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I dati nazionali Coronavirus

«Covid, in lenta discesa. Tutte le regioni con Rt sotto l'1 tranne Molise e Veneto»

Brusaferro, presidente Istituto Superiore di Sanità
Brusaferro, presidente Istituto Superiore di Sanità
Brusaferro, presidente Istituto Superiore di Sanità
Brusaferro, presidente Istituto Superiore di Sanità

L’epidemia da Covid-19 in Italia è in una «fase decrescente ma rallentata». Così il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro che spiega: «L’indice Rt »  è sotto 1 in tutte le regioni tranne in Molise e Veneto».

 

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Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza spiega che «dopo una diminuzione della Rt ora abbiamo una sorta alla stabilizzazione, la riduzione è davvero lieve con un lieve incremento dell’Rt che è ora a 0.9. Alcune regioni come Lazio e Lombardia hanno un Rt instabile mentre il Veneto ha un numero di nuovi casi che sembra di nuovo elevato»​.

 

È scattato oggi il lockdown anti-Covid di Natale: L’Italia entra in zona rossa fino al 27. Da oggi aperti solo supermercati e farmacie. Superata la soglia di 70 mila decessi in Italia per coronavirus. Giù al 7,9% il rapporto casi-test. Sono partiti dalla sede della Pfizer a Puurs in Belgio i Tir con i primi vaccini contro il Covid-19. In Italia in arrivo il 26 allo Spallanzani.

 

MORTALITÀ. Sono 737 i pazienti deceduti positivi al Sars-CoV-2 di età inferiore ai 50 anni, pari all’1,2% dei 63.573 totali. In particolare, 190 di questi avevano meno di 40 anni e, tranne una ventina di casi, presentavano patologie preesistenti. È quanto si legge nel nuovo aggiornamento del documento «Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia», elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e basato su dati al 16 dicembre 2020.

 

Dei 63.573 decessi di persone positive al SARS-CoV-2 di cui sono disponibili le informazioni, il 42% riguardava donne e l’età media era 80 anni. Il 37,9% è avvenuto in Lombardia, seguita a distanza dall’Emilia Romagna (10,6%), Piemonte (8,7%) e Veneto (8%). In un campione di quasi 6.000 pazienti di cui è stato possibile osservare la cartella clinica, il numero medio di patologie preesistenti rispetto al contagio era di 3,6. È l’ipertensione la condizione cronica più diffusa nelle vittime: era presente in ben il 66% dei deceduti, seguita da diabete (29,2%), cardiopatia ischemica (27%) e demenza (23,2).

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