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La crisi nella maggioranza

Conte si è dimesso. Giorni decisivi per il nuovo governo

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I giornalisti fuori dal Quirinale
I giornalisti fuori dal Quirinale
CONTE DIMISSIONI

AGGIORNAMENTO ORE 13

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha lasciato il Quirinale dopo il colloquio con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: l'incontro è durato circa mezzora. Conte è ora in Senato, per incontrare la presidente Elisabetta Casellati.

Nei prossimi giorni si capirà se ci sarà un Conte-ter o un esecutivo, forse di larghe intese, guidato da un'altra figura.

 

AGGIORNAMENTO ORE 10.30

«Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme». Lo avrebbe detto, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte in Consiglio dei ministri comunicando la sua decisione di rassegnare le dimissioni. Ora il passaggio dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, si è chiuso con un momento «molto affettuoso» e gli applausi dei ministri al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

«Ci sono le condizioni per rispondere all’appello del premier Conte per allargare la maggioranza e affrontare i problemi veri del Paese. Non c’è un’alternativa vera al Conte ter, Conte è il punto di equilibrio di questa maggioranza» così la ministra Paola De Micheli a «The Breakfast Club» su Radio Capital.

 

Conte vicino alle dimissioni: da "l'avvocato del popolo" alle liti in Senato

 

 

AGGIORNAMENTO 26 GENNAIO ORE 8

 

Il Pd, il M5s, Leu hanno garantito al dimissionario Conte che gli faranno da scudo nella fase che si aprirà con le consultazioni al Quirinale.

Ma il premier non si fida: teme una trappola di Matteo Renzi, sa che al Quirinale sul suo nome rischia di non materializzarsi la maggioranza necessaria ad avere il reincarico per un Conte-ter.

«Se Conte non pone veti su Iv, la delegazione Iv non porrà veti sul suo nome», dicono dal partito di Renzi. L’avvocato non vorrebbe subire più il ricatto dei numeri renziani, ma si arrende a una maggioranza che ancora non c’è.

 

Le consultazioni con i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, che non dovrebbero iniziare prima di mercoledì, si annunciano rapide ma "vere", per verificare se ci siano i margini per un reincarico. Dunque sarà importante, certo, la tenuta di M5s, Pd e Leu sul nome di Conte. Ma poichè i loro numeri da soli non bastano, sarà anche cruciale capire se Iv farà il nome del premier uscente. E se lo faranno i presunti "responsabili", da chi ha già votato la fiducia come Maie e Centro democratico, a eventuali nuovi iscritti alla maggioranza. 

C'è chi dentro Forza Italia sarebbe pronto anche a iscriversi a una maggioranza Ursula, europeista, con Pd, M5s e Leu. C’è chi sarebbe già pronto - si parla di un gruppetto di deputati e senatori di Fi - a entrare in maggioranza, sedendo al tavolo delle trattative per la nascita del Conte ter (avendo voce in capitolo su programma e squadra di governo). Ma l’ipotesi che più ricorre quando si diffonde la notizia delle dimissioni è che si condizioni l’ingresso in maggioranza a una discontinuità segnata da un nuovo premier: girano i nomi dei Dem Franceschini e Guerini, sicuramente graditi anche a Renzi, ma il M5s li accetterebbe? L’alternativa sono quelle larghe intese che non solo il Pd e il M5s ma anche Lega e Fdi respingono con forza. Nel balletto del Quirinale, però, molte pedine possono ancora muoversi.

 

 

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte salirà al Quirinale domani mattina, dopo un passaggio in consiglio dei ministri per comunicare le sue dimissioni. Lo si apprende da fonti di governo.

 

«Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il MoVimento c’è, ed è pronto a fare la sua parte». Così i capigruppo di Camera e Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri.

 

È convocato per domani mattina alle ore 9 il Consiglio dei Ministri nel corso del quale - si legge in una nota di Palazzo Chigi diramata in questi minuti - il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. A seguire, il Presidente Conte si recherà dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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