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Il monitoraggio

Il Veneto resta in zona gialla. Cinque regioni arancioni, la Valle d'Aosta rossa

Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firma le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 3 maggio.

È in area rossa la regione Valle D’Aosta. Sono in area arancione le regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Tutte le altre regioni, compreso quindi il Veneto, e province autonome sono in area gialla.

 

 

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La Valle d'Aosta passa in rosso, la Sardegna diventa arancione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 3 maggio. Sulla base dei dati del nuovo monitoraggio, sono in area arancione anche le Regioni Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia. Tutte le altre Regioni, compreso il Veneto, e province autonome sono in area gialla.

 

CONFERENZA STAMPA DELLA CABINA DI REGIA «In molti paesi europei c'è una curva in crescita, mentre in Italia c'è una decrescita ma sempre lenta della curva. Per quanto riguarda l'incidenza riportiamo due flussi: quelli Iss, che vede una decrescita a domenica scorsa ed è pari a 146 contro 157 della settimana precedente». Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. «Decresce l'età mediana dei casi di Covid-19 in Italia - ha aggiunto - collocandosi a 42 anni. E calano i casi nelle varie fasce d'età, prova indiretta dell'efficacia della vaccinazione, così come calano i casi tra gli operatori sanitari». «Il quadro complessivo - sottolinea Brusaferro - resta ancora di un livello impegnativo nonostante una diminuzione dei nuovi casi. Tre regioni hanno un Rt maggiore di 1 e anche se l'incidenza è in diminuzione resta ancora elevata. Quindi occorrono misure di mitigazione».

 

ZONA ROSSA A SABAUDIA Pronta la zona rossa anche per la zona di Bella Farnia, a Sabaudia, in provincia di Latina dove ieri, nel corso di uno screening organizzato dalla Asl, è stata rilevata la positività di 80 cittadini indiani su un totale di 550 tamponi effettuati. «Dobbiamo garantire di limitare al massimo i flussi e, comunque chi arriva faccia la quarantena, anche se negativo al tampone, in luoghi separati, sono stati attivati gli hotel. Chiaramente non si potrà fare se i numeri sono grossi, vanno limitati». Lo dice il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in riferimento agli arrivi dall'India.

 

VIRUS, LE VARIANTI In Italia la variante inglese è pari al 91,6% dei casi, mentre quella brasiliana riguarda il 4,5%. Lo evidenzia la nuova indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute. Al 15 aprile scorso le altre varianti del virus SarsCov2 monitorate in Italia sono sotto lo 0,5%, con un singolo caso della cosiddetta variante indiana (B.1.617.2) e 11 di quella nigeriana (B.1.525).

 

LA VARIANTE INDIANA «La variante indiana - ha detto il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in conferenza stampa - è da monitorare. In India probabilmente non è quella dominante ed i casi in crescita probabilmente sono dovuti alla variante inglese, anche se sui grandi numeri si riscontrano molti casi. La svolta è rappresentata dalla campagna vaccinale: l'importante è mettere in sicurezza prima di tutto gli anziani e poi procedere con giovani adulti».

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