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Violenza sessuale a Firenze
La denuncia di una turista

Immagine emblematica di una aggressione
Immagine emblematica di una aggressione
Immagine emblematica di una aggressione
Immagine emblematica di una aggressione

FIRENZE

Una nuova violenza sessuale si sarebbe consumata a Firenze e ancora una volta ai danni di una giovane statunitense. La vittima, questa volta, non è una delle tante studentesse che arrivano in riva all’Arno per passare un periodo nelle sedi italiane delle loro università, ma una turista di 24 anni arrivata da pochi giorni con due amiche.

Lunedì sera aveva deciso di andare a divertirsi in una delle discoteche più note del centro, lo Yab. Qui avrebbe conosciuto un giovane straniero e con lui, dopo aver bevuto diversi cocktail e ballato per diverse ore, si sarebbe allontanata. Una volta rientrata al bed and breakfast dove con le amiche aveva preso una stanza, ha raccontato a loro di essere stata violentata. Sono state proprio le amiche a chiamare il 118 e poi i carabinieri. Per la ragazza, portata al pronto soccorso, è scattato il codice rosa mentre i militari hanno avviato le indagini. Non è chiaro neppure dove sarebbe avvenuta la violenza sessuale, se in strada o all’interno dell’androne di un palazzo. I carabinieri hanno cominciato la ricerca delle immagini delle telecamere della discoteca e di sicurezza della città per verificare il racconto della giovane.

Sempre a Firenze, nei giorni scorsi, un’altra giovane ma questa volta italiana, avrebbe subito molestie da parte di un gruppo di ragazzi italiani mentre passeggiava in una strada del centro intorno alle 23.30. A raccontarlo è stata la stessa giovane sul suo profilo Facebook. E lo ha fatto soprattutto per ringraziare «l’unica persona» intervenuta per salvarla, un venditore abusivo di rose di origine bengalese. La giovane scrive che solo grazie a lui può raccontare questa storia e invita tutti a ripensare la loro opinione sugli stranieri. Ma, soprattutto, rivolge un appello alle donne perché «noi tutte dovremmo trovare la forza di dire ciò che ci accade, anche se proviamo vergogna, dobbiamo trovare il coraggio di parlare, per essere solidali e per non abituarci a questa mentalità machista e per liberarcene», conclude nel post in cui campeggia anche la foto del bengalese.

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