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Il discorso di fine anno

Mattarella: «Il 2021 dev'essere l'anno della sconfitta del virus, l'anno dei costruttori»

Sergio Mattarella durante il discorso di fine anno
Sergio Mattarella durante il discorso di fine anno
Mattarella, il discorso di fine anno

In piedi, al piano terra della Palazzina alla Vetrata, con vista sul cortile di onore del Quirinale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è presentato agli italiani per il discorso di fine anno. Un intervento breve, di circa 15 minuti. Il Presidente ha indossato la mascherina fino all’ultimo momento, togliendosela poco prima dell’inizio del discorso. Una scenografia sobria. Alle spalle del Presidente, di lato, le bandiere dell’Europa, dell’Italia e del Quirinale. davanti un leggio trasparente

 

 

«Vorremmo tornare alla vita di prima, aspiriamo a riappropriarci della nostra vita»

«Il virus, sconosciuto e imprevedibile, ci ha colpito prima di ogni altro Paese europeo. L’inizio del tunnel. Con la drammatica contabilità dei contagi, delle morti. Le immagini delle strade e delle piazze deserte. Le tante solitudini. Il pensiero straziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari».

«La pandemia ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. Basti pensare alla previsione di un calo ulteriore delle nascite, spia dell’incertezza che il virus ha insinuato nella nostra comunità. È questa la realtà, che bisogna riconoscere e affrontare»

«Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa»

 

IL VACCINO

«La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Il vaccino è un segno di responsabilità verso gli altri. «La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Io mi vaccinerò, non appena sarà il mio turno». 

 

LA SOLIDARIETA'

 «La pandemia ci ha fatto riscoprire e comprendere quanto siamo legati agli altri; quanto ciascuno di noi dipenda dagli altri. Come abbiamo veduto, la solidarietà è tornata a mostrarsi base necessaria della convivenza e della società. Solidarietà internazionale. Solidarietà in Europa. Solidarietà all’interno delle nostre comunità»

Il 2021 è «un anno in cui ciascuno di noi è chiamato anche all’impegno di ricambiare quanto ricevuto con gesti gratuiti, spesso da sconosciuti».

«Da persone che hanno posto la stessa loro vita in gioco per la nostra, come è accaduto con tanti medici e operatori sanitari. Ci siamo ritrovati nei gesti concreti di molti. Hanno manifestato una fraternità che si nutre non di parole bensì di umanità, che prescinde dall’origine di ognuno di noi, dalla cultura di ognuno e dalla sua condizione sociale. È lo spirito autentico della Repubblica».

 «La fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce così: tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone». «La pandemia ha accentuato limiti e ritardi del nostro Paese. Ci sono stati certamente anche errori nel fronteggiare una realtà improvvisa e sconosciuta. Si poteva fare di più e meglio? Probabilmente sì, come sempre. Ma non va ignorato neppure quanto di positivo è stato realizzato e ha consentito la tenuta del Paese grazie all’impegno dispiegato da tante parti» come le Forze Armate e le Forze dell’Ordine. 

 

IL FUTURO

«La sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l’unità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà.L’Italia ha le carte in regola per riuscire in questa impresa.

Care concittadine e cari concittadini,quello che inizia sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese.La ripartenza sarà al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela».

 

 

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