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Tezze sul Brenta

Tragico tuffo da una scogliera alle Canarie. Muore un 18enne

Luca Valente 18 anni di Tezze sul Brenta è morto dopo essersi tuffato dalla Cala del Caracol alle Canarie
Luca Valente 18 anni di Tezze sul Brenta è morto dopo essersi tuffato dalla Cala del Caracol alle Canarie
Luca Valente 18 anni di Tezze sul Brenta è morto dopo essersi tuffato dalla Cala del Caracol alle Canarie
Luca Valente 18 anni di Tezze sul Brenta è morto dopo essersi tuffato dalla Cala del Caracol alle Canarie

Luca Valente, un giovane di 18 anni di Tezze sul Brenta (Vicenza), che si trovava nell’isola spagnola ospite del fratello, è morto dopo essersi tuffato dalla Cala del Caracol, scogliera molto frequentata dagli appassionati, con una caratteristica scala a spirale che porta in cima. Il giovane, che viveva con la mamma Monica, lascia nel dolore il papà Graziano, i nonni e il fratello Riccardo di 23 anni. Da pochi giorni lo aveva raggiunto a Maspalomas, dove vive da un anno insieme alla compagna Debora.

La disgrazia è avvenuta nel pomeriggio di giovedì scorso, intorno alle 18. Le prime informazioni parlano di un arresto cardiorespiratorio che ha colpito il diciottenne subito dopo il tuffo, non è certo se per un impatto o un malore. Luca è stato recuperato in acqua dal servizio d’emergenza delle Canarie ed è stato trasferito all’ospedale di Las Palmas, dove è deceduto durante la notte.

 

La notizia della sua morte è giunta ai familiari come un fulmine a ciel sereno. Luca era partito martedì per festeggiare il suo diciottesimo compleanno assieme al fratello, al quale era tanto legato. «Gli aveva fatto una sorpresa – racconta mamma Monica -. Riccardo non se lo aspettava, ne è stato felicissimo».

Si trattava del secondo viaggio del giovane. In settembre era andato a trovare il fratello per la prima volta. In quell’occasione aveva scoperto la passione per i tuffi, che aveva iniziato a praticare dalle scogliere più belle dell’isola. E aveva voluto tornare al più presto.
«Si era innamorato della gente di quel posto, un luogo così bello e per lui così diverso dalla quotidianità - raccontano i genitori di Debora -. Conosceva bene la zona e anche la scogliera. Sinceramente non sappiamo ancora cosa e come sia successo. Siamo stati avvisati dell’accaduto nella notte di giovedì e abbiamo avvertito subito Monica». 

 

Quella di Luca doveva essere una settimana di vacanza, accanto agli affetti ai lui più cari, con la sua gioia di vivere. «Era un giovane spensierato - aggiunge la mamma -. Un po' taciturno, fuori da certe mode perché non usava i social né cellulari sofisticati. Era buono, tranquillo. Un ragazzo d’altri tempi. Vivevamo in simbiosi noi due. Quando era tornato a casa, a settembre, mi aveva detto: “quell’isola mi prende, mamma”. E quell’isola se lo è portato via».

I familiari hanno ancora notizie e frammentarie in merito alla disgrazia. Domani il fratello avrà un colloquio con l’ambasciata italiana. «È ancora troppo presto per sapere con certezza cosa sia accaduto - continua mamma Monica -. Di sicuro c’è che Luca non tornerà più. Doveva rientrare giovedì prossimo».

 

Gli amici, accorsi a portare conforto alla donna straziata dal dolore, ricordano Luca con brevi frasi, ancora sconvolti e increduli. «Lo abbiamo visto crescere, assieme a Riccardo lo abbiamo preso sotto la nostra ala - raccontano -. Ma facciamo fatica a parlare di lui, adesso, così. Mancano le parole. Ricordiamo che, tornato dal viaggio a settembre, dopo aver rivisto suo fratello, era felice, cambiato. E così, ha colto subito l’occasione. Non appena ha saputo che un amico ritornava in Spagna, si è aggregato a lui ed è partito».

Nella casa di via Concordia in tanti stanno portando conforto alla famiglia, a questa mamma che, con la sua gentilezza, è pronta ad accogliere le persone che passano anche solo per un saluto. Non è facile. Forse è ancora troppo presto per realizzare. 

 

Elena Rancan

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