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L'EVENTO

Brescia e Bergamo capitali della cultura: l'inaugurazione e il discorso di Mattarella

La cerimonia di apertura si è svolta in contemporanea a Brescia, con la presenza del Capo dello Stato, e a Bergamo, con il ministro della Cultura Sangiuliano
Il presidente Mattarella con Del Bono, Alghisi e Fontana
Il presidente Mattarella con Del Bono, Alghisi e Fontana
Capitale della cultura Brescia Bergamo

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Si apre oggi ufficialmente l'anno di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023.La cerimonia di apertura si è svolta in contemporanea al teatro Grande di Brescia con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al teatro Donizetti di Bergamo con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. 

ORE 18.18 Mattarella saluta i sindaci in sala, poi si sofferma brevemente in corso Zanardelli per un saluto alla folla prima di ripartire verso l'aeroporto di Montichiari

ORE 18.02 Prende la parola il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

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"La cultura è una grande ricchezza - ha detto il presidente Mattarella -. Nasce dalla vita, dalla comunità, dalla natura che la ospita, e poi ritorna alle persone, alle generazioni successive, come forza vitale, come civiltà, come genio e valore. La cultura non è un ambito separato dell’attività umana, quasi un suo sovrappiù. È il sapere conquistato dall’esperienza. È il pensiero che si costruisce nello studio, nel confronto, nella ricerca, nel lavoro. È l’emozione del rappresentare la vita, è un arricchimento dei valori che caratterizzano l’umanità. Brescia e Bergamo ne sono un esempio con le loro virtù civiche di ieri e d’oggi. Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, migliaia di vittime. E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi". Due territori "tenaci", con popolazioni "laboriose". "Questa è cultura reale, sentimento della comunità, espressione di buone pratiche di governo  che fa comprendere le ragioni degli innumerevoli scrigni di opere d’arte e dell’ingegno che sono custodite in queste territori". 

Il presidente Mattarella ha poi fatto un richiamo alla guerra in Ucraina: "Nella costruzione di una pace giusta - ha spiegato Mattarella - la cultura, nella sua dimensione universale, è chiamata a giocare un ruolo, nel colmare le distanze, nel ricostruire rispetto e coesistenza, nell’unire gli uomini". Così la scelta di declinare al singolare il titolo di Capitale è un segno per l'intera Europa: "Perché la cultura è anche coraggio di superare presunti antagonismi, di scavalcare muri, di uscire dagli schemi".

Ed è, infine, connessa strettamente con la libertà, come ricorda la Costituzione: "L’arte e la scienza sono libere, recita l’articolo 33; mentre l’articolo 21 dispone il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero - sottolinea Mattarella -. L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese. L’augurio che rivolgo alle due città e ai loro cittadini, è di essere protagonisti di un nuovo dialogo che guardi all’intera Italia e all’Europa.

ORE 17.52 Interviene il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: "Da sempre la cultura è un forte antidoto alla sofferenza, il punto da cui ripartire, quando c’è da ricostruire dopo una stagione di tragedia - spiega Sangiuliano -. Nell’immediato secondo dopoguerra, quando le macerie d’Italia erano ancora fumanti, l’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, decise uno stanziamento speciale per ricostruire La Scala di Milano proprio perché era un luogo simbolico della cultura nazionale. È nostro dovere ripartire proprio da luoghi simbolo, come lo sono Bergamo e Brescia, simbolo ieri della sofferenza in tempo di covid, che diventano oggi il simbolo di un nuovo risorgimento che passa attraverso la bellezza". Bergamo e Brescia, per Sangiuliano, hanno "entrambe una forte identità culturale, che va valorizzata. Enormi potenzialità da far conoscere al mondo. L’iniziativa di Bergamo e Brescia capitale della cultura farà da volano a tutto questo". Non solo, per il ministro "rappresenta la prospettiva di una possibile rinascita attraverso la scelta nobile della cultura". "Mi ha molto colpito - confessa - la scelta del tema portante di questo progetto “la città illuminata”, volutamente espresso al singolare, che è non solo estremamente evocativo, ma anche manifestazione della volontà di agire congiuntamente come unica realtà, attingendo a radici comuni, e facendone tesoro per crescere insieme. L’unità di queste realtà diventa oggi la loro forza. Una unità che deve permetterci di guardare al futuro con rinnovata speranza e ottimismo". Il soprano Laura Ulloa esegue «La canocchia» di Gaetano Donizetti, accompagnata al pianoforte dal maestro Danilo Rea.

ORE 17.46 La parola al governatore della Lombardia, Attilio Fontana: "Possiamo sostenere a gran voce - con la Capitale della Cultura 2023 – che si lavora per “crescere insieme”. Brescia e Bergamo dimostrano di saper fare della dolorosa parentesi della pandemia un atto di coraggio e amore per il territorio, un gesto di apertura al futuro. Nel dialogo, nella reciproca contaminazione, nel creare nuove alleanze, iniziative e progetti strategici e di visione. La Città dei Mille e la Leonessa d’Italia saranno più unite che mai, in senso materiale con percorsi di mobilità dolce e immateriale, proponendo un concetto di cultura capace di travalicare oltre le tradizionali forme. Si compone – oggi - quel “mosaico della memoria” proprio di chi si interroga, progredisce e lavora per un domani di prosperità". Successivamente, sul palco, Giuseppe Gibboni al violino e Carlotta Dalia alla chitarra eseguono «La campanella» di Niccolò Paganini.

ORE 17.30  Il discorso dei due assessori alla Cultura, Laura Castelletti per Brescia e Nadia Ghisalberti per Bergamo. "Arriviamo a questo giorno forti del grande lavoro svolto, consapevoli delle nostre potenzialità. Abbiamo osato perché sapevamo di poterlo fare - ha   Castelletti -. Un risultato raggiunto grazie ad anni di lavoro e di impegno costante. Vogliamo essere una Capitale illuminata, brilleremo dei progetti che musei, teatri, categorie, ordini professionali, associazioni hanno messo in campo. Daremo luce alle idee fuori dagli schemi dei giovani e all'esperienza di chi giovane non è più Soprattutto ci auguriamo che questo non sia che un momento di passaggio per dare forza e continuità a buone pratiche per gli anni a venire. E' una sfida di cui il 2023 non è che l'inizio."  A seguire Laura Ulloa, soprano, interpreta "Quel guardo cavalier" dal Don pasquale di Gaetano Donizetti. Al pianoforte il maestro Danilo Rea.

ORE 17.15 Visibile l'emozione del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono: "Conosciamo bene il valore dell'accoglienza e della cura che abbiamo donato in pandemia, che ha fatto sì che migliaia di cittadini si mettessero servizio di chi stava male - ha detto Del Bono ricordando le ragioni per le quali Brescia e Bergamo sono state insignite, il loro impegno per la lotta al Covid -. Siamo due città laboratori di operosità e tenerezza. Abbiamo saputo coniugare la concretezza dell'azione all'umanità della presa in carico". Il 2023 - ha aggiunto - sarà "l'anno in cui ci mostreremo per rendere evidente che c'è un'Italia dei tesori nascosti. Un'intuizione felice, quella della designazione della capitale della cultura, che permette di disvelare città e borghi pronti a stupire con la loro bellezza". Una sfida, anche, che punta sula cultura "come leva di promozione umana, di orgoglio e di sano patriottismo". La sfida di due città e di due terre che una volta tanto non competeranno una contro l'altra ma una con l'altra. Divideremo quest'anno i nostri beni migliori, materiali ed immateriali sapendo che le città ne usciranno infinitamente più ricche e migliori". A seguire, Giuseppe Gibboni, premio Paganini 2021, e Carlotta Dalia alla chitarra eseguono «La rissa dei folletti» di Antonio Bazzini.

Il discorso del sindaco Del Bono
Il discorso del sindaco Del Bono

ORE 17.07 Dopo l'esecuzione dell'Inno di Mameli, la parola al sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "Questo titolo è stato per noi orizzonte della rinascita dopo la pandemia - ha detto Gori -. Bergamo e Brescia si racconteranno lungo un anno, con l'innesco di un progetto di sviluppo sociale ed economico basato sulla cultura, grande forza generatrice. Abbiamo instaurato solide relazioni tra due territori simili che non avevano una tradizione di collaborazione. Cultura è il sinonimo di libertà ed emancipazione, il migliore antidoto alla paura perciò deve essere accessibile a tutti. Abbiamo voluto chiamare questo progetto "La città illuminata": aperta, di ampie vedute, come vogliamo che siano le città: accoglienti, in grado di riconoscere le differenze come un valore"

ORE 16.59 Mattarella fa ingresso in sala, stringe la mano al vescovo Tremolada e si accomoda in prima fila. Ad accompagnarlo, un lunghissimo applauso di oltre due minuti.

Il lungo applauso all'ingresso del presidente Mattarella

ORE 16.53 Il sindaco Del Bono, il presidente della Provincia Alghisi e il governatore Fontana accolgono il presidente della Repubblica Mattarella, che fa poi ingresso nel teatro Grande accolto dal sovrintendente Umberto Angelini. Il Capo dello Stato si trattiene qualche minuto nel Ridotto per parlare con i rappresentanti istituzionali.

Il teatro Grande visto dall'alto
Il teatro Grande visto dall'alto

ORE 16.15 Stanno entrando in sala, al Grande, i circa mille ospiti della cerimonia inaugurale, con i 205 sindaci della Provincia e, per la Loggia, il sindaco Emilio Del Bono e la vice Laura Castelletti, oltre ai parlamentari e al vescovo. In corso Zanardelli hanno sfilato anche i Corazzieri, guardia d'onore del presidente Mattarella. 

I Corazzieri in corso Zanardelli

Natalia Danesi
natalia.danesi@bresciaoggi.it

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