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Cavaleri: «Terza dose, non ci sono certezze, evitare di esagerare con i richiami. Vaccino ai bimbi? A ottobre i dati sui 6-11 anni»

Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie anti Covid dell’Ema
Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie anti Covid dell’Ema
Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie anti Covid dell’Ema
Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie anti Covid dell’Ema

«I vaccini non saranno efficaci al 100%, ma ci stanno proteggendo dal virus. Darli a tutte le persone sopra ai 50 anni sarà la nostra diga contro la pandemia. E non crediamoci invincibili, perchè la Delta è estremamente contagiosa. Quest’inverno rischierà di bussare a ogni porta». È il pensiero di Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie anti Covid dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, intervistato da La Repubblica.

«I vaccini dati all’inizio dell’anno stanno perdendo efficacia? Un calo di efficacia lo vediamo, ma fatichiamo a distinguere fra il ruolo del tempo che passa e il ruolo della variante Delta, un cliente più difficile per i vaccini. In Gran Bretagna, Usa e Israele si registra un aumento di contagi e malattie lievi fra i vaccinati. La protezione nei confronti della malattia grave invece resta molto alta. Solo Israele nota una certa riduzione anche di quest’ultima, sopra ai 65 anni. È un segnale isolato, ma potrebbe indicare che la diga ha bisogno di essere rafforzata in alcuni punti, o con una terza dose o con un vaccino aggiornato alle varianti».

Sull’utilità della terza dose Cavaleri dice: «Non abbiamo certezza e vogliamo evitare di esagerare raccomandando richiami a pioggia non necessari».

Il vaccino per bambini è in arrivo? «Pfizer ci darà i dati sui 6-11 anni a inizio ottobre. La valutazione da parte nostra prenderà 3-4 settimane. A inizio novembre dovrebbe arrivare anche Moderna. Poi si scenderà d’età, fino ad arrivare ai neonati». Il governo italiano ha condizionato l’obbligo di vaccino al via libera dell’Ema. «L’obbligo è una scelta politica che spetta ai governi, non all’Ema» afferma.

«La tecnologia tradizionale riuscirà a convincere i No Vax, spaventati dall’Rna? Resto sempre sorpreso da questi discorsi. I vaccini a Rna sono usati da due anni, sono state somministrati in più di un miliardo di dosi. Abbiamo imparato moltissimo su di loro. Raramente approviamo farmaci con dossier così ampi. Molti medicinali che usiamo non arriveranno mai a numeri simili di somministrazioni. L’effetto collaterale più grave è la disinformazione che porta troppi individui a non vaccinarsi».

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