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IL PREMIER ANDRA' IN PARLAMENTO

Crisi di governo, Draghi: «Venuto meno il patto di fiducia». Mattarella respinge le dimissioni

Il presidente del Consiglio Mario Draghi
Il presidente del Consiglio Mario Draghi
Il presidente del Consiglio Mario Draghi
Il presidente del Consiglio Mario Draghi

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Ma il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per fornire comunicazioni, perché si effettui una valutazione della situazione che si è determinata dopo gli eventi di oggi. Il premier mercoledì sarà in Parlamento.

«Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica». Sono queste le prime parole che aveva pronunciato il Presidente del Consiglio Mario Draghi al Consiglio dei ministri. «Le votazioni di oggi in Parlamento», ha proseguito, «sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo». «In questi giorni da parte mia», ha detto ancora il premier, «c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento, questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più». «Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti», ha concluso. «Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani». 

 

 

Il decreto Aiuti era stato intanto trasformato in legge dal Senato, ma la fiducia al governo è passata senza il voto dei Cinque Stelle. Tutti i senatori del Movimento hanno disertato l’Aula durante lo scrutinio. Alla fine, i sì sono stati 172, 11 più della maggioranza assoluta. Ma lo strappo con l’esecutivo si è consumato e, subito dopo, il presidente del Consiglio Draghi è salito al Quirinale

Molto negativa, intanto, la reazione dei mercati e dell’Europa. Piazza Affari, la peggiore d’Europa, cede il 3,7% mentre il premier sale al Colle. Lo spread con il Bund sale a 215 punti, il rendimento del Btp decennale al 3,35%.

 

L’Europa guarda alla situazione con preoccupazione e stupore. Il capogruppo del Ppe Weber attacca i Cinque Stelle: «Di fronte alla recessione economica e alle continue sfide della guerra russa in Ucraina, l’Europa ha bisogno di un governo stabile a Roma. Disertando il governo Draghi, gli estremisti 5 Stelle non solo peggiorano le prospettive economiche dell’Italia ma anche dell’Europa. Un atteggiamento irresponsabile e incomprensibile». E la capogruppo Castellone: «Gli irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese». 

 

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