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L'ordinanza del ministro Speranza

Il Veneto resta zona gialla. Zaia: «Ma non facciamoci illusioni»

Controlli dei vigili in via Mazzini (Marchiori)
Controlli dei vigili in via Mazzini (Marchiori)
Controlli dei vigili in via Mazzini (Marchiori)
Controlli dei vigili in via Mazzini (Marchiori)

Dopo l’ordinanza che firmerà il ministro Speranza per il passaggio di 3 regioni alla fascia arancione e di 2 in quella gialla, lo stivale si colora cosi: le regioni arancioni sono Calabria, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia, FVG.

 

Quelle gialle: Liguria, Sicilia, Sardegna, Lazio, Molise, Veneto, Provincia autonoma di Trento.

 

Sono rosse: la Provincia autonoma di Bolzano, la Toscana, Abruzzo, Campania, Valle d’Aosta.

 

IL MONITO DI ZAIA. «Il Veneto resta zona gialla, ma non abbassiamo la guardia! Proibito cullarsi nelle illusioni: i prossimi giorni saranno decisivi per il futuro della sanità pubblica veneta», scrive il presidente sulla sua bacheca Facebook. «Come ho detto infinite volte, questa non è una gara e non si vince niente. Rivolgo a tutti un forte appello alla responsabilità perché si rispettino al massimo il distanziamento sociale senza alcun tipo di assembramento, l'uso costante della mascherina, l'igiene continua delle mani. Non posso dimenticare che stiamo fronteggiando ben tremila ricoveri». 

E prosegue: «Rispetto e responsabilità non sono da rivolgere solo alla salute pubblica e personale, ma anche a chi quei tremila malati li cura con rischio evidente anche per la propria salute personale e con totale abnegazione. Il mio non è un appello di maniera ma una vera e propria chiamata al popolo veneto perché faccia squadra: ogni singolo cittadino deve sentirsi direttamente coinvolto nella battaglia contro questo virus subdolo, sapendo che i prossimi giorni saranno determinanti» .

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