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Il monitoraggio settimanale

Veneto arancione da martedì 6. Rt nazionale a 0,98. Iss: «La curva decresce, i vaccini funzionano. Ma timori per le terapie intensive»

AGGIORNAMENTO ORE 15.30 - Zona arancione per Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento dal 6 aprile. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore dopo i tre giorni di area rossa nazionale previsti per il 3, 4 e 5 aprile. Lo indicano fonti del ministero della Salute. 

 

Il valore dell'Rt nazionale scende a 0,98 quindi sotto la soglia d’allarme di 1 (la scorsa settimana era a 1,08). Undici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno: si tratta di Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto. L'incidenza nazionale si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana.  

«Nell'ultimo periodo la curva epidemica inizia a decrescere ma si tratta di una decrescita molto lenta». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. 

«I ricoveri sono ancora in crescita e destano preoccupazione i dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive. Ma l'andamento delle vaccinazioni sta rapidamente crescendo», ha aggiunto Brusaferro.  «L’età media di chi contrare l’infezione è stabile ed è intorno ai 40-50 anni ma il numero di nuovi casi tra operatori sanitari rimane basso, a conferma dell’efficacia delle vaccinazioni. C’è anche una decrescita dei casi tra gli over-80, sempre attribuibile alle vaccinazioni».

Secondo il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, «la situazione è in miglioramento ma l'indice Rt è ancora vicino all'1 e anche l'incidenza, che è in lieve diminuzione, è comunque elevata».  

 

ORE 11.30 - Scende a 0,98 sotto la soglia d'allarme di 1 il valore dell'Rt nazionale che la scorsa settimana era a da 1,08. L'incidenza si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana. Sono questi i valori che i tecnici dell'Iss e del ministero della Salute stanno esaminando e che dovrebbero essere confermati nel Monitoraggio settimanale che sarà presentato oggi. 

Resta stabile il numero di nuovi casi in Italia: ieri erano 23.649 contro i 23.904 di mercoledì, ma i morti salgono a 501 (467 mercoledì). Il tasso di positività scende al 6,6%, diminuiscono ricoveri ordinari (-231) ed in terapia intensiva (-22).

 

ORE 9 - Da domani tutte le regioni italiane torneranno in zona rossa per tre giorni. L'ennesimo lockdown per cercare di limitare spostamenti e assembramenti durante le festività pasquali.  Per questo il Viminale, durante il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, ha chiesto ai prefetti di intensificare i controlli. «Un monitoraggio "rigoroso" ma equilibrato - come l'ha definito il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - per verificare il rispetto delle norme anti-covid che da sabato a lunedì vietano gli spostamenti anche nel proprio comune, se non per andare a trovare parenti o amici in massimo di due persone, con minori di 14 anni conviventi».

Intanto cresce l'attesa per il consueto monitoraggio del venerdì. Oggi, 2 aprile, i nuovi dati del ministero della Salute su curva pandemica e Rt stabiliranno i nuovi colori delle regioni che, comunque, non potranno più tornare in giallo almeno fino a maggio, così come previsto dal nuovo decreto che entrerà in vigore il 7 aprile. Chi è a un passo dalla "promozione" dal rosso all'arancione è la Campania, mentre il Veneto, che oggi ha sospeso le vaccinazioni per mancanza di dosi, ci spera. La provincia di Bolzano, invece, torna rosso scuro sulla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, raggiungendo Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Campania e provincia di Trento.

«Noi auspichiamo un passaggio di colore», ha ammesso il governatore del Veneto Luca Zaia. Si va invece verso la riconferma dei colori per tutte le altre regioni.

 

Sul fronte scuola, invece, dal 7 aprile prenderà il via il "nuovo corso" voluto dal governo Draghi. Vietate le ordinanze regionali e ritorno alle lezioni in presenza fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in arancione, con le superiori in classe al 50%. Torneranno sui banchi 5,3 milioni di studenti, su poco più degli 8 milioni in totale. 

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