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Dopo la tragedia di Caldes

L'Italia valuta il trasferimento di massa degli orsi dal Trentino. Proteste animaliste

Lo striscione comparso ad Arsiè
Lo striscione comparso ad Arsiè
Lo striscione comparso ad Arsiè
Lo striscione comparso ad Arsiè

ANSA) - TRENTO, 11 APR - Si svolgeranno domani, 12 aprile, a Caldes i funerali di Andrea Papi, il runner 26enne ucciso da un orso nei boschi che sovrastano il paese. Mentre l’intera val di Sole si prepara a una giornata di lutto cittadino, Roma e Trento trattano i primi provvedimenti che vanno dall’abbattimento di orsi "problematici" e dai trasferimenti di massa agli spray anti- orso per i forestali e i poliziotti.

Un piano di trasferimento di massa degli orsi dal Trentino ad altre zone sarà valutato da Ministero dell’Ambiente e Provincia autonoma di Trento con lo scopo di mantenere un numero sostenibile di esemplari sul territorio trentino. Sulla gestione degli orsi sulle Alpi sarà istituito un tavolo tecnico fra ministero, provincia e Ispra. Trento potrà decidere, per gli esemplari aggressivi, anche l’abbattimento.

 

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Sono questi alcuni dei punti discussi durante l’incontro a Roma fra il ministro, Gilberto Pichetto, e il presidente della provincia, Maurizio Fugatti. Il governatore ha evidenziato la necessità di portare il progetto di reintroduzione dell’ orso in Trentino, risalente al 1999, al suo obiettivo originario.

Il ministro ha confermato la piena collaborazione del Ministero dell’Ambiente e ha raccomandato a Fugatti la massima condivisione con Ispra delle procedure che porteranno all’individuazione dei soggetti ritenuti potenzialmente pericolosi per l’uomo, nei confronti dei quali il governatore ha la facoltà di adottare misure di abbattimento. Durante un incontro di Fugatti con il vicepremier Matteo Salvini si è anche parlato della dotazione (anche per le forze dell’ordine) dello spray anti- orso, come già avviene in altri Paesi. Sulla questione interviene anche Reinhold Messner. «La convivenza con lupi e orsi su un territorio antropizzato e di piccole dimensioni com’è il nostro, non è più sostenibile», afferma.

Gli animalisti si oppongono invece a quello che definiscono «lo sterminio degli orsi» (Lndc). Al confine con il Veneto l’associazione centopercentoanimalisti ha appeso la scritta «Benvenuti nella terra dove ammazzano gli orsi». In queste ore sta facendo il giro del web anche l’audio registrato lo scorso dicembre da un giovane ingegnere di Ausonia, che afferma di essere stato aggredito e ferito da un orso durante un escursione nella valle di Comino. In Lucchesia, una donna di 50 anni sarebbe invece stata morsa da un lupo in una zona isolata di Porcari, nel tentativo di difendere il suo cane.

 

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Domani, alle ore 15, nella piccola chiesa parrocchiale di Caldes i parenti e amici saluteranno il runner ucciso dall’orsa. Per l’intera giornata sarà lutto cittadino in val di Sole. Nel frattempo i promotori del sito ruralpini.it, da sempre critico nei confronti del progetto di ripopolamento Life Ursus, rilanciano «come atto simbolico di solidarietà e vicinanza l’appello che sta diffondendosi sui social affinchè la sera del giorno dei funerali venga esposto un lumino acceso sulle finestre delle case».

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