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Morto Khashoggi, Lory ricorda
«Il rubino e sei mesi da favola»

Adnan Khashoggi
Adnan Khashoggi
Adnan Khashoggi
Adnan Khashoggi

È morto al St. Thomas’ Hospital di Londra, dopo una lunga malattia, Adnan Khashoggi, il miliardario saudita che negli anni Settanta e Ottanta si era costruito un’immensa fortuna come mediatore nella vendita di armi tra governi occidentali e mediorientali. Khashoggi, sposato in seconde nozze con un’italiana convertitasi all’Islam, il 25 luglio avrebbe compiuto 82 anni. Leggendarie restano le sue feste, che organizzava a bordo dei suoi yacht a partire dal «Nabila», ma anche a Londra o Monte Carlo.

«Per me quella storia resta un ricordo bello, Adnan era un uomo solare, giocoso, da lui ho avuto molto anche se poi ho capito che ciò che desideravo non si esauriva con la ricchezza», afferma Lory Del Santo. La showgirl veronese ebbe una storia appassionante con Khashoggi negli anni Ottanta, durata circa sei mesi. «Ci siamo conosciuti a Cannes, me lo ha presentato un amico: una sera, in discoteca, mi aveva preannunciato che mi avrebbe fatto fare un incontro eccezionale. E così fu. Khashoggi si innamorò di me, cominciammo a frequentarci e quelli furono mesi molto belli perchè davvero lui, con generosità, mi fece entrare nella sua vita. Amava fare regali, e ne ricevetti di straordinari: con lui non ti mancavano mai sorprese».

Come il rubino a forma di cuore, straordinario pendente di una collana («hanno sempre detto che era un anello, non so perchè, si tratta di una collana», spiega Lory) e il famoso anello che Lory rifiutò: «Era una forma molto strana: rappresentava l’universo, erano diversi anelli che si incastravano tra loro su più piani, come una scultura. Mi pareva troppo ingombrante, troppo impegnativo per il mio stile di allora e non lo presi. In cambio mi regalò un braccialetto. Oggi, in realtà, ripensandoci, l’avrei tenuto, chissà perchè allora proprio non mi era piaciuto».

Sulla fine della storia, dopo viaggi da favola e soggiorni in case da mille e una notte, Lory spiega che «ho comunque capito che sarei stata una delle tante. E poi i soldi non sono tutto: sono molto utili, e piacciono a tutti. Ma io avevo una grandissima voglia di fare carriera, volevo apparire e soprattutto amavo molto la mia libertà: la libertà di potere dire no ad una vita da favola se comporta compromessi che non ti senti di accettare. Di lui ho, comunque, un bellissimo ricordo».

Alessandra Galetto

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