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LA VICENDA

Caso ginnastica: nuove segnalazioni alla Procura di Brescia

Sono più di tre le ragazze che hanno deciso di parlare dei presunti maltrattamenti subiti per il loro peso. Anche l'istruttrice, ora, vorrebbe dare la sua versione

Un’indagine che non si ferma, anzi si allarga. Altre segnalazioni sono arrivate alla Procura di Brescia che si sta occupando dei presunti maltrattamenti subiti in una palestra da atlete di ginnastica ritmica. Il caso è esploso nei giorni scorsi, quando due di loro sono finite al centro di un esposto arrivato appunto in procura. Nel documento si sarebbe fatto riferimento ai comportamenti tenuti nei loro confronti da un’ istruttrice. Comportamenti che avrebbero spinto le due ginnaste, insieme a un’altra, a lasciare la palestra. Una di loro è già tornata nella struttura dove si allenava prima di passare a quella in cui sarebbero emersi problemi. Da chi la conosce è stato definito «un ritorno a casa» anche solo per il semplice fatto che in precedenza proprio lì l’atleta si allenava.

Nuove segnalazioni dalla Bassa

In Procura a Brescia non si tratta di fare i conti solo con un numero accresciuto di segnalazioni provenienti dalla palestra della Bassa. Non solo un’attività di livello quantitativo, ma anche qualitativo. A quanto si è appreso infatti diverse atlete sarebbero già state sentite dagli inquirenti per ricostruire quanto più dettagliatamente quello che potrebbe essere accaduto. Un’attività non semplice dal momento che si tratta di minori.

Ma non è solo questa la questione. Il contesto in cui si sta svolgendo l’indagine è molto particolare dal momento che l’impegno richiesto è veramente alto. Evidentemente si tratta di capire se il modo in cui venivano educate sfociava nei maltrattamenti.

Si attende la versione dell'istruttrice

Nei giorni scorsi sono emerse notizie relative al modo quanto meno brusco in cui le atlete sarebbero state rimproverate quando il loro peso non sarebbe stato adeguato alle aspettative dell’istruttrice. Una situazione delicatissima in ogni caso, anche alla luce dell’età delle ragazze, tutte minorenni e quindi in più o meno piena adolescenza. Sempre su questa vicenda si registrerebbe anche l’intenzione dell’istruttrice di farsi sentire, la volontà di riferire alle autorità giudiziarie la propria versione dei fatti. Questo, però, fino ad ora non sarebbe ancora accaduto. La situazione potrebbe sbloccarsi entro le prossime settimane, ma al momento non è dato sapere quando.

L'attività della Federazione Ginnastica d'Italia

Le indagini sui primi casi bresciani sono iniziate dalle prime settimane estive, nei mesi scorsi. La chiusura, con richiesta d’archiviazione o notifica del 415 bis, l’avviso in cui la procura rende noto che le indagini sono chiuse e che intende andare avanti nel procedimento penale, potrebbe arrivare in tempi piuttosto brevi. Nel frattempo prosegue il lavoro della Federazione Ginnastica d’Italia per la salvaguardia dei suoi tesserati. Daniela Bucci, psicologa e psicoterapeuta, verrà anche a Brescia ed effettuerà in forma privata una serie di approfondite interviste alle atlete e agli atleti FGI convocati nelle accademie per monitorare eventuali situazioni critiche, nel ruolo di supervisore federale, e riferire poi alla Segreteria generale che trasferirà a sua volta ogni elemento rilevante al Safeguarding Office.

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Mario Pari

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