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Tragedia nel Bresciano

Non tira il freno a mano, guardia giurata muore travolta dalla sua auto durante un controllo

La vittima aveva 51 anni ed era di Bassano Bresciano: era impegnata in un giro di ronda in un cantiere della Valsabbia
Il luogo dell'infortunio costato la vita alla guardia giurata, una donna di 51 anni
Il luogo dell'infortunio costato la vita alla guardia giurata, una donna di 51 anni
Il luogo dell'infortunio costato la vita alla guardia giurata, una donna di 51 anni
Il luogo dell'infortunio costato la vita alla guardia giurata, una donna di 51 anni

Tragedia ad Agnosine, provincia di Brescia, nella notte: una guardia giurata sarebbe rimasta schiacciata dalla sua stessa auto durante un giro di ronda in un'azienda della Valsabbia.

La vittima aveva 51 anni

La donna che ha perso la vita nella notte aveva 51 anni ed era di Bassano Bresciano: era impegnata nel giro di ronda nel cantiere Terna di Agnosine. Sembra che per la guardia giurata fosse il primo giorno di controlli in quella specifica azienda del territorio valsabbino. La chiamata ai soccorsi è avvenuta attorno all'una di notte di oggi, domenica 18 settembre 2022.

La dinamica dell'infortunio in Valsabbia

Dai primi accertamenti emerge che non fosse tirato il freno a mano della vettura che era accesa e parcheggiata su un falso piano. Ulteriori accertamenti serviranno anche a vagliare eventuali guasti meccanici. Il veicolo si sarebbe messo in movimento e la portiera avrebbe colpito la 51enne rimasta schiacciata: la donna, da ciò che emerge dai primi riscontri, sarebbe morta sul colpo. Ad accorgersi del dramma una persona che abita non lontano dal cantiere e che ha dato l'allarme. Sono intervenuti i vigili del Fuoco che hanno estratto il corpo - rimasto schiacciato sotto l'auto -, i carabinieri della Compagnia di Salò, il personale dell'Areu e di Ats.

L'appello del sindacato

I sindacati del territorio e le organizzazioni nazionali da tempo lanciano l'allarme sulle condizioni di lavoro nel settore. Cristian Perrone, delegato Cgil, definisce "insostenibile la situazione, non solo per il contratto scaduto da 7 anni. Le autorità che dovrebbero tutelarci a livello di sicurezza non supportano i lavoratori ma in primo luogo le aziende: ci hanno lasciato soli. Noi crediamo che non si dovrebbe permettere a una collega - o a un collega - di uscire in pattuglia in solitudine, per trascorrere tante ore al volante spostandosi da un luogo all'altro del territorio", spiega Perrone che svolge questo mestiere "da 23 anni". E aggiunge "che in alcuni istituti i turni sono massacranti e lo straordinario di fatto è una prassi programmata, cui per il lavoratore diventa difficile sottrarsi. Ma non si può andare al lavoro per morire: in questo ambito e in tutti gli altri".

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