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Il caso

Festa Inter, polemiche social e allarme contagi. Fontana: «Effetti tra due settimane»

I tifosi nerazzurri in piazza Duomo (foto ANSA/Mourad Balti Touati)
I tifosi nerazzurri in piazza Duomo (foto ANSA/Mourad Balti Touati)
I tifosi nerazzurri in piazza Duomo (foto ANSA/Mourad Balti Touati)
I tifosi nerazzurri in piazza Duomo (foto ANSA/Mourad Balti Touati)

Non è bastato l’appello dell'Inter a «festeggiare in sicurezza e responsabilmente»: al fischio finale di Sassuolo-Atalanta, 30mila tifosi si sono riversati per le vie del centro di Milano, riempiendo piazza Duomo prima e Largo Cairoli poi, per celebrare il trionfo di Lukaku e compagni. Uno scudetto atteso da undici anni che ha fatto esplodere la gioia della tifoseria nerazzurra, che ha tuttavia scatenato polemiche visto il periodo della pandemia. Anche perché sono stati molti i tifosi poco rispettosi delle regole, tra mascherine e assembramenti, iniziati fin dalle 17 in Duomo. Assembramenti che da molti sono stati considerati eccessivi.

 

Sui social è esplosa così la polemica. «Oggi Milano è nerazzurra. Tra 2 settimane sarà rossa», si legge in un post. «Più che campioni d’Italia siete i coj... d’Italia», scrive un altro utente. «Mi chiedo dov'erano le forze dell'ordine quando accadeva tutto ciò. Forse in qualche locale a fare multe a chi vuole lavorare, perché il problema sono loro e non degli idioti che si ammassano per un pallone. Povera Italia...». Nel mirino anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che, nonostante sia tifoso dell'Inter, non ha commentato lo scudetto, mentre le forze dell’ordine sono intervenute solo per «preservare il sagrato e la Galleria, i cui accessi sono stati chiusi», come ha spiegato la Questura, e per disperdere la folla in alcune occasioni, senza particolari interventi sul rispetto delle norme anti-Covid. «Sindaco, perché i tifosi dell’ Inter possono fare questo casino, e noi comuni mortali dobbiamo rispettare le regole anche per andare a mangiare una pizza?», è uno dei tanti commenti che si legge sulla pagina Facebook del primo cittadino milanese. «Inaccettabili», è la definizione data da Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd, per i tifosi assembrati in Duomo. «Si tratta di un evento annunciato e prevedibile da giorni, eppure l’unico a essere colto di sorpresa è il sindaco Sala che non ha previsto misure per contrastare gli assembramenti», le parole in una nota di Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato.

 

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Era probabile che eventi del genere si potessero verificare - ha detto -. L'importante è che non si verifichino più. Bisogna chiedere alle persone il rispetto delle misure di sicurezza. Mi auguro e spero che non aumentino i contagi, ma questo lo potremo dire tra due settimane». «Speriamo - ha aggiunto Fontana - che situazioni di questo genere non abbiamo determinato nessuna conseguenza e speriamo che in futuro si evitino ulteriori scene di questo genere perché onestamente rischiano di essere un po' pericolose. Speriamo che arrivi prima la vaccinazione». 

 

«Quando il popolo dei tifosi, in modo assolutamente spontaneo e non organizzato, scende in strada per festeggiare lo scudetto atteso da anni, bisogna necessariamente coniugare le ragioni della prevenzione del contagio con la gestione dell'ordine pubblico e con la tutela della incolumità delle persone. Abbiamo valutato che chiudere piazza Duomo, spazio urbano ampio e con numerose vie di esodo, sarebbe stato inevitabilmente occasione di ancora più densi e rischiosi assembramenti, sotto ogni profilo» è quanto dichiara in una nota il prefetto di Milano, Renato Saccone, in merito ai festeggiamenti di ieri sera dei tifosi dell'Inter.

 

«La gioia la si può comprendere però credo che su di essa debba prevalere il senso di responsabilità: 121mila morti devono averci insegnato qualcosa. Onorare la loro morte vuol dire evitare assembramenti», ha detto a Sky TG24 il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. «Tutte le occasioni di assembramento - ha aggiunto - vanno assolutamente evitate, ivi compresi i festeggiamenti dei tifosi della squadra di calcio che ha vinto il campionato».

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