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Il conflitto

Guerra Russia-Ucraina, aggiornamenti giorno per giorno/ DICEMBRE 2022

Il Babbo Natale russo arriva su un carro armato e saluta le truppe

l conflitto Russia-Ucraina, iniziato il 24 febbraio  2022 con l'invasione del territorio ucraino da parte delle truppe russe, prosegue senza sosta sotto l'attenzione di tutta la comunità internazionale. Aiuti dall'Italia e dall'Europa alle popolazioni aggredite. Qui di seguito l'evoluzione della guerra, giorno per giorno del mese di dicembre 2022.

[[(article) Regno Unito: «Imminente un altro attacco di Mosca su larga scala». Kiev abbatte 10 droni russi e respinge 15 attacchi]]

 

31 DICEMBRE - REGNO UNITO: «IMMINENTE UN ATTACCO RUSSO SU LARGA SCALA». KIEV ABBATTE 10 DRONI RUSSI

La Russia potrebbe lanciare un altro attacco missilistico sul territorio ucraino nei prossimi giorni per cercare di minare il morale della popolazione durante il periodo festivo: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione nel Paese. Nel rapporto, pubblicato su Twitter, il ministero ricorda che giovedì scorso le forze russe hanno lanciato un’altra raffica di attacchi a lungo raggio in tutta l’Ucraina, ancora una volta prendendo di mira soprattutto la rete di distribuzione elettrica. Da ottobre, Mosca lancia attacchi su vasta scala conto l’Ucraina ogni 7-10 giorni, osservano gli esperti di Londra, commentando che con questa strategia la Russia cerca di sopraffare le difese aeree ucraine. Tuttavia, conclude il rapporto, «esiste la possibilità realistica che la Russia rompa questo schema per colpire di nuovo nei prossimi giorni, nel tentativo di minare il morale della popolazione ucraina durante le vacanze di Capodanno».

Intanto le forze ucraine hanno abbattuto ieri 10 droni di fabbricazione iraniana lanciati dai russi ed hanno respinto gli attacchi delle truppe di Mosca nelle aree di 15 villaggi: lo ha reso noto questa mattina su Facebook lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev, come riporta Ukrainska Pravda. «Durante la giornata di ieri, il nemico ha lanciato cinque attacchi missilistici e 29 raid aerei: 26 attacchi aerei nemici hanno colpito infrastrutture civili. In particolare, gli occupanti hanno utilizzato 10 droni Shahed-136, ma sono stati tutti abbattuti. Inoltre, il nemico ha lanciato 80 attacchi con lanciarazzi multipli», si legge nel rapporto. Kiev ha respinto gli attacchi russi vicino agli insediamenti di Stelmakhivka, Nevske, Chervonpopivka e Bilogorivka nella regione di Lugansk e Soledar, Bilogorivka, Bakhmutske, Pidgorodne, Bakhmut, Klishchiivka, New York, Krasnohorivka, Kamianka, Avdiivka e Maryinka nella regione di Donetsk.

L’ esercito ucraino ha liberato anche il villaggio di Novoselivske, nella regione di Luhansk, e alcuni militari russi sono stati catturati. Il villaggio è ora controllato dall’esercito ucraino.

 

30 DICEMBRE - PUTIN A XI: «VOGLIAMO RAFFORZARE LA COOPERAZIONE MILITARE».  SIRENE ANTIAEREE A KIEV E IN TRE REGIONI CENTRALI UCRAINE.

Vladimir Putin ha detto a Xi Jinping che Mosca intende rafforzare la cooperazione militare e tecnico-militare tra Russia e Cina. Putin e Xi parlano in collegamento video. Il presidente russo ha detto di attendere il presidente cinese a Mosca nella primavera del 2023 per una visita di Stato.

Le sirene d’allarme antiaereo anche questa mattina sono state attivate nella capitale Kiev e in tre regioni dell’Ucraina centrale. Almeno due civili sono morti e altri altri due sono rimasti feriti in seguito ai bombardamenti russi di oggi sul villaggio di Katerynivka, nella regione di Kharkiv, nell’ Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il vice capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Kyrylo Tymoshenko, come riporta Ukrinform.

«Regione di Kharkiv, villaggio di Katerynivka. Gli occupanti hanno lanciato un attacco all’insediamento. Due persone sono state uccise, altre due sono rimaste ferite», ha scritto Tymoshenko. La notizia segue quella della morte di una persona nella regione di Chernihiv a causa dei bombardamenti russi di oggi sulla città di Semenivka.

29 DICEMBRE - LAVROV RESPINGE LA FORMULA DI PACE DI ZELENSKY

La Russia non intende parlare con nessuno sulla base della "formula di pace" proposta da Vladimir Zelensky, Kiev non è pronta al dialogo: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista a Ria novosti. "E' evidente che Kiev non è pronta al dialogo. Zelensky accarezza l'illusione di ottenere, con l'aiuto dell'Occidente, il ritiro delle nostre truppe dal territorio russo del Donbass, Crimea, Zaporozhzhia e Kherson, il pagamento delle riparazioni da parte della Russia e tribunali internazionali" e simili. Naturalmente, non ci sarà nessun colloquio a tali condizioni", ha detto Lavrov.

Allarme aereo, intanto, questa mattina aerea in tutte le regioni dell’ Ucraina, riferiscono i media ucraini. Secondo il governatore della città meridionale di Mykolaiv Vitaliy Kim, 13 aerei dell’aviazione russa e 2 navi portamissili nel Mar Nero sono entrati in azione: un missile è stato segnalato in arrivo sulla città nordorientale di Sumy. Altri missili sono entrati nello spazio aereo ucraino.

L’allerta è stata annunciata a Kiev, Kherson, Mykolaiv e nella regione occidentale di Zhytomyr. Esplosioni vengono segnalate dai governatori e dai sindaci oltre che a Kiev anche a Leopoli (nell’ovest dell’ Ucraina), che si trova lontano dalla linea del fronte, a Kharkiv, (a est), Odessa (a sud), Sumy (nord-est). Lo riportano agenzie e tv ucraine.

Interruzioni di corrente sono state annunciate nelle regioni di Odessa, Dnipropetrovsk e Kryvyi Rih. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha scritto su Twitter che oltre 120 missili sono stati lanciati in Ucraina questa mattina dalla Russia: «Oltre 120 missili anciati dal »malvagio mondo russo« per distruggere infrastrutture critiche e uccidere civili in massa». 

 

28 DICEMBRE- CIVILI IN FUGA DA KHERSON: «BOMBE RUSSE 70-80 VOLTE AL GIORNO». GLI ANALISTI: «MA NEL LUGANSK SUCCESSO UCRAINO»

Centinaia di civili terrorizzati dai bombardamenti russi sono in fuga dalla città meridionale di Kherson, code di macchine si formano ai posti di blocco in uscita dall’area metropolitana. Lo scrive la Bbc pubblicando le foto delle auto in fila il 25 dicembre, proprio il giorno di Natale 400 residenti hanno abbandonato la loro città. «Prima i russi ci bombardavano da sette a 10 volte al giorno, ora sono 70-80 volte, tutto il giorno. È troppo spaventoso. Amo l’ Ucraina e la mia cara città. Ma dobbiamo andare», ha raccontato una donna partita in treno con la famiglia. L’evacuazione è facilitata dal governo ucraino. L’esercito russo ha lasciato Kherson l’11 novembre scorso.

Le forze ucraine hanno ottenuto un grande successo lungo la linea del fronte Svatove-Kreminna, nella regione di Lugansk: riferisce l’Istituto per lo studio della guerra (Isw), think tank statunitense, citando numerose fonti russe e rilanciato dai media di Kiev. Uno dei blogger militari russi ha affermato che le truppe ucraine hanno catturato una roccaforte russa vicino a Chervopopivka, a circa 5 chilometri a nord-ovest di Kreminna. Le forze ucraine stanno probabilmente avanzando in quest’area almeno dal 23 dicembre.

Allo stesso tempo, i russi hanno affermato che le forze ucraine si stavano riorganizzando e trasferendo rinforzi dalla regione di Kharkiv per riprendere le operazioni offensive sulla linea Kreminna-Svatove. «Le forze ucraine hanno probabilmente ottenuto un successo maggiore nell’ Ucraina nord-orientale rispetto a quanto precedentemente stimato da Isw. Il capo dell’amministrazione regionale di Kharkiv Oleg Synegubov ha dichiarato il 27 dicembre che le truppe russe occupano l’1,6% del territorio della regione di Kharkiv», hanno detto gli analisti.

I soldati ucraini probabilmente hanno liberato Dvorichna, Novomlynsk e Tavilzhanka nell’oblast di Kharkiv nord-orientale e Kolomiychikha nell’oblast di Lugansk, dato che sia fonti russe che ucraine hanno riferito di bombardamenti di questi insediamenti da parte della Russia il 27 dicembre.

 

27 DICEMBRE - LAVROV, DA PENTAGONO MINACCE SU ASSASSINIO PUTIN

Dichiarazioni rilasciate da "funzionari anonimi" del Pentagono in merito a un «attacco decapitante» contro il Cremlino parlano di una minaccia di tentato omicidio del presidente Vladimir Putin, afferma il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista all'agenzia Tass. "Alcuni 'funzionari anonimi' del Pentagono hanno effettivamente espresso la minaccia di sferrare un 'attacco decapitante' al Cremlino, che in realtà è una minaccia di tentato omicidio del presidente russo", ha detto Lavrov. "Se tali idee sono davvero ponderate da qualcuno, allora questo qualcuno dovrebbe pensare meglio alle possibili conseguenze di tali piani", ha affermato il ministro degli Esteri russo. "Il corso politico dell'Occidente, che mira alla totale repressione della Russia, è estremamente pericoloso: presenta rischi di uno scontro armato diretto tra potenze nucleari". Ha detto ancora Lavrov. Il ministro degli Esteri russo ha sottolineato che Mosca ha affermato più volte che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che "non deve mai essere scatenata". E' l'Occidente invece che - secondo Lavrov - "con speculazioni irresponsabili" afferma "che la Russia sia presumibilmente sull'orlo dell'uso di armi nucleari contro l'Ucraina". 

Intanto il governo ucraino punta a tenere un vertice di pace entro la fine di febbraio, preferibilmente alle Nazioni Unite con il segretario generale António Guterres come possibile mediatore, nel periodo del primo anniversario dell'invasione lanciata dalla Russia. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un'intervista all'Associated Press. Alla domanda se inviteranno la Russia al vertice, Kuleba ha risposto che prima Mosca dovrà accettare di essere perseguita per crimini di guerra da un tribunale internazionale: «Solo in questo modo possono essere invitati».

 

26 DICEMBRE - DRONE UCRAINO CONTRO UNA BASE MILITARE RUSSA: TRE MORTI

Tre persone sono morte in un attacco di un drone ucraino a un aeroporto militare nella regione russa di Saratov sventato dalle difese aeree di Mosca, ha dichiarato oggi il ministero della Difesa russo. «Il veicolo aereo senza pilota ucraino si stava avvicinando all’aeroporto di Engels a bassa quota», si legge in un comunicato citato dall’agenzia Tass. «In conseguenza della caduta di pezzi del drone abbattuto, tre tecnici militari che si trovavano alla base sono stati feriti mortalmente», continua Mosca, secondo cui nessun aereo russo è stato colpito o danneggiato nell’attacco. Lo scorso 5 dicembre droni ucraini avevano colpito l’aeroporto di Engels e un’altra base militare russa nella regione di Ryazan.

Intanto, secondo quanto affermato dal vice premier russo Alexander Novak, la Russia è pronta a riaprire il gasdotto Yamal verso l’Europa. Nonostante la guerra, ha aggiunto, il mercato europeo rimane «aperto» per il Gnl russo e che in 11 mesi del 2022 le forniture di gas naturale liquefatto sono aumentate a 19,4 miliardi di metri cubi, con una previsione di 21 miliardi entro fine anno. Novak afferma che c’è ancora un deficit di gas in Europa, quindi Mosca è pronta a riprendere i rifornimenti tramite il gasdotto Yamal-Europe e sta tenendo negoziati su un aumento delle forniture attraverso la Turchia dopo la creazione di un hub del gas nel Paese di Erdogan.

 

25 DICEMBRE - PUTIN: «LA RUSSIA PRONTA A NEGOZIARE». ALLARME AEREO IN DIVERSE REGIONI DELL'UCRAINA

La Russia è pronta a negoziare con tutte le parti coinvolte nella guerra in Ucraina. Lo ha affermato il presidente Vladimir Putin, accusando Kiev e i suoi alleati occidentali di «rifiutarsi» di negoziare. Lo riporta il Guardian. Parlando in un’intervista alla televisione di stato Rossiya 1, Putin ha dichiarato: «Siamo pronti a negoziare con tutti i soggetti coinvolti su soluzioni accettabili, ma dipende da loro: non siamo noi a rifiutarci di negoziare».

Questa mattina è stato lanciato un allarme aereo in Ucraina. Lo riporta l’Ukrainska Pravda. A darne notizia è anche il Guardian precisando che «le sirene stanno suonando a Kiev e in altre regioni ucraine». L’amministrazione comunale della capitale ucraina ha esortato le persone a recarsi nei rifugi dopo l’annuncio dell’allerta. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che l’Occidente punta a «dividere» la Russia e si è detto «sicuro al 100% che distruggeremo i Patriot Usa». È salito intanto a sedici morti e 64 feriti il bilancio del bombardamento russo nella regione di Kherson avvenuto ieri.

 

24 DICEMBRE - ZELENSKY, PIANO DI PACE IN 10 PUNTI PER IL 24 FEBBRAIO

Aggiornamento ore 14

Le truppe russe hanno bombardato il territorio della regione di Kherson 74 volte nelle ultime 24 ore, uccidendo e ferendo civili. «Il nemico ha attaccato senza pietà i quartieri residenziali della città di Kherson per tutto il giorno, sono stati registrati 36 attacchi. I proiettili russi hanno colpito strutture critiche, asili, una scuola, un ospedale, negozi, una fabbrica, case private e condomini». Lo ha dichiarato Yaroslav Yanushevych, capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, riporta Ukrinform. In particolare, un bambino è stato portato in ospedale con ferite multiple da schegge e una ragazza è in gravi condizioni.

Il bilancio, al momento, è di almeno 8 morti, secondo quanto dichiara l’ufficio del procuratore generale ucraino, citato dal Kyiv Independent. Lo stesso bilancio parla di 17 feriti, ma alcuni media, come Ukrinform, citando Kyrylo Tymoshenko, vice dell’ufficio di presidenza ucraino, presenta un bilancio di 35 feriti. I bombardamenti hanno colpito anche un mercato affollato dove è scoppiato un incendio. A terra, secondo le testimonianze dei giornalisti presenti, diversi corpi, anche quello di un uomo ucciso nella sua auto. Un altro uomo, la cui auto era stata fatta saltare in aria, aveva gravi ferite alla testa.

 

Aggiornamento ore 9

La proposta della pace, a un anno dalla guerra. Volodymyr Zelensky lavora a un piano in 10 punti per porre fine al conflitto che ormai da oltre 300 giorni devasta l’Ucraina. Con l’intenzione - secondo il Wall Street Journal, che cita diplomatici Ue e ucraini - di presentarlo intorno al 24 febbraio prossimo, primo anniversario dell’invasione e periodo in cui si teme di più l’arrivo in Ucraina di una nuova offensiva russa su vasta scala. Fino a quella data, l’idea di Kiev è massimizzare le riconquiste territoriali con «più vittorie possibili», per poi presentarsi più forti ad un eventuale tavolo negoziale.

Per il giornale americano, il leader ucraino ne ha già parlato con Biden durante la visita a Washington. E del piano di pace di Kiev «ne abbiamo parlato» anche coi partner del G7, ha riferito il segretario di Stato americano Antony Blinken. «Posso solo dirvi che stiamo valutando ciò che ha proposto» Zelensky, ha aggiunto il capo della diplomazia Usa, secondo cui la formula di Kiev è «un buon inizio», ma senza specificare quanto tempo ci vorrà a Stati Uniti e Ucraina per valutare congiuntamente il piano.

Per quanto però si possa parlare di pace, per ottenerla bisogna che ci sia la volontà di entrambi i fronti. E dal Cremlino si sono affrettati a dire che a loro non risulta che da parte ucraina ci siano piani di pace, perchè Kiev «non tiene conto della realtà attuale». Se da una parte infatti l’incontro Zelensky-Biden ha suggellato ancora di più un’alleanza vitale per l’Ucraina, dall’altra ha infiammato le tensioni tra Usa e Mosca, con l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, che giudica la visita del presidente ucraino un segnale che Usa e Ucraina «non sono pronti per la pace», definendo a questo punto «probabile uno scontro fra Russia e Stati Uniti».

Con il conflitto pronto ormai a varcare le porte del 2023, persino Vladimir Putin ha usato per la prima volta la parola «guerra» parlando dell’offensiva militare giovedì in conferenza stampa.

Intanto, continuano a cadere le bombe in tutta l’Ucraina, con le autorità ucraine che riportano attacchi su Kharkiv e a Kherson, dove due civili sono morti e un asilo è rimasto danneggiato in un attacco degli invasori. Kiev ha registrato una «enorme» carenza di elettricità, fino al 50% del fabbisogno, con la capitale ucraina colpita da blackout di emergenza. Dall’altra parte del fronte, i filorussi hanno denunciato l’esplosione di un’autobomba dei «terroristi di Kiev» a Melitopol, che ha provocato due feriti. Giovedì invece l’ex vice premier e direttore generale dell’agenzia spaziale russa Roskosmos, Dmitry Rogozin, insieme al governatore dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr), Vitaly Khotsenko, sono rimasti feriti a Donetsk durante bombardamenti delle forze ucraine.

 

23 DICEMBRE - L’IRA DI MOSCA SU ZELENSKY: «FIGLIO DI P... OCCIDENTALE».  DIECIMILA TOMBE TROVATE A MARIUPOL. PUTIN, PATRIOT OBSOLETI.

Zelensky è rientrato in Ucraina dopo la storica visita in Usa e il discorso al Congresso in cui ha ringraziato per gli aiuti concessi a Kiev: «Non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia». Prima di rientrare, il presidente ucraino ha incontrato Duda in Polonia. Ira di Mosca. Dura Zakharova: «Zelensky è «il figlio di p... dell’Occidente». 

Putin intanto dichiara: «I Patriot statunitensi promessi a Kiev sono obsoleti, la Russia troverà un "antidoto"». E ha aggiunto: «Firmerò un decreto con misure di risposta al price cap sul petrolio lunedì o martedì». E Washington denuncia: «La Corea del Nord ha dato armi alla milizia Wagner in Ucraina». Ci sono oltre 10.000 nuove tombe a Mariupol e dintorni, la città martire della guerra in Ucraina. La maggior parte delle tombe, precisa l’agenzia AP, si trovano nel cimitero di Staryi Krym.

 

22 DICEMBRE - ZELENSKY NEGLI USA ACCOLTO COME UN EROE. BIDEN INVIA ALL'UCRAINA I MISSILI PATRIOT

La guerra in Ucraina non è finita ma Volodymyr Zelensky è più convinto che mai di riuscire a sconfiggere le forze di Vladimir Putin e di arrivare ad una «pace giusta» che, per il leader di Kiev, significa nessun compromesso sulla sovranità e l’integrità del suo Paese. Nella sua prima visita all’estero dall’inizio della guerra il presidente ucraino viene accolto come un eroe alla Casa Bianca da Joe Biden che ne elogia il coraggio e gli assicura il sostegno degli Stati Uniti «per tutto il tempo necessario». Oltre a concedergli i tanto agognati sistemi di difesa Patriot, da tempo richiesti da Kiev. «Non sarete mai da soli», ha assicurato il presidente americano durante la conferenza stampa nella East Room addobbata per le feste natalizie. «La battaglia dell’Ucraina fa parte di qualcosa di più grande. Gli americani si oppongono ai bulli e lottano per la libertà», ha sottolineato Biden.

«I Patriot saranno un asset critico per l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione della Russia», spiega il presidente americano rimarcando tuttavia che non si tratta di «un’escalation poichè sono sistemi di difesa»

 

21 DICEMBRE - USA A PUTIN: AIUTEREMO L'UCRAINA FINO A QUANDO SARÀ NECESSARIO

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà oggi in visita alla Casa Bianca e al Congresso Usa. Lo conferma un alto funzionario americano in un briefing con un ristretto numero di giornalisti. «Zelensky era desideroso di compiere il suo primo viaggio all'estero negli Stati Uniti per ringraziare il Paese del sostegno bipartisan» alle forze di Kiev, ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca. «La visita di Zelensky a Washington è un messaggio degli Stati Uniti a Putin e al mondo che aiuteremo l'Ucraina per tutto il tempo necessario», ha proseguito.

«Sono in viaggio verso gli Stati Uniti per rafforzare la resilienza e le capacità di difesa dell'Ucraina», ha confermato il presidente ucraino in un tweet. «In particolare, il presidente degli Stati Uniti ed io discuteremo della cooperazione tra l'Ucraina e gli Stati Uniti. Terrò anche un discorso al Congresso e una serie di incontri bilaterali».

 

20 DICEMBRE - ANCORA MORTI A KHERSON

Due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite nel corso degli attacchi russi di ieri nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto il governatore della regione, Yaroslav Yanushevych, come riporta il Kyiv Independent. Yanushevych ha sottolineato che le forze russe hanno attaccato la regione 42 volte, utilizzando artiglieria, mortai, lanciarazzi multipli, carri armati e missili.

[[(article) Due giornalisti italiani «colpiti dai russi a Kherson». Uno è ferito IL VIDEO]]

19 DICEMBRE - STOP ELETTRICITÀ A KIEV E IN 10 REGIONI DOPO ATTACCO RUSSO

L'erogazione di corrente elettrica è stata interrotta a Kiev e in 10 regioni dell'Ucraina in seguito agli attacchi russi della notte scorsa: lo ha reso noto il gestore elettrico. Il sistema energetico ucraino si trova questa mattina in una situazione difficile, sono in corso interruzioni di corrente di emergenza in 10 regioni e la ripresa potrebbe richiedere «molto tempo», ha fatto sapere il fornitore di energia statale ucraino Ukrenergo, come riporta Ukrainska Pravda.

L’operatore ha osservato che i droni lanciati dai russi hanno cercato di colpire le strutture energetiche in tutto il Paese per tutta la notte. «Grazie al lavoro professionale delle forze di difesa aerea, il nemico non ha raggiunto completamente il suo obiettivo, ma sfortunatamente sono state colpire diverse infrastrutture», si legge in un comunicato.

Le unità del Servizio di emergenza statale stanno lavorando in queste ore per ripristinare l’erogazione della corrente elettrica. Le situazioni più difficili si segnalano nelle regioni centrali, orientali e nelle aeree del fiume Dnipro. Programmi di interruzioni di emergenza dell’energia elettrica sono stati introdotti nelle regioni di Sumy, Kharkiv, Poltava, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kirovohrad, Zhytomyr, Chernihiv, Cherkasy, Kiev e nella capitale ucraina.

 

18 DICEMBRE - «LA GUERRA FINIRA' IN ESTATE»

La guerra in Ucraina non finirà prima della prossima estate. Lo sostiene Oleksiy Arestovych, consigliere dell’Ufficio del Presidente dell’ Ucraina, intervenuto - come riporta l’agenzia Unian - alla trasmissione «Feygin Live». «Può essere qualificato come un conflitto prolungato - ha aggiunto - ovvero che dura da uno e mezzo a due anni. Un conflitto prolungato non piace a nessuno ed è parzialmente pericoloso. Anche Sun Tzu ha detto che alla guerra piace la velocità e non piace la procrastinazione». Secondo il capo della direzione principale dell’intelligence ucraina, il maggiore generale Kyryl Budanov, i combattimenti in Ucraina dovrebbero terminare entro l’estate del 2023.

Vladimir Putin intanto è disposto ad accettare la morte o il ferimento di 300.000 soldati russi, tre volte le perdite di Mosca sinora. Lo ha detto un paese membro della Nato al New York Times. Persone vicine al leader del Cremlino hanno rivelato, inoltre, che è pronto a sacrificare vite e denari "per un periodo di tempo indefinito". Un messaggio che secondo il quotidiano è stato recapito anche all'amministrazione Biden. "Non importa quanti soldati russi vengano uccisi o feriti sul campo di battaglia, la Russia non si arrenderà", avrebbero detto funzionari russi in un raro incontro faccia a faccia con omologhi americani il mese scors

 

 

17 DICEMBRE - TORNANO LUCE E ACQUA A KIEV. ANCORA POSSIBILE UN ACCORDO SU ZAPORIZHZHIA

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, stamane ha riferito che tutti i residenti della capitale ucraina hanno riavuto accesso all’acqua, dopo le interruzioni provocate dagli attacchi russi ieri sulla capitale. Il riscaldamento è stato ripristinato per metà della città e l’elettricità è stata restituita a due terzi della popolazione. «Ma i programmi delle interruzioni di emergenza sono in fase di implementazione perchè il deficit di elettricità è notevole», ha spiegato Klitschko su Telegram. In tutto il Paese - riferisce il Guardian - oggi si sta lavorando per ripristinare l’elettricità negli ospedali, nei sistemi di riscaldamento e in altre infrastrutture critiche dopo l’ultima ondata di raid russi, che ieri hanno lasciato diverse città al buio, al freddo e senz’acqua.

«Ci sono ancora possibilità di raggiungere un accordo su una zona di protezione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia ma è troppo presto per dire che l’accordo è vicino». Lo ha detto alla Tass Mikhail Ulyanov, rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali aggiungendo: «Lunedì scorso si è tenuto a Parigi un incontro tra il direttore generale dell’Aiea e il primo ministro ucraino Denis Shmygal. Per quanto ne sappiamo, questo argomento è stato discusso in dettaglio durante questi colloqui. Pertanto, il processo continua e ci sono possibilità di raggiungere un accordo. Allo stesso tempo è troppo presto per dire che ci stiamo avvicinando a un accordo».

E una notizia è stata riferita nelle ultime ore dal al Wall Street Journal. All’inizio della guerra in Ucraina, Vladimir Putin ha ordinato al leader ceceno Ramzan Kadyrov di occupare la sede del governo di Kiev e assassinare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferiscono al quotidiano funzionari dell’intelligence e della sicurezza ucraini secondo le quali Kadyrov fu convocato al Cremlino tre settimane prima dell’invasione per «studiare una strategia». Il signore della guerra ceceno, che si è definito in più di un’occasione «soldato di Putin», ha svolto un ruolo strategico nella guerra della Russia contro l’Ucraina.

 

16 DICEMBRE - BOMBARDATA KIEV, LA CAPITALE UCRAINA SENZ'ACQUA. «MOSCA HA RAPITO 40 BAMBINI UCRAINI»

La capitale dell’ Ucraina è rimasta senza fornitura idrica a causa dei bombardamenti russi di questa mattina, ha reso noto il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko. «A causa dei danni all’infrastruttura energetica, ci sono interruzioni nell’erogazione dell’acqua in tutte le zone della capitale», ha dichiarato. E ha aggiunto che i treni della la metropolitana non viaggiano perchè le stazioni servono come rifugio per i cittadini.

All'alba questa mattina, il governatore di Zhytomyr, nell’ovest dell’ Ucraina, aveva avvisato i cittadini della minaccia di un «massiccio attacco missilistico». Le sirene stanno risuonando anche a Kiev e nelle regioni di Kharkiv, Vinnytsia, Chernihiv, Mykolaiv e Kirovohrad. L’amministrazione comunale della capitale ha chiesto ai residenti di correre nei rifugi. Lo riferiscono i media ucraini.

A Kryvyi Rih, città meridionale di origine del presidente Volodymyr Zelensky, un edificio residenziale è stato colpito e potrebbero esserci vittime sotto le macerie: ha scritto su Telegram il vice capo dell’amministrazione presidenziale Kyrylo Tymoshenko, Il sindaco della città dell’ Ucraina centrale Poltava, Oleksandr Mamai, ha affermato che l’intera regione è senza elettricità, indicando che la Russia ha colpito le infrastrutture energetiche nell’area, riportano i media ucraini.

I militari russi hanno preso 40 bambini ucraini da Lysychansk e Severodonetsk e li hanno portati nella regione di Stavropol, sul territorio della Federazione Russa. L’accusa arriva dal Centro di resistenza nazionale, come riporta Ukrinform. «Gli occupanti hanno effettuato esami medici sui bambini ucraini - sostiene il Centro di resistenza nazionale - per inviarli in apposite strutture. Nel prossimo futuro i bambini non saranno restituiti ai genitori fino a quando non andranno loro stessi a prenderli, poi la famiglia non potrà tornare indietro perchè i russi hanno imposto la legge marziale. Inoltre i bambini sono sottoposti a propaganda da parte dei russi sulle cause della guerra, utilizzando famosi attori, atleti e blogger russi».

 

15 DICEMBRE - KIEV: «CAMERE TORTURA BIMBI A KHERSON-KHARVIV». MOSCA: «NESSUNA TREGUA NATALE-CAPODANNO PREVISTA IN UCRAINA»

A Kherson e nella regione di Kharkiv i russi hanno allestito camere di tortura per i bambini durante l’occupazione, secondo il commissario per i diritti umani del parlamento ucraino. Il Cremlino fa sapere intanto che nessuna tregua di Natale o Capodanno in Ucraina è prevista nell’agenda della Russia.

La Russia sta ammassando truppe e armi per una nuova grande offensiva invernale in Ucraina. È quanto emerge infatti dagli ultimi briefing del presidente Volodymyr Zelensky e dei suoi generali ripresi dal settimanale britannico The Economist. Un attacco su vasta scala dal Donbass, da sud o anche dalla Bielorussia potrebbe essere sferrato già a gennaio o al massimo in primavera. Le truppe di Mosca punteranno a respingere le forze ucraine e potrebbero persino organizzare un secondo tentativo di prendere la capitale Kiev.

 

14 DICEMBRE - BOMBE SULLE CITTA' UCRAINE, COLPITE ALTRE INFRASTRUTTURE. ESPLOSIONI A KIEV

Le forze russe hanno pesantemente bombardato la notte scorsa le città di Nikopol e Marhanets, nella regione di Dnipropetrovsk, nell’ Ucraina meridionale. «I russi hanno attaccato tutta la notte il distretto di Nikopol con sistemi a lancio multiplo Grad e Uragan e con l’artiglieria pesante - ha scritto Reznichenko -. Il nemico ha preso di mira due città, Nikopol e Marhanets. Più di 50 proiettili sono stati sparati contro le aree residenziali». A Nikopol, sono stati danneggiati anche un gasdotto, alcune linee di trasmissione dell’energia elettrica e diverse case unifamiliari. A Marhanets, sono state colpite tra l’altro una decina di case unifamiliari, gasdotti e linee di trasmissione dell’energia elettrica. Esplosioni sono state sentite stamani anche a Kiev: due edifici amministrativi nel distretto di Shevchenkivskyi sono stati danneggiati dai detriti di uno dei numerosi droni kamikaze lanciati oggi dalle forze russe contro la capitale ucraina.

 

13 DICEMBRE - AIUTI PER UN MILIARDO ALL'UCRAINA PER SUPERARE L'INVERNO

La conferenza internazionale a sostegno dell'Ucraina organizzata a Parigi ha permesso di raccogliere quasi un miliardo di euro in donazioni per aiutare la popolazione a trascorrere l'inverno dopo che gli attacchi russi hanno gravemente danneggiato la rete di infrastrutture del paese. Lo ha annunciato la responsabile della diplomazia francese Caterina Colonna. «Gli aiuti raggiungono o addirittura superano gli 800 milioni di euro chiesti dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky - ha dichiarato Colonna durante una conferenza stampa congiunta con il premier ucraino Denys Chmygal -. Anzi sono felice di annunciare che abbiamo superato questa cifra e che siamo vicini al miliardo di euro».

«Il nostro Paese non sprofonderà nell'oscurità», ha detto a sua volta Chmygal che ha espresso soddisfazione per il «segnale potente» di sostegno all'Ucraina inviato dal «mondo civilizzato». «Siamo grati a tutti i paesi che rimangono nostri alleati in questo momento buio», ha aggiunto Chmygal, ribadendo che l'Ucraina riconquisterà la sua sovranità e integrità territoriale. La conferenza di sostegno all'Ucraina ha riunito 70 delegazioni di paesi e organizzazioni internazionali. Del miliardo di euro raccolti, 415 milioni saranno destinati al settore energetico, 25 milioni per l'acqua, 38 milioni per l'alimentazione, 17 milioni per la salute e 22 per i trasporti. La destinazione degli altri fondi raccolti non è stata al momento precisata.

 

12 DICEMBRE - ANCORA PAURA

Allarme aereo nelle prime ore del mattino nella capitale ucraina di Kiev e in diverse regioni del Paese. Secondo il servizio di allarme antiaereo, citato dalla Tass, le sirene dei raid aerei sono risuonate nella capitale e nelle regioni di Kiev, Cherkassk, Vinnitsa, Kirovograd, Nikolayev, Zhitomir, Odessa e Kharkov. (ANSA).

 

11 DICEMBRE - KIEV CHIUDE A PUTIN: "PACE LONTANA". ODESSA SENZA LUCE PER TRE MESI

Nella città occupata dai russi di Kadiivka, nella regione di Lugansk, si è verificata un'esplosione in un hotel dove si trovava il quartier generale del gruppo russo Wagner. A sostenerlo è il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergei Gaidai, in un messaggio su Telegram riportato da Ukrinform. "A Kadiivka qualcosa è esploso nel quartier generale del gruppo Wagner", ha scritto Gaidai, secondo il quale le perdite per i mercenari sono molto significative.

«La triste verità» è che non è ancora arrivato il momento di negoziare per porre fine alla guerra in Ucraina. Nel 290esimo giorno di invasione, il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba chiude al dialogo con Mosca dopo che ieri Vladimir Putin aveva parlato di un accordo «inevitabile» da trovare prima o poi per mettere fine al conflitto. «La ragione è proprio Putin», ha osservato Kuleba, perchè «se vuoi la pace non mandi missili ogni settimana per distruggere le nostre infrastrutture. Non continui a mandare militari per catturare le nostre città. Non annetti territori che sono di altri». La logica è chiara, la pace è lontana.

Intanto la situazione nella regione di Odessa è molto difficile. Dopo l’attacco russo con droni iraniani, la città e altre località del distretto sono al buio: più di un milione e mezzo di persone nella regione sono senza elettricità. Per riparare il sistema elettrico danneggiato dai droni lanciati dall’esercito russo la notte scorsa su Odessa e la regione potrebbero volerci fino a due o tre mesi: «Se si ha l’opportunità di lasciare temporaneamente la città e le zone rimaste senza corrente, allora vale la pena farlo»: è il messaggio ai residenti lanciato dal Dipartimento dei sistemi energetici della regione di Odessa dopo la comunicazione dell’operatore elettrico statale Dtek che ha avvertito dei tempi lunghi per il ripristino della corrente. 

 

10 DICEMBRE - LA CITTA' DI ODESSA COMPLETAMENTE AL BUIO. KIEV: «NON E' ANCORA TEMPO DI PACE»

La città di Odessa, nel sud dell’Ucraina, è quasi del tutto priva di elettricità dopo l’attacco di «droni kamikaze» russi la notte scorsa: lo ha reso noto su Telegram il consigliere della presidenza ucraina, Kyrylo Tymoshenko. «Per il momento la città è senza elettricità», ha scritto Tymoshenko precisando comunque che le infrastrutture essenziali, compresi gli ospedali e i reparti di maternità, hanno accesso alla corrente elettrica. «La situazione rimane difficile, ma è sotto controllo», ha sottolineato.

Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba guarda con favore ad un possibile ruolo della Santa Sede in una futura trattativa di pace, ma afferma che quel momento non è ancora arrivato e che chiunque voglia aiutare il processo, «non può essere neutrale» e non può mettere Russia ed Ucraina sullo stesso piano. Perché, dice, «se vuoi la pace, non mandi missili per distruggere». 

 

9 DICEMBRE - BOMBE RUSSE SU KHARKIV, 4 FERITI. MOSCA: "SCAMBIO DI DETENUTI NON MIGLIORA LE RELAZIONI CON GLI USA"

Quattro persone sono rimaste ferite ieri sera in seguito a un attacco delle forze russe nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina nord-orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleg Synegubov, come riporta Ukrainska Pravda. «Gli occupanti russi hanno colpito una casa privata nella regione di Kharkiv, è scoppiato un incendio in una casa privata. Purtroppo c’è un uomo ferito», ha scritto Synegubov, aggiungendo successivamente che altre tre persone erano rimaste ferite: un uomo e due donne.

Nel mirino anche Kherson: «I russi hanno sparato contro l’edificio dell’ospedale di Kherson, i proiettili hanno danneggiato il reparto pediatrico e l’obitorio. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito». Lo ha detto il capo dell’amministrazione militare dell’oblast di Kherson Yaroslav Yanushevich, citato da Ukrainska Pravda, specificando che nella regione sono stati sparati oltre 60 colpi in un giorno e otto persone sono rimaste ferite.

I colloqui tra Russia e gli Stati Uniti per lo scambio di Viktor But con Brittney Griner «hanno riguardato esclusivamente» questa questione «ed è sbagliato trarre conclusioni ipotetiche secondo cui questo potrebbe essere un passo verso il superamento della crisi che abbiamo attualmente nelle relazioni bilaterali»: lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, in un’intervista al quotidiano Izvestia ripreso dall’agenzia Interfax. Secondo Peskov, «le relazioni bilaterali continuano a rimanere in uno stato triste». 

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8 DICEMBRE - NOVE CIVILI UCCISI NEL DONETSK. PAZIENTI UCRAINI DIMESSI A FORZA PER FARE SPAZIO A SOLDATI RUSSI. 

Nelle ultime 24 ore nove civili sono rimasti uccisi durante i bombardamenti russi nella regione di Donetsk, ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale Pavlo Kyrylenko. «Il 7 dicembre i russi hanno ucciso 9 civili della regione di Donetsk: 6 a Kurakhovo, 1 nel villaggio di Krasnohorivka, 1 a Ivanovka e 1 a Bakhmut», ha detto Kyrylenko aggiungendo che altre 15 persone nella regione sono rimaste ferite.

Le autorità di occupazione russe stanno dimettendo con la forza i pazienti civili dagli ospedali nella parte occupata della regione di Lugansk (est), anche se non hanno ancora terminato le cure: lo ha reso noto il Centro nazionale di resistenza dell’esercito ucraino, come riporta il Kyiv Independent. Il Centro spiega che i civili vengono cacciati per far posto ai militari russi feriti.

L’ex ministro dell’agricoltura russo Alexander Tkachev, oligarca vicino a Vladimir Putin, ha sequestrato 161.874 ettari di terreno in Ucraina poco dopo l’invasione del Paese da parte della Russia. Lo riporta il Wall Street Journal citando i tre proprietari terrieri che hanno perso i loro terreni, finiti nelle mani della società russa Agrocomplex. Le autorità militari di Kiev stanno indagando sul caso per accertare se ci sia stato un esproprio ai danni delle società ucraine HarvEast, Nibulon e Agroton. «La Russia sta prendendo il controllo dell’economia nei territori occupati e lo usa per guadagnare il controllo su tutta l’area», denuncia Dmitry Skorniakov, amministratore delegato di HarvEast.

 

 

7 DICEMBRE - ATTACCO RUSSO NELLA NOTTE A ZAPORIZHZHIA, SI CONTANO I FERITI. I DRONI UCRAINI COLPISCONO NUOVI AEROPORTI

La minaccia di una guerra nucleare «sta aumentando». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, che ha aggiunto: «La Russia considera le armi nucleari come uno «strumento di difesa» per rispondere a un eventuale attacco. «Non siamo impazziti», ha proseguito il presidente russo. «Sappiamo cosa sono le armi nucleari, abbiamo questi mezzi che si trovano in uno stadio più sviluppato e moderno di qualsiasi altro Paese al mondo. Ma non abbiamo intenzione di agitare queste armi come un rasoio davanti a tutto il mondo. Si tratta di un fattore di deterrenza». 

Nella notte l’esercito russo ha colpito il distretto di Zaporizhzhia con droni e missili S-300: «Sono state distrutte abitazioni private. Tre persone, tra cui una ragazza di 15 anni, sono rimaste ferite», riporta Telegram. Le sirene d’allarme hanno invece risuonato ieri sera in un aeroporto militare della città russa di Engels, nella regione di Saratov a centinaia di chilometri dall’Ucraina: si tratta della stessa base russa attaccata da droni di Kiev nei giorni scorsi. Continuano infatti gli attacchi di Kiev con i droni agli aeroporti russi, facendo salire al massimo il livello di allerta a Mosca. Ieri nella regione di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina, è stato colpito uno scalo dove un serbatoio di carburante ha preso fuoco ed è bruciato per ore. Un segnale che per il Cremlino conferma l’esigenza di prendere tutte «le misure necessarie per garantire la sicurezza» di fronte «ai continui attacchi terroristici di Kiev sul territorio russo».

 

6 DICEMBRE- PIOGGIA DI MISSILI SULL'UCRAINA IN RISPOSTA AI DRONI UCRAINI SULL'AEROPORTO. PUTIN VISITA IL PONTE CON LA CRIMEA DOPO LA RICOSTRUZIONE: «NON RINUNCIAMO ALLA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA»

 

Attacco ieri in profondità nel territorio russo da parte di due droni ucraini, che stamani hanno colpito di nuovo ma vicino al confine. A causa di un «attacco di droni nell’area dell’aeroporto di Kursk, un serbatoio di stoccaggio del petrolio ha preso fuoco. Non ci sono state vittime», ha detto Roman Starovoyt sui social media.

La risposta Russa non si è fatta attendere: ieri sul territorio ucraino una pioggia di missili nel corso di 17 raid aerei. Lo ha reso noto questa mattina lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine nel suo rapporto quotidiano ricordando - come già era emerso ieri - che nel complesso i missili erano 70, di cui più di 60 sono stati abbattuti dalle forze di Kiev. Lo riporta Unian. Ieri «il nemico ha lanciato un massiccio attacco missilistico contro infrastrutture critiche e civili in Ucraina - si legge nel rapporto -. Sono stati colpiti edifici residenziali e infrastrutture critiche a Vinnitsa, Kiev, Mykolaiv, Odessa e altre regioni del nostro Stato». Le forze russe hanno effettuato ieri anche 38 attacchi con sistemi a lancio multiplo. Secondo lo Stato Maggiore, inoltre, permane la minaccia di ulteriori attacchi missilistici russi alle strutture del sistema energetico e alle infrastrutture critiche in tutta l’ Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin ha visitato il ponte che collega la Crimea con il territorio della Federazione, colpito da un attentato nell’ottobre scorso. Il presidente ha attraversato il ponte, che è stato riparato, e ha parlato con alcuni degli operai che vi stanno lavorando, riferisce l’agenzia Tass.

La Russia non rinuncerà al controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia per creare una zona di sicurezza nucleare: lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, come riporta il Kyiv Independent. «Il ritiro della Russia dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia o il trasferimento del controllo su di essa a qualche terza parte è fuori discussione», ha affermato ieri Zakharova. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si era augurato il due dicembre scorso di raggiungere un accordo con la Russia e l’Ucraina entro la fine dell’anno sulla protezione della centrale attualmente occupata dalle truppe di Mosca. In precedenza, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva smentito quanto affermato da fonti ucraine secondo le quali le truppe russe intendevano ritirarsi dalla centrale. 

5 DICEMBRE - RAZZI RUSSI CONTRO IMPIANTI ENERGETICI DI ZAPORIZHZHIA

Un drone ha colpito oggi la pista della base aerea russa di Engels-1, nella regione di Saratov, danneggiando due bombardieri Tu-95: lo riporta Ukrainska Pravda aggiungendo che almeno due militari sono rimasti feriti e sono stati ricoverati in ospedale.

Il presidente francese Emmanuel Macron mantiene comunicazioni regolari col suo omologo russo Vladimir Putin. Lo ha detto lo stesso Macron in un’intervista a Cbs. «Mantengo sempre regolari contati diretti con Putin. L’isolamento è la cosa peggiore», ha aggiunto il presidente francese osservando come «l’unica strada per trovare una soluzione» al conflitto in Ucraina è tramite trattative.

Intanto la notte scorsa i russi hanno attaccato le infrastrutture industriali ed energetiche di Zaporizhzhia. Lo fa sapere Anatoly Kurtev, segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhya, come riporta Ukrainska Pravda. Kurtev ha chiarito che le informazioni complete su feriti e vittime sono in fase di chiarimento.

Attaccata anche la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Kryvyi Rih, nel sud del Paese: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare, Oleksandr Vilkul, come riporta Ukrinform. «Kryvyi Rih. Diverse potenti esplosioni hanno scosso la città. Non filmate e non pubblicate nulla sui social media», ha scritto Vilkul senza specificare se ci sono feriti o vittime.

 

4 DICEMBRE - MASSICCIO ATTACCO DI MOSCA IN DONBASS. E A MARIUPOL SPUNTA UNA NUOVA BASE MILITARE RUSSA

Combattenti dell’unità speciale «Karlson» hanno innalzato la bandiera ucraina sulla riva sinistra della regione di Kherson. Lo annunciano le forze armate ucraine, come riporta Ukrinform, dopo che il 15 novembre l’esercito di Kiev aveva liberato la città di Kherson sulla riva destra del Dnipro. Dopo la liberazione di Kherson, i russi hanno continuato a bombardare: la regione è stata bombardata 28 volte nelle ultime 24 ore e sotto il fuoco russo è finito anche il centro oncologico. Intanto, mentre il Cremlino annuncia la possibilità di una visita ’a tempo debitò di Vladimir Putin, immagini satellitari rilanciate dalla Bbc, mostrano che Mosca sta consolidando la sua presenza militare, in particolare a Mariupol, la città portuale catturata nei mesi scorsi, dove sta costruendo una nuova grande base militare. Le foto mostrano un nuovo complesso a forma di U vicino al centro della città: sul tetto la stella rossa, bianca e blu dell’esercito russo con la scritta «dall’esercito russo al popolo di Mariupol».

E continuano gli attacchi dell'esercito russo nel Donbass. «Nelle ultime 24 ore oltre 30 attacchi con sistemi missilistici, 16 attacchi aerei sono stati lanciati sulle posizioni delle truppe e degli insediamenti ucraini lungo la linea di contatto. Colpite infrastrutture civili nelle regioni di Kharkiv, Kramatorsk e Donetsk», riferiscono le Forze armate di Kiev, aggiungendo di aver «respinto gli assalti delle unità militari della Federazione in 17 località». 

 

3 DICEMBRE - BOMBARDATA PER TUTTA LA NOTTE LA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA

Bombardato per tutta la notte dall’esercito russo il distretto di Nikopol, nella regione orientale di Dnipropetrovsk, nella zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia: danneggiati gasdotti e le reti elettriche. «I russi hanno bombardato il distretto di Nikopol per tutta la notte, ma il centro del distretto è stato il più colpito.

Più di 30 proiettili nemici sono caduti su Nikopol (di fronte alla centrale nucleare) ma fortunatamente le persone non sono rimaste ferite. Due dozzine di abitazioni, fabbricati agricoli, reti elettriche e gasdotti e 50 sono stati danneggiati», ha detto il capo militare regionale Valentin Reznichenko.

«I russi stanno aspettando che la temperatura in Ucraina scenda a meno dieci gradi per sferrare il colpo più duro al Paese», ha detto il capo dell’ufficio presidenziale Mykhailo Podolyak, come riportano i media ucraini. «Mi sembra che ora le tattiche della Russia siano leggermente cambiate: stanno aspettando un aumento del gelo, che la temperatura scenda a meno dieci gradi e solo allora vogliono sferrare il colpo più sensibile all’Ucraina. Vogliono farci congelare», ha affermato Podolyak

 

2 DICEMBRE- PUTIN: «ATTACCHI RUSSI? RISPOSTA FORZATA E INEVITABILE A PROVOCAZIONI UCRAINE»

Pacchi insanguinati contenenti occhi di animali sono stati spediti alle ambasciate e ai consolati ucraini in cinque paesi europei. Lo denuncia il ministero degli esteri ucraino, come riporta Unian, affermando che le minacce sono giunte alle ambasciate ucraine in Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Croazia, Italia, ai consolati generali di Napoli, Cracovia e al consolato di Brno (Repubblica Ceca). Ignoti hanno anche danneggiato l’ingresso della residenza dell’ambasciatore dell’Ucraina in Vaticano. «È in corso una campagna ben pianificata di terrore e intimidazione delle ambasciate e dei consolati dell’Ucraina», ha affermato Kuleba.

Il presidente russo Vladimir Putin, in una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha definito gli attacchi missilistici russi in Ucraina «una risposta forzata e inevitabile agli attacchi provocatori di Kiev contro le infrastrutture civili russe, tra cui il ponte di Crimea e impianti energetici»: lo riferisce il Cremlino, ripreso dalla Tass.

Biden intanto apre alla possibilità di parlare con Putin, «se mostra segnali di volere cessare la guerra», per un possibile negoziato sull’Ucraina. E nell’incontro con Macron si parla anche di una conferenza internazionale a Parigi il 13 dicembre per raccogliere aiuti per Kiev. Mosca rifiuta tuttavia le condizioni americane per i colloqui. I

l portavoce del Cremlino spiega che per la Russia è impossibile accettare la condizione posta da Washington, cioè che prima le truppe di Mosca lascino il territorio ucraino. Il ministro degli Esteri Tajani: «È l’ora di una pace giusta per l’Ucraina, ma Mosca deve dare segnali concreti e non bombardare la popolazione».

 

1 DICEMBRE - ZELENSKY: SEI MILIONI DI PERSONE SENZA ELETTRICITA'. IL GOVERNO PUNTA A PROROGARE FINO AL 2023 GLI AIUTI ALL'UCRAINA

«A partire da questa sera, circa 6 milioni di cittadini nella maggior parte delle regioni del nostro Paese sono disconnessi dall’elettricità. La situazione rimane molto difficile nella capitale, così come nelle regioni di Kiev, Vinnytsia, Leopoli, Odessa, Khmelnytskyi e Cherkasy». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video-messaggio alla nazione, come riporta Ukrinform. «Ingegneri energetici e servizi pubblici, tutti i nostri servizi stanno facendo di tutto per stabilizzare il sistema e dare alle persone più energia più a lungo», ha assicurato.

Intanto in Italia, il Consiglio dei ministri in programma oggi, esaminerà il decreto legge annunciato dal ministro della Difesa Guido Crosetto per prolungare al 2023 il sostegno, tra cui anche la possibilità di inviare aiuti militari, dell’Italia all’Ucraina. Il testo di maggioranza impegna il governo a prorogare l’autorizzazione, previo atto di indirizzo delle Camere, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina, ma punta anche a «promuovere e sostenere tutte le iniziative diplomatiche volte a creare le condizioni per un negoziato di pace», a «promuovere il rilancio dell’Onu», a «limitare gli effetti della crisi umanitaria in atto» e «contribuire alla tenuta degli accordi in materia di sicurezza alimentare».

Intanto fanno discutere le parole di Serghei Lavrov. Papa Francesco dice di volere mediare sull’Ucraina ma recentemente «ha fatto delle dichiarazioni non cristiane» sulle crudeltà commesse in particolare da membri di due nazionalità della Russia, cioè i Ceceni e i Buriati. Il ministro degli Esteri russo lo ha detto in una conferenza stampa. «Il Vaticano ha detto che ciò non si ripeterà e che probabilmente c’è stato un malinteso, ma questo non aiuta ad aumentare l’autorità dello Stato pontificio», ha aggiunto Lavrov.

 

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