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Detenuto spara nella cella di un carcere: pistola arrivata con un drone

Detenuto spara in carcere
Detenuto spara in carcere
Detenuto spara in carcere
Detenuto spara in carcere

Sparatoria ieri pomeriggio, nel carcere di Frosinone, dove un detenuto ha esploso dei colpi di pistola all’indirizzo di alcune celle. Il detenuto avrebbe minacciato poliziotti penitenziari e detenuti, all’interno di una sezione detentiva.

«Non possiamo accettare una situazione così aberrante - dichiara Stefano Branchi, Fp Cgil Roma e Lazio - il sistema penitenziario è ormai inevitabilmente compromesso, nelle sue sfaccettature generali».

«Carenze organiche, di strumenti, di formazione, di risorse e strutture obsolete sono ormai la punta dell’iceberg che portano ormai a ricadute sempre più frequenti e preoccupanti per l’incolumità psico-fisica di lavoratrici e lavoratori. Urgono serie politiche di investimento nelle carceri - prosegue Branchi - prima che sia troppo tardi, o forse lo è già».

«Mentre attendiamo invano da mesi che la Ministra Cartabia batta un colpo, nella casa circondariale di Frosinone i colpi arrivano, ma dalla pistola in possesso di un detenuto verosimilmente introdotta con un drone. Solo qualche giorno fa, dopo il secondo parto di una detenuta avvenuto in carcere, ci chiedevamo cos’altro dovesse accadere affinché il Governo facesse seguire alle passerelle e agli annunci atti concreti e tangibili. Ora qualcos’altro è accaduto, facendo precipitare - è proprio il caso di dire - in un colpo i nostri penitenziari ai livelli di quasi mezzo secolo fa. A questo punto, anziché i gruppi di lavoro dei giorni scorsi, crediamo che serva costituire una vera e propria unità di crisi magari sotto l’egida di Palazzo Chigi».

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