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La nota del Segretario Gallagher

Il Vaticano chiede la modifica del ddl Zan contro l'omofobia: «Viola il Concordato»

Letta: « Siamo pronti a guardare i nodi giuridici, ma il ddl Zan è una norma di civiltà»
Richard Gallagher, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati
Richard Gallagher, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati
Richard Gallagher, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati
Richard Gallagher, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati

Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, il disegno di legge contro l’omofobia. Secondo la Segreteria di Stato violerebbe «l’accordo di revisione del Concordato». È stata per questo consegnata all’ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Lo scrive il Corriere della Sera.

 

Il quotidiano ricorda che l’intervento del Vaticano sul governo italiano per il ddl Zan è «un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati». Mai la Santa Sede è infatti intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Un atto che va ben oltre la ’moral suasion’ che spesso la Chiesa ha usato per leggi controverse. Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia che «alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato».

 

Tra le questioni sollevate c’è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la «libertà di pensiero» dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell’espressione delle proprie idee. «Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni», scrive la Santa Sede al governo italiano.

 

LE REAZIONI

«Il Vaticano contro il ddl Zan? Siamo pronti a guardare i nodi giuridici, ma il ddl Zan è una norma di civiltà. Siamo sempre stati favorevoli alle norme contro l’omotransfobia e rimaniamo sempre favorevoli, poi ribadisco che siamo sempre stati aperti al confronto». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, ospite di «Radio anch’io», Rai Radio 1.

 

«Troviamo preoccupante l'ingerenza del Vaticano sulla Legge Contro l'omofobia, peraltro l'art. 7 da loro citato di fatto proibisce qualsiasi corso nelle scuole contro le discriminazioni verso le persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans) e l'art.4 consente di chiamarci malati ed inferiori», dichiara Fabrizio Marrazzo Portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale, «quindi, già cosi la legge non aiuta a combattere i pregiudizi. Cosa vuole il Vaticano la libertà di creare spazi dove le persone LGBT+ possono essere liberamente discriminate? Non bastano le mutilazioni che hanno fatto i parlamentari cattolici alla legge? La maggioranza che sostiene la legge, ed il Governo e Draghi dicano un chiaro NO al Vaticano e migliorino la legge se hanno veramente a cuore la lotta all'omotransfobia. Nei Pride dei prossimi giorni a Milano a Roma, e nelle altre città, saremo in strada per difendere anche la laicità dello Stato»

 

«Sentiamo nostra la preoccupazione del Vaticano su alcuni "contenuti attuali" del Ddl Zan in esame presso la Commissione giustizia al Senato e se non era chiara la questione, ora è chiara a tutti. È un fatto che si ridurrà la libertà garantita alla Chiesa Cattolica e questo in base all’articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato» ha commentato a caldo Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.

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