina.

 

13 MARZO - NAZIONALISTA GIRKIN,RUSSI HANNO FALLITO CAMPAGNA INVERNALE

"Violenti combattimenti" con le forze russe sono in corso per il centro di Bakhmut, nell'Ucraina orientale. Lo afferma il comandante delle truppe di terra di Kiev e le informazioni sono state confermate anche da parte russa. I russi "attaccano da più direzioni" per "avanzare verso i distretti centrali", ha detto il comandante Syrsky, citato dall'ufficio stampa dell'esercito. "Tutti i tentativi del nemico di catturare la città vengono respinti da artiglieria, carri armati e altra potenza di fuoco. La difesa della fortezza continua!", ha sottolineato Sirsky "Più siamo vicini al centro della città, più violenti sono i combattimenti", ha aggiunto Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner. 

«I russi hanno fallito la campagna invernale in Ucraina. I successi rimangono a livello tattico», ha detto intanto l’ex ministro della Difesa dell’autoproclamata Repubblica del Donetsk (Dpr) Igor Girkin, soprannominato ’Strelkov-il fuciliere o sparatuttò, commentando la situazione al fronte, citato dai media ucraini. A Bakhmut, l’avanzamento delle unità Wagner è insignificante, «durante la campagna invernale, le forze armate russe non sono state in grado di ottenere alcun successo al di là della tattica», ha osservato Girkin. E si è detto sicuro che la «controffensiva» delle forze ucraine a Bakhmut non avverrà.

 

12 MARZO - UCRAINA: KULEBA, CONTINUEREMO A DIFENDERE BAKHMUT

«Se ci ritirassimo da Bakhmut, cosa cambierebbe? La Russia prenderebbe Bakhmut e poi continuerebbe la sua offensiva contro Chasiv Yar, quindi ogni città dietro Bakhmut potrebbe subire la stessa sorte»: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, affermando che Kiev intende continuare a difendere la città, ritenuta nodo strategico dell’avanzata russa. Lo riporta il Guardian. Alla domanda ’per quanto tempo le forze ucraine potrebbero resistere?’, Kuleba ha paragonato la difesa della città a quella di una casa contro un intruso che cerca di ucciderne gli abitanti e di sottrarre loro tutto ciò che possiedono.

«La pace nella martoriata Ucraina e in tutti gli altri Paesi che soffrono l’orrore della guerra», è l’augurio del Papa per il futuro, in un’intervista al sito del Fatto Quotidiano, nei 10 anni del suo pontificato. «Una cosa che mi fa soffrire molto è la globalizzazione dell’indifferenza, girare la faccia dall’altra parte e dire» e «pensare che se non si facessero armi per un anno, finirebbe la fame», dice Francesco, che cita la senatrice Segre: «Quando hanno chiesto alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, quale parola scrivere al binario 21 della Stazione di Milano dove partivano i treni per i campi di concentramento nazisti, non ha avuto dubbi e ha detto: »Indifferenza«. Nessuno aveva pensato a quella parola». Il Papa parla poi della corruzione, che «fa imputridire l’anima»: «Nella Chiesa, come nella politica e nella società in generale, dobbiamo sempre mettere in guardia dal grave pericolo della corruzione». E «i mafiosi sono scomunicati: hanno le mani sporche di soldi insanguinati. Fanno affari con le armi e la droga. Uccidono i giovani e la società. Uccidono il futuro. Bisogna essere chiari: nella Chiesa non c’è posto per i mafiosi!».

 

11 MARZO - A BAKHMUT «TIRO AL BERSAGLIO» UCRAINO SUI WAGNER.  71 BOMBARDAMENTI RUSSI SU KHARKIV IN 24 ORE, TRE MORTI

I miliziani della Wagner avanzano a fatica a Bakhmut perché gli ucraini, dopo aver minato i ponti sul fiume Bakhmutka, da postazioni rinforzate fanno un micidiale «tiro al bersaglio» sui mercenari russi, causando altissime perdite: lo dice il ministero della Difesa britannico, nel suo bollettino quotidiano da fonti di intelligence. Il fiume costituisce ora la linea del fronte, dopo che i Wagner sono riusciti a occupare quasi tutta la parte orientale della città. Ieri nella regione di Kherson i russi hanno effettuato 71 bombardamenti, uccidendo tre persone. L’invasione russa ha causato danni all’ambiente per circa 50 miliardi di euro.

10 MARZO - EROE DI BAKHMUT, IDENTITA' ANCORA DA STABILIRE

La sua immagine - sigaretta in bocca - mentre pronuncia «Gloria all'Ucraina» poco prima di essere ucciso a mitragliate ha fatto il giro del mondo. Ora però occorre dare un nome a quello che è diventato uno degli 'eroi' della resistenza ucraina nel conflitto con la Russia. Come riporta il Guardian, ci sono ancora dubbi sull'identità del soldato ucciso nei pressi di Bakhmut e ripreso in un video diventato virale. Secondo alcuni si tratta di Tymofiy Shadura, di 41 anni, militare della 30a brigata meccanizzata separata, nato a Liubar Raion e cresciuto nel villaggio di Mala Derevychka, nell'oblast di Zhytomyr, di professione agricoltore: è scomparso il 3 febbraio vicino a Bakhmut. Alcuni suoi parenti hanno detto di averlo riconosciuto nelle macabre immagini dell'esecuzione. Secondo alcuni media e blogger ucraini, invece, l'eroe è Oleksandr Igorevich Matsievskyi, di 42 anni, di professione elettricista, scomparso il 30 dicembre scorso mentre combatteva alla periferia di Soledar. Nelle ultime foto aveva un cerotto sul sopracciglio destro proprio come l'uomo ucciso nel video. A differenza di Shadura, il corpo di Matsievskyi è stato restituito dai russi ed è sepolto nel cimitero di Nizhyn, a nord-est di Kiev, dove molti cittadini gli hanno reso omaggio. Anche in questo caso è stato riconosciuto nelle immagini dai parenti stretti e da membri della sua unità di combattimento. Per dirimere la questione si attende ora l'esito dell'inchiesta avviata dallo stato maggiore delle forze armate ucraine ma potrebbero volerci parecchie settimane.

Un falso allarme aereo, intanto, è stato diffuso oggi da diverse stazioni radio e televisive di Mosca in seguito a un attacco di hacker, secondo quanto ha annunciato il ministero delle Situazioni d’emergenza. «L’ allarme è falso e non corrisponde alla realtà», ha sottolineato il ministero, citato dall’agenzia Ria Novosti. Analoghi falsi allarmi erano stati diffusi da stazioni radio e tv in varie regioni della Russia nelle scorse settimane.

 

9 MARZO - BOMBE RUSSE SULL'UCRAINA, MORTI E BLACKOUT IN MOLTE CITTÀ

Bombardamenti russi hanno colpito nella notte le regioni ucraine di Kharkiv e di Odessa. Esplosioni sono state segnalate anche nelle città di Dnipro e di Kirovohrad e nell'oblast di Mykolaiv. L'allarme antiaereo è stato attivato in tutte le regioni dell'Ucraina, compresa quella di Kiev.

Altre esplosioni si sono verificate sempre stamattina a Kiev nel distretto occidentale di Sviatoshynskyi. Lo ha dichiarato il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko su Telegram. Due persone sono rimaste ferite e sono state curate sul luogo dell'attacco, ha specificato Klitschko aggiungendo che alcune auto sono andate in fiamme nel cortile di un edificio residenziale dopo il raid russo. Diverse esplosioni erano avvenute anche nel distretto di Holosiivskyi, nel sud di Kiev

Intanto la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stata tagliata fuori dalla rete elettrica dopo un attacco russo. Lo ha comunicato stamani l’operatore ucraino per il nucleare, avvertendo del rischio di un incidente. «L’ultima linea di comunicazione tra la centrale nucleare occupata di Zaporizhzhia e la rete elettrica ucraina è stata interrotta a causa di attacchi missilistici russi», ha dichiarato Energatom in un comunicato, aggiungendo che sono stati attivati ;generatori diesel di emergenza per garantire l’alimentazione minima della centrale. Il bombardamento dell’ Ucraina da parte delle forze russe la notte scorsa è risultato nel 15mo massiccio attacco missilistico di Mosca all’infrastruttura energetica del Paese: lo ha reso noto in un comunicato l’operatore energetico ucraino, Ukrenergo.

 

8 MARZO - LA WAGNER: «CONTROLLIAMO LA PARTE ORIENTALE DI BAKHMUT». RIVELAZIONI SULL'ATTACCO A NORD STREAM

Il gruppo paramilitare russo Wagner ha annunciato di aver conquistato tutta «la parte orientale» della città assediata di Bakhmut, nell’est dell’Ucraina. Kiev ha ordinato l’evacuazione obbligatoria dei bambini dalla città.

Dietro all’attacco ai gasdotti Nord Stream dello scorso anno ci sarebbe un gruppo pro-Ucraina. Lo rivela il New York Times sulla base di nuove informazioni di intelligence che, pur non facendo completa chiarezza su quello che è uno dei misteri irrisolti della guerra della Russia contro Kiev, rappresentano un importante passo in avanti nel determinare le responsabilità di un sabotaggio che da mesi confonde gli investigatori sulle due sponde dell’Oceano. Secondo le informazioni raccolte degli 007 americani, non ci sono prove al momento che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la sua squadra di governo fossero coinvolti nell’operazione o che i sabotatori agissero sotto la direzione di funzionari di Kiev. Nessuna prova neanche sul coinvolgimento del governo russo.

 

7 MARZO - LA CINA RIBADISCE: «MAI FORNITO ARMI ALLA RUSSIA». E ZELENSKY SERRA LE FILE: «BAKHMUT VA DIFESA CON TUTTE LE FORZE»

Pechino ribadisce di non aver mai «fornito armi» alle «parti in conflitto» in Ucraina. E loda il suo rapporto con Mosca: se Russia e Cina «lavorano insieme il mondo avrà una forza trainante verso il multipolarismo».

Zelensky non vuole cedere Bakhmut ai russi e ordina all’Esercito ucraino di trovare «tutte le forze» per difendere la città.

Intanto, terremoto all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale italiana, nel pieno della campagna di attacchi hacker filorussi: lascia il direttore Baldoni.

3 MARZO - SCHOLZ ALLA CASA BIANCA: DAGLI USA ALTRE ARMI. POSSIBILE DRONE VICINO A MOSCA

l cancelliere tedesco Olaf Scholz è atteso oggi a Washington da Joe Biden per discutere delle prospettive di pace in Ucraina dopo il mancato sperato avvicinamento di ieri al G20 tra le parti in conflitto. Gli Stati Uniti potrebbero annunciare già oggi l’invio di nuove armi a Kiev per 400 milioni di dollari.

«Stanno assaltando la città di Bakhmut», ha detto lo Stato Maggiore citato dalla Cnn, facendo eco a un precedente aggiornamento che suggeriva la presenza russa all’interno della città, e non solo in periferia. Nelle ultime 24 ore, le forze russe hanno lanciato attacchi missilistici sulle città di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk - a soli cinque chilometri a ovest di Bakhmut - e su Zaporizhzhia, ha sottolineato lo Stato Maggiore. «La minaccia di ulteriori attacchi missilistici rimane alta in tutta l’Ucraina». Sull'altro fronte, ieri sera a Kolomna, città della Russia nella regione di Mosca a 113 km a sudest dalla capitale è avvenuta una esplosione. Lo hanno confermato le autorità, dopo che sui social erano state diffuse informazioni e immagini dell’accaduto. «L’esplosione è avvenuta in aria. Con molta probabilità stiamo parlando di un drone. Ma finora è impossibile dirlo con certezza, dal momento che non riescono a trovare il relitto», hanno dichiarato le forze dell’ordine all’agenzia Tass. Un portavoce dei servizi di emergenza ha riferito che «un certo numero di potenziali strutture sono state controllate» e «non sono stati trovati segni di esplosione».

Ieri al G20 primo incontro tra Lavrov e Blinken ma poi la Cina ha fatto saltare una dichiarazione congiunta finale in cui si chiedeva a Mosca di cessare le ostilità. La premier Meloni parla di pace con il premier indiano Modi; oggi sarà ad Abu Dhabi.

 

2 MARZO - MISSILI SU ZAPORIZHZHIA: DISTRUTTO UN PALAZZO, ALMENO TRE I MORTI

La Russia ha condotto questa notte un attacco aereo su Zaporizhzhia, danneggiando gravemente un edificio residenziale. Lo ha scritto su Telegram il sindaco ad interim Anatoly Kurtev, citato dai media ucraini. L’amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia ha riferito che a colpire l’edificio è stato probabilmente un missile russo S-300. L’attacco ha distrutto tre piani del palazzo. E, secondo un primo bilancio, sono tre i civili morti: lo scrivono i media locali, spiegando che sei persone ferite sono state portate in ospedale. Secondo i soccorritori ci sono ancora persone intrappolate sotto le macerie, l’edificio è stato quasi completamente distrutto. «In seguito all’impatto, più di 10 appartamenti dal secondo al quinto piano sono stati distrutti. Le case vicine sono state danneggiate dai detriti e dall’onda d’urto», ha dichiarato la polizia.

 

 

Sono oltre 150.000 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione delle forze di Mosca: lo ha annunciato lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev in un post su Facebook, come riportano i media nazionali. Dal 24 febbraio 2022 i russi hanno perso sul campo di battaglia almeno 150.605 soldati, di cui 715 solo nella giornata di ieri. Dall’inizio della guerra, la Russia ha inoltre perso 3.397 carri armati, 6.658 veicoli blindati da combattimento, 2.398 sistemi di artiglieria, 300 aerei, 288 elicotteri, 2.058 droni, 873 missili da crociera e 18 navi.

 

1° MARZO - «DRONI UCRAINI SULLA RUSSIA», MA KIEV NEGA. INTANTO MOSCA LANCIA I SUOI SHAHED DALLA REGIONE DI BRIANKS

La guerra dei droni, combattuta finora sul suolo ucraino, sconfina in Russia, colpita oggi in profondità da una serie di attacchi ad infrastrutture energetiche, uno dei quali ha visto un velivolo senza pilota schiantarsi a non più di cento chilometri da Mosca. Il drone «precipitato» senza provocare vittime o danni, secondo le fonti russe, nella regione di Kolomna, solo un centinaio di chilometri a sud-est di Mosca. «Un attacco fallito», lo ha definito il governatore della regione Andrei Vorobyov. Esaminando le foto diffuse dai media russi, il profilo Twitter Ukraine Weapons Tracker, che monitora le armi impiegate nel conflitto, è arrivato alla conclusione che il drone è un UJ-22 ucraino, abbattutosi vicino a una stazione di compressione di gas nella località di Voskresensk. «Se è stato lanciato dal territorio ucraino - osserva la stessa fonte - avrebbe viaggiato per 600 chilometri, e quindi si tratterebbe del tentativo di attacco ucraino più in profondità nel territorio russo».

Mikhail Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente, ha affermato su Twitter che l’Ucraina non colpisce il territorio della Russia, negando le accuse secondo cui l’ Ucraina avrebbe attaccato ieri regioni della Federazione Russa con droni. «L’ Ucraina sta conducendo una guerra difensiva per disoccupare tutti i suoi territori» ha affermato Podolyak per il quale in Russia stanno crescendo processi di panico e disintegrazione, «una manifestazione dei quali è un aumento degli attacchi interni da parte di oggetti volanti non identificati contro strutture infrastrutturali».

 

L’esercito russo intanto ha iniziato a lanciare i suoi droni kamikaze Shahed dalla regione di Briansk, in Russia, una mossa che rappresenta una minaccia maggiore per Kiev: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Nel suo rapporto pubblicato su Twitter, il ministero commenta che probabilmente l’attacco con gli Shahed del 26 febbraio scorso è partito dalla regione di Bryansk - che si trova a circa 200km dalla capitale ucraina - mentre l’unico sito di lancio osservato da metà dicembre 2022 era quello della regione di Krasnodar, al di là del Mar d’Azov.

«Un secondo sito di lancio darebbe ai russi un diverso asse di attacco, più vicino a Kiev», commentano gli esperti di Londra. Nel frattempo, il ministero della Difesa rileva inoltre che Mosca sta probabilmente esaurendo le sue scorte di droni kamikaze poichè prima dell’attacco del 26 febbraio non c’erano state segnalazioni di droni utilizzati in Ucraina dal 15 febbraio.

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