<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Centenario della Marcia su Roma

Raduno di camicie nere a Predappio: in duemila al corteo cantando «Faccetta nera» tra fez e saluti romani

Non solo adulti con le camicie nere, anche bambini vestiti di nero, con fez in testa, seguono il corteo con i genitori a Predappio, nella commemorazione organizzata dagli Arditi.
Saluto romano al raduno a Predappio
Saluto romano al raduno a Predappio
Saluto romano al raduno a Predappio
Saluto romano al raduno a Predappio

È il giorno delle camicie nere a Predappio, che si sono date appuntamento nel paese del Forlivese dove è nato e dove è sepolto Benito Mussolini, per commemorare il 100esimo anniversario della Marcia su Roma. In piazza Sant’Antonio, si sono radunati i nostalgici del fascismo, arrivati un po' da tutta Italia, per raggiungere in corteo, organizzato dal presidente degli Arditi di Ravenna, Mirco Santarelli, il cimitero di San Cassiano, dove, dal 1957, si trova la cripta del duce. Lì una novità: nessun discorso da parte degli Arditi, ma Orsola Mussolini, pronipote di Benito, rivolge un saluto ai partecipanti. In piazza Sant’Antonio un po' alla volta arrivano i pullman dai quali scendono le delegazioni di Arditi e i raggruppamenti dei reduci della Rsi con i gonfaloni.

File fuori dai negozi per fare incetta di gadget fascisti

File fuori dai tre negozi che vendono felpe, t-shirt e gadget del duce a Predappio, dove oggi i nostalgici del fascismo celebrano il 100esimo anniversario della Marcia su Roma. Da Ferlandia una trentina di persone aspettano di entrare e poi escono con le borse piene. Sconti per le felpe con la scritta "Boia chi molla", 9 euro una, 15 euro due, 20 euro per la felpa "Marcia su Roma". In vetrina busti del duce di ogni tipo, aquile imperiali, e anche una maglietta con il volto dell’ex capitano della Lazio Paolo Di Canio e la scritta "Orgoglio italiano".

In corteo verso il cimitero cantando «Faccetta nera»

È partito in silenzio il corteo: un migliaio di persone dirette verso il cimitero di San Cassiano dove è sepolto nella cripta di famiglia Benito Mussolini, nel giorno in cui si commemora il centenario della Marcia su Roma (in realtà il 28 ottobre). Il gruppo ha chiesto ai giornalisti di non stare in mezzo al corteo. Durante il concentramento, prima della partenza, qualcuno dei manifestanti ha teso il braccio per fare il saluto romano. A un certo punto il gruppo ha intonato «Faccetta nera».

Non solo adulti con le camicie nere, anche bambini vestiti di nero, con fez in testa, seguono il corteo con i genitori a Predappio, nella commemorazione della Marcia su Roma organizzata dagli Arditi. La manifestazione si è diretta verso la cripta del duce. Scandito per tre volte il grido "per sua eccellenza Benito Mussolini", con la risposta dei camerati. Poi l’inno italiano e "Allarmi siam fascisti".

Il saluto romano finale al «camerata Mussolini» 

«Camerata Benito Mussolini!», «Presente!» gridano per tre volte i nostalgici del Ventennio quando il corteo arriva al termine, davanti al cimitero di Predappio. I saluti e i ringraziamenti ai presenti, circa duemila alla fine, quest’anno sono arrivati direttamente da Orsola Mussolini, pronipote del Duce. Dal palchetto allestito sulle scale del cimitero Mirco Santarelli degli Arditi chiede di mettersi una mano sul cuore invece che fare il saluto romano per commemorare Il Duce, per non rischiare una denuncia di apologia di fascismo, ma il consiglio non viene rispettato da tutti visto che in molti alzano il braccio, in attesa di entrare nella cripta. «Ci aspettavamo tanta gente ma non così - dice Orsola Mussolini - sono venuti da diverse parti d’Italia e persino dall’estero. Ci sono anche degli spagnoli, della falange, con la Spagna, Franco, c’è sempre stato un grande rapporto».

Suggerimenti