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Vaccinato il 51% della popolazione

Decreto Covid, Green pass «allargato» e colori delle Regioni: le ipotesi

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In totale le persone completamente vaccinate in Italia, ovvero che hanno completato il ciclo, sono 27.581.936, il 51,07 % della popolazione over 12. Emerge dall’ultimo Report del governo. Allo studio l’ipotesi zona gialla con l’occupazione delle terapie intensive superiore al 5% e con quella dei reparti ordinari oltre il 10%; ma c’è ancora il nodo sull’utilizzo del green pass: le decisioni con tutta probabilità domani con i passaggi in conferenza Stato-regioni, cabina di regia e Cdm. Divide intanto l’ipotesi di obbligo vaccinale per gli insegnanti.

 

Le scelte verranno fatte nelle prossime ore, seguendo lo schema che si ripete da mesi: prima la riunione della Conferenza delle Regioni, che formalizzerà la proposta di modifica dei parametri dei territori, poi - probabilmente tutto nella giornata di mercoledì - la Stato-Regioni, la cabina di regia politica a palazzo Chigi e a seguire il Consiglio dei ministri che dovrebbe approvare il decreto con i nuovi parametri e i criteri per il green pass.

 

COLORI, NUOVI CRITERI

Sul primo punto, non dovrebbero esserci problemi e d’altronde è stato lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza a definire «ragionevole» la richiesta delle Regioni di far pesare di più, nell’attribuzione dei colori, il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori. I 27 milioni di vaccinati con entrambe le dosi e i circa 7 milioni che devono fare il richiamo sono un elemento che non può non essere tenuto in considerazione. «È una riforma che ha senso - ha confermato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli - perché abbiamo la variabile della copertura vaccinale».

Le Regioni chiederanno dunque al governo di superare il parametro dell’incidenza - con 50 casi ogni 100mila abitanti oggi si va in zona gialla, una situazione che potrebbe portare Sicilia e Sardegna già da lunedì in quella fascia - e di considerare solo le terapie intensive e i ricoveri nei reparti ordinari come unici elementi per definire i colori. L’ipotesi sul tavolo, confermata da fonti di governo, è una soglia del 5% per le terapie intensive e del 10% per le aree mediche. Stando all’ultimo monitoraggio, se dovesse passare questo criterio, nessuna regione andrebbe in giallo: la media nazionale di occupazione dei posti letto, sia in terapia intensiva che nelle aree mediche, è al 2%. Ad essere messe peggio, con le rianimazioni, sono la Toscana (3,4%), la Sicilia (3,1%), la Liguria (2,8%) e il Lazio (2,7%) mentre nei reparti ordinari la Calabria è al 5,5%, la Campania al 5,1%, la Sicilia al 4,6%. Numeri al momento comunque lontani dalla soglia di rischio.

 

GREEN PASS

I problemi potrebbero invece esserci sul secondo punto all’ordine del giorno, i criteri per l’utilizzo del green pass, visto che non c’è accordo nella maggioranza. Con il ministro della Salute, appoggiato da esperti e scienziati, che spinge per un uso "estensivo" del certificato, dunque anche per i ristoranti al chiuso, e Matteo Salvini che non ve vuole sapere: «L’allargamento dell’utilizzo del green pass non ha senso. Chi parla di multe, divieti e chiusure danneggia il lavoro, la salute e la vita degli italiani». Posizioni sulle quali si schiera anche il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. «Il green pass ai ristoranti, con i numeri che abbiamo, sembrerebbe una scelta fuori luogo e incomprensibile. Se poi la situazione peggiora, si possono rivedere le scelte».

Le modifiche comunque ci saranno, a partire dalla concessione del pass solo dopo la seconda dose. Molto probabile, inoltre, che l’utilizzo sia esteso oltre che per matrimoni ed eventi anche per aerei, treni, navi a lunga percorrenza, cinema, teatri, concerti, piscine e palestre. E sui ristoranti la mediazione potrebbe essere quella proposta da Costa: una gradualità nell’utilizzo del pass a seconda della situazione. In sostanza, nelle regioni in cui ci sono criticità maggiori si farà un uso più ampio e restrittivo.

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