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La diretta del presidente

Zaia: «State a casa
o l'alternativa
sarà il coprifuoco»

La diretta di Luca Zaia
La diretta di Luca Zaia
Zaia, il punto coronavirus 15 marzo

Zaia in diretta Facebook: «Oggi siamo davanti a 2.172 veneti contagiati, 426 in ospedale, 129 in terapia intensiva e 63 persone che hanno perso la vita.»

 

PRIMO APPELLO: «Primo appello: Veneti, stringete i denti e rimanete in casa. Misure restrittive e campagna di tamponi ci portano nella direzione giusta. Mi rendo conto che è un sacrificio ma tutti noi abbiamo la responsabilità per i nostri cari e i nostri vicini. Da domani partiranno controlli a tappeto in tutti i luoghi di lavoro per il rispetto delle misure di sicurezza. Si può lavorare in azienda solo se la messa in sicurezza è totale»

 

PIANO D'EMERGENZA CORONAVIRUS. «I modelli matematici sono preoccupanti: siamo vicini al crash. Dobbiamo adottare misure precauzionali e tra questi c'è l'attrezzare dei centri Covid (Borgo Roma e Villafranca, per Verona). Questi ospedali ci permetteranno 206 nuovi posti di terapia intensiva. Abbiamo in totale 825 terapie intensive. I totale  quasi 3mila posti dedicati al covid-19. Ci stiamo preparando al brutto tempo, lo facciamo da veneti, perché i veneti sono sempre abituati ad avere fieno in cascina e con molto senso di responsabilità. Abbiamo dato indicazione di ridurre le attività ospedaliere non urgenti. Dobbiamo prepararci al peggio: questo è un piano d'emergenza coronavirus». 

 

«Stiamo riaprendo alcuni ospedali e anche reparti, abbiamo scelto di non usare i capannoni, ma continuare ad usare gli ospedali, non sappiamo se questo temporale diventerà un uragano, ma dobbiamo prepararci a tutto. In questo momento a livello planetario vengono "rubate" dalle varie comunità. Ci sono colleghi governatori che hanno visto arrivare scatoloni vuoti. Ora pare che stiano arrivando nuove scorte».

 

«Io sono sempre positivo, penso che dopo la pioggia esce sempre il sole. Bisogna  uscirne con le ossa poco rotte e per me 63 persone morte sono già molto rotte. Capisco il sacrificio, ma stiamo a casa: l'alternativa a questo contenimento è il coprifuoco. Faccio un appello al buon cuore dei veneti, ce ne sono alcuni che per avere la scusa di uscire vanno al supermercato, cercate di fare la spesa il meno possibile e non andate nei parchi gioco, molti sindaci li hanno chiusi, ma sto pensando di fare un'ordinanza regionale in tal senso».

 

«In quanto al picco, in una decina di giorni, se il trend rimane questo, si va in crash. Siamo in grossa difficoltà ma stiamo ampliando i centri di terapia intensiva in modo che il territorio sia servito. A noi servono mascherine e respiratori meccanici. Se qualcuno ci avesse detto le cose come stavano quando è scoppiato il focolaio di Wuhan, invece di raccontarci la favola dell'influenza, magari ci saremmo potuti attrezzare prima».

 

RINGRAZIAMENTI. «Fatemi ringraziare tutti i dipendenti, tutti pubblici, solo il 5 per cento sono privati nella nostra sanità. Stanno facendo tutti un lavoro immane»

 

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