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Il voto in diretta

Conte ottiene la fiducia alla Camera con 321 voti favorevoli e 259 contrari

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Operazioni di voto alla Camera
Operazioni di voto alla Camera
Conte alla Camera

Aggiornamento ore 20.48:

Terminato il voto di fiducia alla Camera: il governo Conte ottiene la fiducia con 321 SI, 259 NO e 27 astenuti.

Domani il voto al Senato.

 

Aggiornamento: Iniziate le operazioni di voto

 

 

 Il premier Conte, alla Camera si appella ai "costruttori" in un momento così cruciale e per una crisi «senza fondamento», non nega che ci siano stati errori, ma difende l’operato dell’Esecutivo che ha fatto del «proprio meglio» anche per imprimere in Ue «una svolta irreversibile» per la crescita e la lotta al Covid.

 

Il governo «ha sempre operato con il massimo scrupolo per il bene del Paese» - ha detto Conte - il Paese «merita un governo coeso, ora si volta pagina».

 

E mentre Renzi pubblica la sua e-news proprio mentre parla Conte, dicendo che ringrazia chi dei suoi «sta resistendo alle pressioni», il premier incalza: «Si sono astenuti perchè non c’è il Mes» che però «non c’entra nulla con il Recovery» che è «sforzo collettivo di cui andare fieri».

 

Il centrodestra convoca un vertice e presenta la risoluzione contro Conte in cui si parla di «fallimento» del governo contro la pandemia.

 

I punti del discorso di Conte:

 

RIFUGGIRE GLI EGOISMI. «Servono forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando, servono donne e uomini capaci di rifuggire egoismi, di scacciare via la tentazione di guardare all’utile personale. Servono persone disponibili a mantenere elevata la dignità della politica». Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, nel corso del suo intervento alla Camera. «Sarebbe un arricchimento per questa alleanza poter acquisire il contributo politico di formazioni che si collocano nel solco delle migliori e più nobili tradizioni europeiste, liberale, popolare e socialista. Chiedo un appoggio limpido - ha spiegato - che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Questo è il momento giusto per contribuire a questa prospettiva, questa alleanza sarà chiamata a esprimere una imprescindibile vocazione europeista, forze politiche chiamate a operare una chiara scelta di campo contro le derive nazionaliste e le logiche sovraniste».

 

PANDEMIA E CRISI DI GOVERNO. Il premier, parlando di una crisi di governo incomprensibile nel mezzo della pandemia e della campagna vaccinale ha aggiunto: «Le nostre energie dovrebbero essere tutte e sempre concentrate alla crisi che attanaglia il paese, mentre così agli occhi di chi ci guarda appaiono dissipate in contrappunti polemici, spesso sterili e incomprensibili verso chi ogni giorno si misura con la paura della malattia - ha evidenziato - e l’angoscia del futuro. Rischiamo di perdere il contatto con la realtà. C’era bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. A coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci a ripartire con la massima celerità, aiutateci a rimarginare al più presto la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel patto di fiducia instaurato con i cittadini».

 

FERITA PROFONDA. Conte ha poi sottolineato come questa crisi abbia aperto una ferita profonda all’interno della compagine di governo e delle forze di maggioranza. «Arrivati a questo punto non si può cancellare quanto accaduto e pensare di recuperare quel clima di fiducia, condizione imprescindibile per lavorare insieme nell’interesse del paese. Adesso si volta pagina, questo paese merita un governo coeso. Questa crisi ha provocato anche, e questo è ancora più grave, profondo sgomento nel Paese. Questa crisi - ha proseguito - rischia di produrre danni notevoli e non solo perchè ha già fatto salire lo spread, ma ancor più perchè ha attirato l’attenzione dei media internazionali, delle Cancellerie straniere». Il Presidente del Consiglio ha poi annunciato che alle forze che sostengono la maggioranza nei prossimi giorni chiederà «di completare il confronto già avviato per definire un patto di legislatura e concordare insieme le riforme più utili anche a rafforzare il governo».

 

RIFORMA FISCALE. «Abbiamo un grande compito davanti: la riforma fiscale. La discussione già avviata deve al più presto tradursi in un concreto progetto di riforma non più rinviabile, al fine di razionalizzare e semplificare il quadro normativo». Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso delle comunicazioni alla Camera. «Un passaggio essenziale - ha aggiunto - per ricostruire la fiducia di cittadini e imprese e per conseguire una migliore distribuzione della ricchezza».

 

RIFORME. «L'Italia - ha sottolineato - ha bisogno di una serie di interventi e di riforme in campo economico-sociale che prevedono un rinnovato impegno del Governo, da qui alla fine naturale della legislatura, sulla base di vari ambiti di intervento, che provo a riassumere: quanto al lavoro, occorre introdurre una riforma che valga a razionalizzare il sistema degli ammortizzatori sociali e solide proposte di politiche attive del lavoro; quanto alla salute: bisogna rafforzare la medicina territoriale e l'assistenza domiciliare; istruzione e ricerca: dobbiamo rafforzare gli investimenti in ricerca, promuovere la connessione tra ricerca e mondo produttivo, come prerequisito per l'innovazione e il trasferimento tecnologico; rivoluzione verde, sostenibilità ambientale e tutela del territorio: occorre accelerare la decarbonizzazione della produzione di energia elettrica; favorire gli incentivi all'ampia adozione di pratiche eco-compatibili da parte dell'industria; promuovere il rinnovo del parco rotabile pubblico e dei mezzi di trasporto privati e commerciali; potenziare gli interventi di tutela della rete idrica e di messa in sicurezza del territorio; il miglior coordinamento degli interventi di rigenerazione urbana; gli incentivi allo sviluppo di modelli di agricoltura e pesca sostenibili; introdurre appropriate condizionalità ambientali nella ripartizione dei fondi agli enti locali».

 

POLITICA INDUSTRIALE. Per quanto riguarda la politica industriale, ha indicato il capo del Governo, «dobbiamo proseguire nel proteggere e tutelare gli investimenti più strategici del Paese, soprattutto in questo periodo recessivo, e favorire una strategia industriale volta a rilanciare la competitività del sistema produttivo, finalizzata a generare un cambiamento strutturale verso attività economiche ad alto valore aggiunto; per evitare di concentrare gli interventi secondo una logica, certo molto alla portata degli incentivi, che rischiano però di essere distribuiti in modo indiscriminato, apportando scarso valore aggiunto; dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più salde e produttive: penso a quelle più strategiche per il nostro Paese come il turismo, l'automotive, l'agro-industriale e altro ancora; dovremo favorire senz'altro meccanismi più innovativi di partenariato pubblico-privato».

 

WELFARE E TERZO SETTORE.  «Gli investimenti nel welfare, calibrati su bisogni sociali che restano ancora non pienamente soddisfatti, come i servizi abitativi, i servizi per l'infanzia e per la famiglia, i servizi di cura e a beneficio delle vulnerabilità e degli anziani, sono fondamentali per generare un elevato ritorno economico e occupazionale, con vantaggi diffusi per tutto il Paese». In materia di «politiche di genere ed empowerment femminile, per contrastare i divari di genere è necessario promuovere azioni volte a incrementare l'occupazione femminile e a livellare i gap salariali, a liberare le donne dagli squilibri nei carichi di cura, a rafforzare il sostegno alle donne vittima di violenza, a imprimere un cambiamento culturale ed educativo nella questione di genere e a favorire, in generale, una più trasversale e integrata partecipazione delle donne all'interno della società anche nei posti più apicali».

 

DIGITALIZZAZIONE.  «il pilastro dell'azione del Governo, la necessità di digitalizzare il Paese, sia per quanto riguarda il sistema produttivo, sia per quanto attiene alla pubblica amministrazione, è quanto mai prioritaria, soprattutto in un momento storico nel quale è emerso con chiarezza che il digital divide è fonte di incremento delle diseguaglianze sociali, territoriali ed economiche». Su cultura e turismo, «allo scopo di rilanciare la cultura e il turismo sono stati individuati i pilastri di una strategia nazionale, sono i settori in assoluto più colpiti da questa pandemia, dobbiamo valorizzazione dei principali asset culturali del Paese, la formazione del personale e il rafforzamento dell'offerta turistica, anche attraverso l'attrazione di nuovi investimenti».

 

 

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